«En redescendant, le cœur léger, je sifflote gaiement. Je viens de gagner le ticket pour le cap Horn, l’Amazonie… Ah ! Connaître l’enfer vert, la chaleur suffocante, les moustiques, les papillons aux ailes moirées, manger de la soupe de perroquet Ara, de la queue de caïman, avaler des larves gluantes, découvrir les mers du sud, entendre rugir le vent des quarantièmes, entendre hurler celui des cinquantièmes en doublant le cap Horn, siffler le dauphins qui dansent au clair de lune, apercevoir les glaciers qui brillent au fond des fjords ! Je veux vivre à en crever…»
JMB

sabato 31 dicembre 2011

Don`t be a maybe

Eccoci pronti per l`ultimo post dell´anno e, come promesso, spazio agli obiettivi sportivi e non solo per il 2012. Speriamo, come da titolo, che non siano solo possibilita` vane, ma che si trasformino un giorno in obiettivi concreti, realizzabili, e soprattutto realizzati. Li dividero´ in macrocategorie!

Alimentazione: sgarrare meno! A cominciare dallo zucchero come spiegato nel post scorso e rinnunciare totalmente ai superalcolici (la birra invece non va eliminata per contratto). Basterebbero questi due accorgimenti per togliermi molti dei miei problemi, oltre ad eliminare anche i biscotti in eccesso durante la colazione -> 10 max se sono leggeri, 5 min se sono pesanti...e poi trovare anche un buon equilibrio e mangiare sempre bene prima e dopo ogni allenamento lungo! Preferire i molti pasti al giorno al posto dei classici tre e piu´ abbondanti; anche se qui e´ molto spesso questione di tempo a disposizione. Preferire una merenda post allenamento a base di frutta piuttosto che una a base di latte e biscotti...un passo alla volta si va lontano, anche se molte volte e´ difficile capire l´ importanza di un piccolo passo rispetto al progetto intero :-( Guardando da lontano la piccolezza di un singolo passo non si puo´ capire la grandezza della visione, bisogna sforzarsi di vedere nelle piccole cose dei grandi passi anche da lontano...alla fine tutto sara´ piu´  chiaro...SI SPERA...!

Arrampicata: Continuare trave fino alla primavera e poi cominciare ad uscire seriamente! L´ obiettivo e´  chiaro: 7a a vista in palestra per agosto e via alpinistica di VI sostenuto per fine stagione a settembre! Yeah!
 
Corsa: beh, un altro paio di maratone, se non lunghezze maggiori e almeno 1200 km corsi durante l´ anno (MINIMO!). Maratone papabili: Venice, Vienna, LakeGarda, Parigi ...boh...BoavistaUltramarathon?? ;-)

Bici: Che cavolo....almeno un passo dolomitico importante! E almeno 5000 km...ma MINIMO! Uscire meno volte magari ma piu´ in lunghezza...obiettivo papabile: giro dei tre laghi Garda-Idro-Ledro...

Nuoto: Obiettivo minimo -> fare meno schifo di quest´ anno...che non e´ difficile....

Snowboard: Testare l´ attrezzature nuova su pendenze piu´ sostenute! E surfare un´ altra montagna valdostana! E qui colleghiamoci direttamente al ghiaccio...voglio uscire su cascata piu´ spesso e spararmi qualche vajo! Non ci sono obiettivi minimi qui, quello che verra´ sara´ fantastico :-)  Dai un´ obiettivo minimo ci sarebbe (nord della Marmolada....?).

Extra: Corso di barca a vela? Corso di parapendio? Corso di chitarra? Hydrospeed again? Altre traversate by fair means? Surf a SanSebastian? Val Daone? Val dell´ Orco?

Bastera´ il 2012? Sara´ un anno propizio? Visto che e´ un anno bisestile ci sara´ un giorno in piu´ a disposizione per allenarsi :-) eh eh...
Sono solo alcuni delle speranze che mi ronzano nella testa...invito tutti i cani sciolti a non cincischiare e a non fare finta di nulla! Buon anno e buon allenamento a tutti ...

"In effetti, molte volte, quando, stravolto dallo stress, cercavo invano il sonno o quando dopo prolungati sforzi ritornavo a valle sfinito, avevo pensato che forse era meglio fermare il gioco prima che i dadi si rivoltassero contro di me. Allora, per qualche giorno sognavo un'esistenza tranquilla, all'insegna del calore domestico e dell'amore per la natura. Ma, appena recuperavo l'equilibrio, mi prendeva la nostalgia della vita passata; tutto ciò che mi circondava mi appariva piccolo, brutto, mediocre e monotono. Allora mi ributtavo nel grande gioco"..
Lionel Terray, I conquistatori dell'inutile

Proprio cosi´... per fortuna che c´é qualcuno che sa esprimersi meglio di me e che puo´ aiutarmi a chiudere un post (e un anno) degnamente...
JMBReRe

martedì 27 dicembre 2011

Settimana 19-25 Dic

Allenamenti senza criterio e recupero senza criterio, questa è la caduta inarrestabile nel vortice delle feste... :-/
  • Corsa 4 all (Lun 1 da 10 ai 5 e 10, Mar 1 da 10 ai 5 e 10, Mer uno da 9 ai 5 e 20, Sab 1 da 11 ai 5 e 20); Mi pare....
  • Trave 2 (minimo sindacale)
Quindi neanche da commentare, la settimana prossima la sinfonia cambierà...
Post minimalisti...allenamenti a caso...pasti casuali e abbondanti o scarsi....è tutto allo sbando, dal blog al blogger qui!
Ieri sera corsa da 10 + trave ben fatta, ho aggiunto dei lanci più lunghi alla solita scheda da barbagianni quale sono....oggi giro in mtb con piccola piccola sessione bouldereccia...
Ciaaaauz
JMBReRe

domenica 25 dicembre 2011

Buoni e cattivi

Direi che a fine anno si fanno i bilanci, a Natale si decide chi è stato buono durante l'anno e chi no....
C'è qualcuno che ci vuole mettere i bastoni tra le ruote infatti e ora non mancherò di nominarlo. Per l'anno che arriva si cercherà di metterci una pietra sopra e migliorarsi.

CATTIVI:
Spero vivamente di avere molto meno a che fare con questi guasta allenamenti!
Potrei cominciare dal più cattivo di tutti? Beh allora dico: zucchero :-( cavoli ormai sei dappertutto, basta! Ti toglierò dal caffè! Ti ho già tolto dal succo di frutta e ora mi devi lasciar stare! Cercherò di evitare di assumerlo se non necessario, vediamo come fare in toto: caffè amaro, succo di frutta senza zucchero, + fruttosio - glucosio!, meno gelati, solo cioccolato fondente...
Neve: beh sei arrivata a fine ottobre e sembrava che quest'anno dovessi fare chissà ché cosa...invece? Hai fatto un buon marzo, ma dove sei finita? Non pervenuta.... :-( ci manchi....
Rompipalle mentre corro: cioè coloro che mi passano vicino apposta con la macchina o che ti urlano dietro! Bah...
Bici: Probabilmente chiuderò sopra i 1500 quest'anno, dai non può andare.
Nuoto: partito così bene gennaio febbraio marzo, ma dopo nulla più :-(

BUONI:
Ringrazio tutti i buoni per la collaborazione di quest'anno sportivo....
Sfilacci di cavallo o di bovino! Grandiosi......
Ringrazio anche miele e yogurt per il supporto costante.
Meteo: quest'anno ti metto tra i buoni, sei stato clemente! Avrei solo voluto un po' più di neve ma alla fine non ci si può lamentare.
Snowboard: surfare il GP vale la stagione, grazie!
Corsa: Probabilmente chiuderò sopra i 1200 quest'anno, dai può andare.
Arrampicata: la trave negli ultimi mesi mi fa mettere tra i buoni l'arrampicata quest'anno. Non c'è stato l'evento dell'anno, ma va bene dai, considerando che sono un carciofo....
Lettura: ho arricchito la mia libreria con dei tomi incredibilmente interessanti. Da Mike Horn a G Kroop, da Darwin a Thoreau. Grazie!

Quel che è fatto è fatto, cerchiamo di guardare avanti. Il tempo passa e non ritorna.
Alla fine dell'anno, quando farò il bilancio e stilerò la lista dei buoni propositi, potrò dilungarmi di più. Sono molti gli obiettivi non raggiunti quest'anno, ma fanno da traino per gli allenamenti del domani. Le idee sono a prova di proiettile :-)

"Non sono stato lassù, ma non importa. Un'idea non può morire."
Reinhold Messner

Ora probabilmente mangerò come un orso prima del letargo, mi farò lo straterello adiposo necessario per resistere al gelo!! Da gennaio ritornerà la serietà e il programma sarà più severo :-)
Ma non è il momento di parlarne....

JMBReRe

giovedì 22 dicembre 2011

Un passo indietro

Come da titolo si potrà intuire che qualcosa non va proprio per il verso giusto. I tre allenamenti di trave non sono sostenibili, non mi sembra abbiano un senso granché. Quindi sarei intenzionato a tornare a due, ma ogni volta che mi ci metto è meglio a questo punto dedicarci più tempo...allora farò magari solo due allenamenti di trave però un po' più pesantini e un po' più lunghetti. Avrei intenzione di completare con qualche esercizio a terra sul materassino, anche se mi rompo un po'. Inoltre prenderò lo zaino e comincerò coi sovraccarichi e poi fisserò l'elastico come già annunciato in precedenza. Chissà se in questi giorni avrò tempo per fare tutto.
Devo anche provare il nuovo assetto da snow! Gli attacchi sono stati messi e gli scarponi pare che ci calzino molto bene. Parlando di canting e lifting ho messo la piastra sotto l'attacco del piede davanti ma in modo che il peso sia spostato indietro. In sintesi ho fatto l'inverso di ciò che veniva deto di fare. Però va beh, vedremo che succederà!
Fino ad oggi ho registrato tre corse e due travi, però oggi non so bene che fare...speriamo mi venga l'ispirazione giusta. Tanto gli allenamenti programmati non funzionano molto finché si fa sempre ciò che si vuole: infatti ieri sera la corsa è stata dura, complice anche il freddo.
Informandomi a posteriori sul Civetta ho scoperto che il grande Tone Toni Valeruz ha disceso la parete N-NE se non sbaglio. Ora mi informo meglio ancora perché l'inica cosa che ho trovato è un video su youtube, io prediligo riviste e libri. Ma su questo gigante dello sci non ho mai sentito molto parlare (non so perché), e questo non fa che incuriosirmi di più! Uno che scende dai ghiaioni con gli sci non può che essere uno dei miei idoli!

Buoni allenamenti a tutti
JMBReRe

lunedì 19 dicembre 2011

Settimana 12-18 Dic

Allora....ueeeeeee!! Ci siamo, ci siamo...primi front and back! Finalmente...ci voleva...mi sentivo spastico...però alla fine è andata bene. Comunque ci tengo a sottolineare che visto che ho usato gli impianti in non-stile cani sciolti, non si conterà come allenamento, anche se devo dire che a fine giornata le gambe si sentivano insomma...

Beh, detto ciò, fatto ciò:
  • Corsa: 2 All (Mer Gio da 8 ai 5 e 10)
  • Trave (3 all, Lun Mer Ven)
  • Montagna, intesa come hiking o quel che l'è: 1  (circa 1200 di dislivello attivo ma sulla neve, direi bene! Itinerario sotto il Civetta, bello!!!)
Fine insomma, con un week end lungo, compreso il ven non è facile tenere allenate le diverse discipline...direi che stasera ho recuperato un pò e stavo benone (10 di corsa ai 5 e 20 e trave). La trave dopo la corsetta è mooooolto più facile, si tratta di riscaldamento! Una cosa che non mi entra nella zucca eh...come lo stretching il riscaldamento è fondamentale, secondo me...

PS: ecco qui la mia personal trainer :-) Nel luogo dove nascono e muoiono i sogni:


Si nota che c'è una certa simmetria: le prese larghe per il riscaldamento e bloccaggi, unghietta centrale, prese alte larghe per le pinzate, prese interne per utilizzo delle dita...manca il listello centrale basso che è ai box perché devo metterci qualcosa sopra per aumentarne il grip! Forse vinavil e sabbia saranno la miscela giusta!

Buoni allenamenti a tuttiiiiieah!
JMB Re Re

giovedì 15 dicembre 2011

Comincia la stagione

Forse nel fine settimana si potrà ufficialmente dare inizio alla stagione invernale, con le prime curve con la tavola sotto i piedi...probabilmente andrò ancora di soft, ma intanto sono pronti gli attacchi Ipex nuovi, cioè vecchi...
Proseguo ora con l'ottimo saggio tratto da www.freestylepark.it ...al solito i miei commenti saranno in grassetto...NB: se uno si compra due attacchi rigidi ci sarà anche lo spessore per il lifting etc di cui si parlava nell'ultimo post...riflessione cruciale: noto che su questo spessore ci sono delle incisioni per i regular o per i goofy che indicano la testa e la coda della tavola...dal verso delle frecce noto anche che per forza lo spessore va messo sul primo attacco, non sul secondo (quello di coda per capirsi...). Ma questo lo fanno perché nell'hardcarving o come diavolo si chiama il peso deve essere leggermente spostato in avanti? Beh, io userò la mia tavola beneamata in neve fresca e quindi dovrò avere il peso indietro e quindi userò goofy anche se sono regular e metterò lo spessore sul piede avanti in modo che lo scarpone sia inclinato verso il centro della tavola...ciò mi dovrebbe garantire peso maggiore sul retrotreno e comunque posizione non scomoda (in relazione a quanto detto nell'ultimo post, cioè vista la rigidità degli scarponi da scialpinismo rispetto ai boots soft!!). 
Beh, prossimamente ci saranno recensioni su tutti gli angoli che userò e come reagirà il mio fisico da buttare...Veniamo a noi:
Ed eccoci infine agli scarponi hard, o hardboots, croce e delizia di ogni alpiner… Sicuramente l’elemento più critico, più performante, ma più “scomodo” del mondo rigido. L’elemento che più crea problemi nel rider abituato alla relativa comodità dei softboots, e non tanto o non solo per la sua natura rigida – ci sono softboots quasi più duri di alcuni hardboots da carving – quanto per la particolare trasmissione degli impulsi, diretta ma con un feeling molto diverso dal soft.
Allora per avere un’idea di base diciamo che lo scarpone hard assomiglia ad uno scarpone da sci. Assomiglia esternamente, attenzione, perché invece costruttivamente è fatto in modo diverso per soddisfare delle esigenze diverse.
...
...
diversi hardboots hanno non un blocco o un sistema di regolazione da fissare, ma elementi elastici di regolazione dell’inclinazione laterale per favorire entro certi limiti, invece di impedire del tutto come nello sci, un certo side-flex. Cosa che poi verrà amplificata dalla costruzione stessa, dal tipo di plastica impiegata, infatti mentre nello sci la sfida è raggiungere la massima rigidità laterale senza compromettere il piegamento frontale, nello snowboard hard si cerca di dosare egualmente entrambe a seconda dell’utilizzo che verrà fatto del boot, quindi scarponi relativamente flessibili nel freecarve, piuttosto rigidi specie lateralmente per il race e comunque per chi usa angolazioni accentuate, verso e oltre i 60 gradi.
Spesso negli harboots poi il gancio centrale dei cinque è posto inclinato ad altezza caviglia, per assumere una preminente funzione di ritenzione del tallone, simile alla funzione della strap tibiale nell’attacco soft. Inclinazione frontale.
Posteriormente poi, in luogo dell’inclinazione predeterminabile fissa, gli hardboots hanno un sistema di ammortizzazione a molla, o quantomeno una regolazione dell’inclinazione con un meccanismo walk&ride, cioè un blocco liberabile per poter camminare più facilmente.
......
gli scarponi da sci sono rigidissimi lateralmente, ed oltretutto sono spesso leggermente preinclinati verso l’esterno, quindi all’opposto del necessario nello snowboard. Quindi se usati dal principiante alpiner con angolazioni basse possono essere negativi se non anche pericolosi, immobilizzando completamente le caviglie a danno, in caso di cadute violente, delle ginocchia… Obbligatorio a questo punto l’utilizzo del canting, ed inoltre ci sono i classici trucchetti, alcuni di dubbia efficacia, di lasciare i ganci superiori semislacciati o perlomeno allacciati laschi, oppure se è presente un dispositivo di canting laterale dello scarpone di lasciarlo libero. In entrambi i casi peraltro non si raggiunge certo la funzionalità ed il comfort di un hardboot da freecarve, spesso, se si raggiunge il fondo corsa della falsa mobilità così ottenuta, si rischia di essere soggetti a dolori da contatto o sfregamento.
Spesso in passato venivano usati per l’alpine gli scarponi da sci più amatoriali, oppure gli scarponi da scialpinismo, proprio per la loro minore tenuta laterale nel primo caso, e il maggior confort nel secondo; ovvio dei primi non se ne può a priori escludere un utilizzo occasionale, essendo coscienti dei loro limiti, come dei secondi magari volontariamente per utilizzi alpini estremi.    SONO FINITO NEGLI ESTREMI ADESSO? MA NO DAIIIII ...beh ma c'è da capire cosa intendono loro per alpine ... ??? :-0  boh sinceramente...con alpine intendono lo snowboard hard non lo snowboard alpinismo...ok...
Diverso è il discorso nel caso di un utilizzo race per angolazioni molto elevate e frontali ....
mmmm, no non ci interessa....
Sì ma, si chiederanno molti, adesso che conosciamo come sono fatti i materiali dedicati all’alpine e quale può essere il loro campo di utilizzo, per l’impostazione o setup, come facciamo, ci riferiamo al mondo soft? Non proprio. Anzi, secondo qualcuno, quasi per niente!Io pensavo invece prorpio di si....vedremo....
Insomma, l’alpine richiede una tecnica precisa, che a sua volta ha diverse interpretazioni e mode, e correlativamente un’impostazione o setup solo parzialmente simile alla classica surfata soft. Allora senza pretese di voler dare una dettagliata guida in merito (si consiglia per i più interessati una lettura del mirabile sito www.alpinecarving.com, che ha pochi pari in tutti gli altri settori dello snowboard!) si proverà a dare alcuni elementi di base.
Sono proprio d'accordo, un supersito!
Passo e angolazioni. Dagli altri testi riguardo ai materiali si sarà ben compreso, si spera, che per il passo e l’angolazione degli attacchi si entra in un mondo radicalmente diverso da quello del soft. Diciamo che si parte da dove si arresta il soft, anche le versioni più “surfstance” oggi proposte nell’alpine, come la particolare scuola di www.pureboarding.com, consigliano angoli che sono oltre il più direzionale degli stance col soft. La destinazione del mezzo hard a correre sulla lamina ed ad invertire rapidamente lo spigolo fanno si che tutte le tavole hard siano più strette delle sorelle soft e destinate a stance esclusivamente direzionali.
Inoltre, per ragioni fisiche legate alla stessa postura e conformazione del corpo umano, maggiore è la direzionalità verso l’avanti dello stance, minori saranno sia l’ampiezza delo stance stesso, sia la divergenza fra i due piedi. Così se per uno stance tipo pureboarding ai confini col soft sarà ammissibile un passo di 50 cm per una persona media di 175 cm, non troppo distante dal simile passo freeride col soft, per un’angolazione intorno ai 45/25 e pertanto con una divergenza di anche 20 gradi fra i due piedi, per uno stance classico da slalom come 52/45 la divergenza sarà già scesa a “soli” 7 gradi, ed egualmente il passo per la stessa persona sarà intorno ai 48 cm o anche leggermente meno.
Questo senza ovviamente tener conto di alcune variabili legate alla fisionomia personale che possono o consigliare degli aggiustamenti alle regole classiche (possibili, ma con attenzione a non esagerare), sia riguardanti l’utilizzo di alcuni dispositivi di inclinazione dello scarpone, sia dell’attacco come il canting ed il lifting, che intervengono per alcuni soggetti ad aiutare e compensare la posizione.

Qui ci siamo, io devo stare indietro!
Utilizzo di rialzi, canting, lifting. Proprio l’accennata presenza di questi elementi accessori, descritti nella sezione materiali, rende a chi viene dal soft più ostico il mondo hard. In realtà non è che nel mondo soft non siano ipotizzabili e non abbiano una qualche loro utilità; chi usa un passo direzionale normalmente inclina di più lo spoiler dell’attacco posteriore, ed inoltre quantomeno i rialzi sono venduti ed usati da alcuni riders; solo che solo la precisione del gesto “rigido” fa si che si senta maggiormente l’esigenza di compensare la posizione che si assume sulla tavola rispetto a quella naturale che si ha stando in piedi.
In ogni caso la regola comune, per quanto riguarda gli scarponi è di usare maggior inclinazione verso l'avanti del gambetto per lo scarpone posteriore rispetto a quello anteriore; mentre per gli attacchi è di utilizzare un canting verso il centro stance, magari moderato, per passi relativamente ampi e angoli hard medio-bassi, diciamo fino ai 45-50 gradi massimo, mentre oltre questi angoli utilizzare lifting sotto il tacco dell’attacco posteriore e sotto la punta di quello anteriore. Il tutto però senza scordarsi che il primo metro è il feeling del singolo rider, spesso inconsciamente correlato proprio alle sue caratteristiche fisiologiche, per cui qualche prova coi diversi setup all’inizio non è da escludersi.

Stance naturale e "di sicurezza". Anzi, la prima prova da fare con l’alpine e quella di cercare lo stance più naturale possibile con il tipo di tavola, che si presume presa in relazione alle proprie misure (sarà per esempio arduo non dover impostare un setup estremo se con un 47 di piede si è acquistata una spada da 17 al centro…). Cioè normalmente si mette l’attacco posteriore al passo prescelto, con un’angolazione tale che lo scarpone non sporga più di un cm circa da entrambi i lati della tavola (ovviamente i piu` avanzati ridurranno questa sporgenza quasi a zero), poi si fissa senza stringere troppo l’attacco anteriore ad un angolo di 7-8 gradi superiore a quello posteriore e su un tappeto a casa si prova a “sentire” prima di tutto il feeling che si ha, se del caso variando leggermente il delta fra i due attacchi. Poi, però, una volta cha ci pare di aver trovato una posizione confortevole, serriamo le viti e proviamo a forzare leggermente la posizione verso al punta della tavola in back e volendo anche verso la coda in front, testando – ovviamente entro limiti di sicurezza – cosa ci succederebbe in caso di una non infrequente impuntata o di una peraltro più improbabile caduta all’indietro; testiamo così se abbiamo un buon margine prima di sollecitare a livello di rotazione il ginocchio, cosa che potrebbe accadere con passi stretti e delta relativamente accentuati. Dovremo avere sempre la sensazione che l’altra gamba comincia a tirarsi dietro la tavola ben prima che il ginocchio sotto sforzo vada in sofferenza, ricordiamocelo.
Parole sante....
Deve peraltro essere chiaro che ogni attrezzatura hard è relativamente pensata per un utilizzo e per certi angoli, cioè attacchi plastici e morbidi e scarponi flessibili lateralmente sono costruiti per angolazioni medio-basse, mentre attacchi rigidi e scarponi con poca o nulla flessibilità laterale sono concepiti per angoli elevati, dove il movimento laterale della caviglia deve essere limitato al massimo.
P.S.: Data la difficoltà di trovare testi di raffronto sull’argomento, diciamo un po’ “fuori moda”, ogni segnalazione, suggerimento, critica o correzione è ben gradita!
Bellissimo....

Ora abbiamo un po' di nozioni, un po' di materiale...ci manca esperienza, sicuramente non entusiasmo...

"Le idee ci sono, bisogna soltanto prepararsi bene per realizzarle" (P. de Gayardon)
PS: intanto, così in sordina due di trave e due di corsa fino ad oggi da lunedì ... va beh ;-)
JMBReRe

martedì 13 dicembre 2011

Settimana 5-11 Dic

Eccoci al sunto di una settimana finalmente attiva...l'unico guaio è che cominciano le cene in questo periodo e quindi per bruciare tutto ciò che si mangia bisogna allenarsi di più...! Meglio così...
Allora:
  • Corsa  3 all. (1 da 10 Mar, 1 da 7 Gio, 1 da 14 Dom)
  • Bici 1 (50 ai 25 Sab)
  • Trave 3 (Lun Mer Ven)
  • Arrampicata 1 (Gio)
  • Mtb (1 Gio)
Ok...ora come promesso ripilogo un attimo quello che dovrei sapere prima di affrontare la trasformazione snowboardifera definitiva da totalmente soft a mezzo hard...
Le informazioni che seguiranno sono state raccolte da un sito: www.freestylepark.it , ma ne avrò trovati a decine, tutti bellissimi! Solo che questo offre anche molti link utili e spiegazioni esaurienti ma mai prolisse...un link fenomenale da non perdere è www.alpinecarving.com e ci spiega proprio bene tutto! Al solito metterò i miei commenti in grassetto e il testo del sito in corsivo...


Allora... Le tavole hard si distinguono nettamente dalle tavole soft, in quanto sono mezzi studiati per avere principalmente gran velocità di cambio lamina e massima tenuta sul duro e in curva, e per permettere inclinazioni estreme.E qui ci siamo, perché si sapeva già...
Come ultima cosa uno sguardo all’utilizzo delle tavole hard. Chiaramente è escluso per loro stessa forma, ma anche per l’utilizzo di scarponi ed attacchi rigidi, qualsiasi utilizzo freestyle, anche se i più esperti azzardano anche dei salti. In freeride non sono certamente il mezzo più versatile e performante, specie in neve fresca, in quanto in media la poca superficie totale non aiuta al galleggiamento, ed inoltre la posizione del rider è rialzata e predisposta alla ricerca della lamina, cosa che provoca facilmente infossamenti, specie per i meno esperti; al contrario in percorsi fuoripista ripidi, estremi e ghiacciati, il sistema hard, magari in forme non lunghissime o anche crossover con tavole da freeride soft, trova ancora estimatori. In boardercross l’alpine gode tuttora di buoni vantaggi sul soft nei percorsi più veloci e meno accidentati, per converso cede inesorabilmente nei tracciati più vari e pieni di salti. Capisco che la tavola è meglio tenerla più larghetta allora per i miei utilizzi...perfetto, tengo quella che ho già :-) Per il cambiamento allora tanto vale agire su attacchi e scarponi...

Passando agli attacchi, possiamo dire che nell’alpine la loro semplicità costruttiva ne ha portato rapidamente a termine l’evoluzione. Ricordiamoci che gran parte della struttura che abitualmente vediamo in un attacco soft, nell’hard è in realtà integrata nello scarpone, quindi l’attacco hard è in realtà piuttosto elementare come funzionamento.

L’attacco hard è composto da una base più o meno romboidale allungata, con due archetti in acciaio posti su due elementi leggermente rialzati rispetto alla base, la talloniera ed il puntale. Uno di questi due archetti, normalmente quello davanti, è provvisto di una leva necessaria per bloccare lo scarpone, mentre quello dietro normalmente ha degli scansi sulla talloniera che lo bloccano in posizione alzata impedendogli di cadere all'indietro. Infatti per agganciarsi il rider infilerà la sporgenza posteriore dello scarpone hard sotto l’archetto posteriore, dopo di chè solleverà la leva anteriore bloccandola sopra la sporgenza anteriore dello scarpone. Per un immediato raffronto il sistema è lo stesso usato per gli attacchi fissi dei minisci da freestyle, che lo hanno ripreso proprio dagli attacchi hard dello snowboard.

Al centro dell’attacco è normalmente posto il disco, come negli attacchi soft. Invece per adattare l’attacco alla lunghezza dello scarpone normalmente talloniera e puntale – anzi meglio i carrelli superiori di questi due elementi - sono vincolati ad una vite senza fine che scorre in un dado, collegato invece solidalmente alla base; agendo sugli stessi si opererà anche la corretta centratura dello scarpone sulla tavola. Talvolta poi l’intero puntale e l’intera talloniera si possono avvitare alla base in due posizioni diverse, più o meno arretrate o avanzate, per favorire l’adattabilità degli stessi a numeri di scarpone piuttosto corti o lunghi.

Parti specifiche degli attacchi hard sono poi il canting ed il lifting.
Il primo, il canting, con siste in un dispositivo che determina l’inclinazione di un attacco verso il centro dello stance. Spesso è già premontato sugli attacchi, e ne viene consigliato l’uso fino ad angolazioni non superiori a 55 gradi. Serve per favorire l’inclinazione verso l’interno delle due gambe necessaria data la distanza dei due piedi, cosa che nel soft non si usa grazie alla flessibilità laterale dei softboots, mentre nell’hard viene da molti utilizzata proprio per la relativa rigidità degli hardboots o ancor di più degli scarponi da sci (peraltro sconsigliabili). Normalmente il canting è composto da semplici zeppe a cuneo da fissare fra la talloniera ed il puntale e la base, ciò impone logicamente l’uso di viti di lunghezza differenziata per il lato rialzato (viti normalmente fornite a corredo) per fissare puntale e talloniera alla piastra base dell'attacco.
Il lifting invece consiste in un sistema per determinare l’inclinazione verso la punta dello scarpone posteriore, o verso il tacco dell’anteriore, per compensare in parte la posizione del rider in caso di angoli piuttosto accentuati degli attacchi, come 60/55. I detrattori del lifting fanno notare che il suo utilizzo determina una certa contro rotazione del busto verso l’avanti, viene comunque consigliato solo per angolazioni attacchi, come detto, superiori ai 55 gradi, spesso in alternativa al canting. Anche il lifting è spesso composto di due zeppe a cuneo, magari meno accentuato, da porre fra talloniera e base, per cui per fissarli anche qui si rende necessario necessario l’uso di viti più lunghe dalla parte rialzata.
Diciamo che attualmente la tendenza è, per rendere il gesto atletico più naturale e meno lontano da quello soft, di utilizzare angolazioni relativamente basse degli attacchi, tipo 48’/43 o 52’/45’, con il canting ma senza il lifting. Ovviamente poi molto dipende dal gusto e anche dalle esigenze fisiche di ciascuno, c'è chi non sopporta nè l'uno nè l'altro e tiene gli attacchi totalmente flat, chi invece si trova bene usando contemporaneamente sia canting che lifting.
Un cenno merita un disco di rialzo tagliato obliquo, prodotto da Burton anni fa e non più in commercio, che andava interposto fra attacco e tavola e permetteva di introdurre un certo canting o un certo lifting, o entrambi, con notevole facilità e senza alterare in alcun modo il piano d’appoggio dello scarpone.
Da rilevare infine che, di fatto, gli attacchi hard sono normalmente compatibili con gli scarponi da sci, anche se l’utilizzo degli stessi può avere qualche controindicazione, di cui si parlerà più avanti; ed inoltre a livello di standard Iso non sempre anche se utilizzabili di fatto sono "normativamente" compatibili, per cui il loro utilizzo potrebbe portare in caso di rotture ad esclusioni di garanzia.
Per quanto riguarda i materiali, ovviamente massima importanza assume la loro solidità, infatti le trazioni del sistema hard non ammettono realizzazioni economiche e superficiali. Per cui i modelli da freecarve o da granturismo sono realizzati in plastica, a volte rinforzata con resina o inserti metallici, quelli race in metallo o metallo/plastica. Grande importanza ha la realizzazione degli archetti, sempre in acciaio, la cui qualità dovrà essere ineccepibile; la rottura di un archetto ad alta velocità può essere molto pericolosa.
Eccellente...

Buona settimana di allenamenti..
JMB Re Re

sabato 10 dicembre 2011

More is less?

Complici le festività il numero di allenamenti è aumentato e la giornata di riposo è stat rimpiazzata da una corsetta piccola piiiiiccola...ma ogni volta che succedono cose di questo genere penso che potrebbe essere controproducente (more is less, appunto...). Giovedì quindi uscita in falesia, raggiunta in bici...la pecca è che lo zaino tiene sempre sul chi vive i muscoli del collo e quindi il giorno dopo il tutto si paga con uno strano mal di testa :-( Falesia della Mitria a forte S. Marco (Rivoli), ideale per il calduccio che il sole regala nelle ore mattutine, e in più è un ottimo allenamento per la placca (che a me piace poco a dire il vero!). Uniamo tutto nel pentolone con un i tre allenamenti di trave settimanali e viene fuori un bel mal di testa perenne!

La trasformazione intanto si sta completando, parlando di snowboard. Intendo passare da un'attrezzatura completamente soft ad un'attrezzatura che è hard per attacchi e scarponi, ma che è soft per tavola e conduzione! Allora sto comperando roba usata su internet e a bassissimo prezzo potrei trasformarmi....ciò mi dovrebbe garantire la possibilità di ramponare gli scarponi da salita e scendere con una tavola a trasmissività più elevata, nondimeno il tutto peserà decisamente di meno!
Mi sono informato in lungo e in largo su internet e vorrei postare i link della mia ricerca...però un'altra volta, eh?
Posto solo i nuovi componenti del gruppo (PS: li metto in foto dove sono nuovi perché fanno più figo):
E anche:
Benvenuti!!! Allora lo scarpone è uno scarpa F1 vecchissimo, quasi da buttare! Gli attacchi sono della ipex! Speriamo non salti tutto in aria alla prima caduta!Yahoooo!
Ma sapete che scrivendo yahoo con il T9 viene fuori zaino? O viceversa più che altro?

Zaino
Yahoo
Zaino
Yahoo
...
Era ovvio che due parole così fossero legate...! Alla grande!
Ciao!!
JMBReRe

lunedì 5 dicembre 2011

Settimana 28 Nov-4 Dic

Allora....dopo questa settimana di riposo da trave ecco cosa si è fatto di buono:
  • Corsa: 3 All (1 Mar da 10 ai 5 e 10, 1 Ven da 10 ai 5 e 10 1 Dom da 15 ai 5 e 20)
  • Bici (1 da 40 Dom)
  • Boulder (1 da un oretta e qualcosa Dom)
Possiamo essere soddisfatti tenendo conto che era riposo e che si era ben occupati con dell'altro! Mannaggia mannaggia!
Stasera allora si inizia il nuovo macro-ciclo da tre allenamenti a settimana...il lunedì se durante il weekend si è arrampicato si farà tutto con calma...il mercoledì invece penso farò il solito allenamento però con sovrappeso, magari con uno zaino...poi venerdì di nuovo normale...sto pensando anche ad applicare la camera d'aria di una bicicletta o un elastico per scaricare un po', oppure una carrucola con dei pesi....cosa dovrebbe cambiare? Beh che con gli elastici "l'aiuto" fornito diminuisce mano a mano che si sale con la trazione, mentre se si ha un contrappeso l'aiuto è costante...l'utilizzo degli elastici permette di focalizzare mooolto l'attenzione dell'allenamento su singoli muscoli o componenti del corpo, vedremo se potrà essere utile con dei tentativi...

Ecco qui il video che ho visto ultimamente: First Ascent!




Simpatico, girato molto bene e con immagini spettacolari. Arricchito da un finale a sorpresa in cui la spiegazione della morale della favola è lasciata ai protagonisti del video...ben fatto ragazzi!  :-)

In questo autunno scarsissimo di neve è necessario trovare il modo per crescere ed allenarsi comunque, nonostante freddo e buio. A volte sembra di volare, aiutati magari dalla necessità di sfogarsi, dalla bellezza dei paesaggi nebbiosi, dalla compagnia o dalla semplice voglia di fare....a volte sembra difficile tutto e scrollarsi di dosso il torpore e il calduccio della cuccia sembra impossibile....
A volte mi sembra di spingere un elefante su per le scale!

"I'm pushing an elephant up the stairs
I'm tossing up punch lines that were never there
Over my shoulder a piano falls
Crashing to the ground" (REM, The Great Beyond)

Ciao ragass!!! Buoni allenamenti
JMB Re Re

giovedì 1 dicembre 2011

Novembre

Allora ecco qui il mese di novembre....una volta uno dei cani sciolti disse: "l'autunno serve ad allenarsi per l'inverno..."...beh, io odio l'autunno, speriamo almeno sia stato utile per l'allenamento, in attesa della neve!
  • Corsa: 13 tot 115 km;
  • Mtb: 5 tot 120 circa....molto circa;
  • Bici da corsa: 1...cosa???? :-0 che schifo...
  • Nuoto: 1...cosa???? :-0 che schifo...
  • Trave: 6, ok...
  • Arrampicata: 2, ok...
Allora come varietà ci potrebbe stare, mettendo insieme anche il fatto che c'è stata la vela mi pare anche...e il fatto che ad inizio novembre si era fuori porta....sta di fatto che la media è meno di un allenamento al giorno e perciò non ci siamo...
Per quanto riguarda questa settimana il riposo procede....mangiare-dormire-corricchiare....devo dire una cosa: ammiro senza riserve coloro i quali riescono a correre la mattina presto! Magari di inverno, magari soli...
Questo passaggio è dedicato a tutti quelli che si allenano nella solitudine:
"...as I was fishing from the bank of the river near the Nine-Acre-Corner bridge, standing on the quaking grass and willow roots, where the muskrats lurk, I heard a singular rattling sound, somewhat like that of the
sticks which boys play with their fingers, when, looking up, I observed a very slight and graceful hawk, like a nighthawk, alternately soaring like a ripple and tumbling a rod or two over and over, showing the under side of its wings, which gleamed like a satin ribbon in the sun, or like the pearly inside of a shell. This sight reminded me of falconry and what nobleness and poetry are associated with that sport. The Merlin it seemed to me it might be called: but I care not for its name. It was the most ethereal flight I had ever witnessed. It did not simply flutter like a butterfly, nor soar like the larger hawks, but it sported with proud reliance in the fields of air; mounting again and again with its strange chuckle, it repeated its free and beautiful fall, turning over and over like a kite, and then recovering from its lofty tumbling, as if it had never set its foot on terra firma. It
appeared to have no companion in the universe -- sporting there alone -- and to need none but the morning and the ether with which it played. It was not lonely, but made all the earth lonely beneath it. Where was the parent which hatched it, its kindred, and its father in the heavens? The tenant of the air, it seemed related
to the earth but by an egg hatched some time in the crevice of a crag; -- or was its native nest made in the angle of a cloud, woven of the rainbow's trimmings and the sunset sky, and lined with some soft midsummer haze caught up from earth? Its eyry now some cliffy cloud." D.T.

Il pezzo che mi piace di più recita "It was not lonely, but made all the earth lonely beneath it"...
Come dire: "non era solo, ma rendeva sola la terra al di sotto di lui" ...
Buon allenamento a tutti i solitari....
JMB ReRe

martedì 29 novembre 2011

Ottobre

Ieri sera primo lunedì di non-trave dopo mesi...allora facciamo un po' il riassunto della situazione....conterò solo ottobre e novembre, perché prima la fine di agosto e tutto settembre non li conterò...ho il diario cartaceo etanto mi basta....comincio con ottobre e prossimamente si farà novembre...
Allora:
  • Corsa: 10 sessioni e tot 124 km;
  • Bici: 5 all e tot 230 km;
  • Trave: 6 all + 2 boulder;
  • Roller: 17 km;
Bah....non è che mi sembra tutto sto ché....
La trave ad ottobre non era neancora così rodata...direi che tra fine agosto e settembre ci sono stati 10 allenamenti...poi ottobre come detto 6. A novembre due allenamenti a settimana fissi e inderogabili...riunirei fine ago e sett in un solo ciclo e ott e nov in un altro. Facciamo finta che alla fine di ogni macro ciclo ci sia una pausina....è successo quindi che il primo macrociclo lo chiamerò "Piazzare le fondamenta", il secondo è quello relativo alla "Prima Struttura". Nel primo macro ciclo si presti bene attenzione all'esercizio a corpo libero e ai fondamentali, tenendo conto che le capacità acquisite in un tempo lungo sono quelle che durano di più...è di fondamentale importanza costruirsi delle solide basi evitando infortuni e aumentando le possibilità di miglioramento successivo....diciamo che più larga è la base, più alta sarà la piramide! Nel secondo macrociclo si presti attenzione alle qualità carenti e a quelle che si intende sviluppare: siano esse dita o stabilizzatori del tronco....etc...tra il primo macro e il secondo è cambiata la durata del singolo esercizio e anche del singolo micro ciclo, passando per esempio da esercizi con un lancio solo o una chiusura sola a dei veri e propri trave-tour a 8 movimenti...si presti inoltre molta attenzione ad eseguire gli esercizi in modo molto simmetrico: già sento una parte più forte dell'altra naturalmente, se in più esaspero questa cosa vado incontro a problemi seri :-( .....
Una delle cagate mondiali secondo me che ho sentito in sala pesi è stata questa: eseguire un esercizio per un braccio, poi riposo e poi l'altro, perché il cuore è uno solo... (!?!)
Ok allora forse va bene per gli altri ma per me no...se ho una via in sola dulfer da una parte e poi dall'altra, cos'è? Faccio hang dogging (resting) o ancor peggio cado perché io alleno solo un braccio alla volta? Il cuore è uno solo ma dev'essere infinito per un cane sciolto gagliardo e spartano....allora, quando si ha che un braccio o una parte del corpo si allena più della corrispettiva simmetrica, si eseguano entrambi gli esercizi di fila! E poi si esegua lo stesso duplice esercizio rovesciato! Così si avrà lo stesso allenamento sotto sforzo e alla resistenza per entrambe le parti....in modo da crescere simmetrici e col cuore allenato! E non parlo di cuore come muscolo....dovrei scrivere Cuore allenato, con la C maiuscola...il muscolo più importante di tutti...chi vuol capire capisca....gli altri amen....

JMB Re Re
 

lunedì 28 novembre 2011

Settimana 21-27 Nov.

Allora...siamo qui riuniti per fare il riepilogo della settimana appena trascorsa...buona settimana sotto il punto di vista della corsa, un po' meno dell'arrampicata, un po' meno della mtb, un po' meno del nuoto, un po' meno della bici da corsa (anzi, bici da corsa peggio che peggio....)....
  • Corsa: 4 sessioni (1 da 10 ai 5 Mar, 1 da 10 ai 5 e 20 Gio, 1 da 7 ai 5 Ven, 1 da 8 con salita Sab);
  • Bici (1 Mtb Dom da 2 orette, non male cavoli!, + mezza sessione di bici da corsa Sab 20 km a velocità bogone);
  • Arrampicate o Trave (2 di trave Lun e Gio direi bene, 1 Arrampicata in falesia Dom --> bella bastonata)
  • Nuoto (1 oretta di nuoto lento Sab....che pena...);
Va beh comnque ora avanti tutta....anzi, vedremo stasera...pensavo di aumentare di un unità l'allenamento di trave però prevedendo questa settimana di riposo...ce la farò? In sintesi passare da due unità (Lun e Gio) a tre unità (Lun Mer Ven....)....così sul piano della corsa rimene Mar e Gio...nel week end fuori tutto con qualche lungo o misto...direi che potrebbe andare bene...Ok, allora riposiamo una settimana di trave ok?

Protagonista: Ragazzi, state commettendo un grosso sbaglio.
Agente: Sì, doveva dire così.
Protagonista: Io non sono Tyler Durden!
Agente: E doveva dire anche questo.
Protagonista: D'accordo, sono Tyler Durden. Ascoltatemi, vi do un ordine preciso: interrompiamo la missione all'istante.
Agente: Ha detto che avrebbe parlato così!

Seh va beh....
JMB Re Re

giovedì 24 novembre 2011

Why I run

Una sera me ne stavo solo...era una sera di fine ottobre ed ero appena tornato da una corsa: quel mese si era concluso con 300 km...sarei ripartito subito, ma invece di getto mi venne da scrivere su un foglietto il perché di tutto quel correre, che per me non era normale...beh, di getto quello che riuscii a scrivere in cinque minuti fu questo, ovvero le ragioni del perché stavo correndo e del perché correrò ancora ...why I run, appunto...

 Why I Run
... freedom, ironman, marathon, hopes, Kona, ultramarathon, Mt. Blanc, believe, 7a, 8000 mt, Trango Towers, Patagonia, Patrick de Gayardon, Jean Marc Boivin, Alain Robert, velocity, acceleration, travels, heart, sand, lung, blood, sweat, force, rock, ice, mud, powder, flight, free will, height, vertigo, fear, courage, infinity, weakness, Wolfgang Gullich, hang glider, snowboard, kiteboard, snow, top, music, silence, Madagascar, New Zealand, Sydney, Goldcoast, Alps, Alex Huber, Dan Osman, alpinism, Stefan Glowacz, Walter Bonatti, bike, swimming, air, anymore, sadness, dreams, motivations, trees, birds, sea, grass, stones, waves, explosions, wingsuit, limits, beyond the limits, appetite, thirst, hunger, pain, anger, surf, ski, solitude, sharing, wind, storm, hurricane, buffer, water, soil, giant, flames, study, sky, sunset, sun, clouds, night, day, first, last, second, hours, minutes, time,books, happyness, vertical, joyful, kindness, specialized, twister, dragons, Mark Twight, Goran Kroop, fears, We Will Rock You, jump, drink, eat, records, walls, obstacles, America, oceans, islands, Iceland, Italy, Europe, Antartica, big walls, proof, cans, meat, pasta, tomatoes, feet, penguins, rice, bears, tigers, lions, whales, dolphins, go, rest, see, listen, feel, fly away, crashing, disaster, beats, stars, rainbows, shooting stars, comets, planets, bees, eagles, hawks, home, house, fireplace, sheeps, cheese, muscle, fury, dogs, cheetans, elephants, balls, legs, shoulders, neck, soul, anything else, food, champions, angels, writing, showing, careful, attention, airplanes, wild, North, South, West, East, outdoor, expeditions, world, words, fruit, rebellions, crazy, foolish, fishes, salmons, soups, uncontrollable, control, super, atoms, neurons, rockets, bars, ropes, landslide, horses, steelman, Jamaica travel, trip, coast to coast, trains, distances, km, 42.195 mt, ms.l.lm., degrees, coordinates, shots, big, little, more, best, better, simple, biggest, waste, deserts, hair, girls, eyes, smiles, shining, weakness, K2, Annapurna, way, track, path, steps, out, in, left, right, wrong, agree, feelings, scream, afraid, sad, visions, yes, no, may be, friendship, definetely, neverending, always, forever, often, like this, hate, loverain, foggy, dirt, wet, dry, cactus, thanks, please, Reinhold Messner, anything, nothing, impossible, hard, heavy, light, one reason, all the reasons, arrival, finish, departures, together .....

questo, e tanto altro direi ora .... è in continua evoluzione....       :-)

martedì 22 novembre 2011

Quisquiglie

Allora...ormai è quasi matematico che il giorno di riposo finirà per essere il mercoledì...questa sera allora corsa di 10 ai 5...un po' di salita nel mezzo, giusto per divertirsi...poi dritti a casa come missili......
Ho deciso di mettere solo ora una delle foto relative al bivacco della settimana scorsa...almeno coloriamo un po' questo blog, altrimenti :-(


La pizza si è scaldata, ma il forno va costruito meglio! Durante il giorno di oggi invece mi sono informato riguardo i problemi che possono riscontrarsi durante l'esercizio alla trave...ok io non ci vado affatto pesante ma il mio anulare sinistro è messo male da sempre :-/ che sia una capsula, una puleggia o un'insaccatura o un insaccato forse non mi è dato di saperlo. Ho trovato molta confusione nel web riguardo a tutto ciò, ma ho intenzione di informarmi a dovere, almeno per non peggiorare la situazione....

lunedì 21 novembre 2011

Settimana 14-20 Nov. e digressione sui guanti da freddo

Dato che il week-end è stato utilizzato per lavoro, gli allenamenti di questa settimana sono ridotti all'osso :-(
Quello che si è contato allora è:
  • 2 Trave (Lun e Gio, ormai sono la normalità!)
  • 1 Corsa (Ven da 10 ai 5 e 10 credo)
  • 1 Mtb (Sab da 2 h, non so i dati perché il Garmin è ai box :,,-(     )
Quindi non ci siamo proprio, speriamo che la settimana in corso vada meglio.

Si ma se qui non si avrà un po' di neve a breve come facciamo noi?!
Per ora il novembre ci sta regalando giornate stupende, e non piove in pianura...firmerei per un brutto dicembre ma con un gennaio febbraio pieno di neve e giornate magnifiche...beh, mi pare ovvio!
Interessandomi ai guanti più idonei per le mie attività al freddo scopro che ci sono alcuni che stanno mettendo in atto ciò che penso da un po'! Perché non usare l'attrezzatura da sub per la protezione dal freddo e dal bagnato? Beh ci avevo pensato per tutte le parti del corpo e devo dire che per le parte superiore sto abbandonando l'idea per l'eccessiva sudorazione che si viene a creare...la protezione durante la discesa in bici è buonissima, ma si paga il dazio in salita quando la velocità è ridotta e lo scambio termico è a sfavore e quindi si suda etc etc.....sovente mi sono ritrovato coi pantaloni fragili perché il sudore scolava tutto fuori dalla mia canottiera in neoprene e durante la discesa in bici lo trovavo ghiacciato...non bene! Allora direi che lo userò in futuro (aldilà del nuoto che è un'altra storia....) per la parte superiore solo in caso di discesa e mai in salita, e se non ho la possibilità di cambiarmi finita la salita amen, lascio a casa il tutto...sinceramente preferisco provare un freddo docile e continuo che vampate di caldo unite a rischio di gelate di sudore ghiacciato! La cosa secondo può essere un pochino vantaggiosa nel caso delle calzature o dei guanti....ma sempre sempre coaudivati da sovraguanti o sovrascarpe...a questo punto direi che l'ingombro, unito alla difficoltà nei movimenti, unito al fatto che non sono "cose nate per quello scopo" mi fanno desistere, sebbene il prezzo sia moooolto vantaggioso per i guanti e le calzature in neoprene....direi allora che piuttosto che dei guanti in neoprene il guardaroba potrebbe essere questo: sottoguanti antivento (mi mancano ancora, li sto cercando perfino nei negozi di mto e running ma costano troppo!!! importantissimi per le manovre in cui è richiesta precisione e manualità in caso di raffiche e freddo, es chiusura bastoncini o allacciare ciaspole o snow ), guanti buoni da mettere sopra (migliaia di modelli), moffole in piuma d'oca (per i casi di foooorza maggiore! Le moffole in lana cotta non le sopporto! Fastidiose!). I guanti più importanti alla fine sono quelli di ricambio! Almeno un paio di emergenza, siano essi di pile, di lana, di seta, di caucciù! Come sottoguanti si valuti anche l'ipotesi di un guanto adatto alle cascate di ghiacchio con le seguenti caratteristiche: gommine per aderenza e manovre, libertà nei movimenti, ingombro ridotto per permettere di mettersi i guanti sopra per quando si è fermi, resistenza all'abrasione, aderenza perfetta e materiale antivento e un minimo antigelo.....dum de dum....non so neanche se esistono...aspetteremo i saldi di inizio gennaio per evenuale acquisto, dai fornitori di fiducia! Speriamo in bene!

Intanto stasera la trave ci attende, sono sicuro che è la che mi aspetta e se ne ride dellafragilità della vita? Era così? Aspetta...aspetta....ah ecco:

"Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli alberi neri e sinistri sem-bravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammentava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che ir-rideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini. Era il Wild, il selvaggio Wild delle spietatamente gelide terre del Nord".
J.L.
Beh, la mia trave non è proprio pericolosa come l'Alaska d'inverno, ma era solo per rendere l'idea del sorrisino malefico che mi immagino stia facendo ora....seh va beh....

Ciao e buona settimana!
JMB Re Re

venerdì 18 novembre 2011

Bivacco e altri trastullamenti

Martedì sera niente allenamenti per bivacco nei pressi di Arco: non troppo freddo! Anzi, si stava benone!
La nostra Baker Farm! Ah, la vita nei boschi!

"As I was leaving the Irishman's roof after the rain, bending my steps again to the
pond, my haste to catch pickerel, wading in retired meadows, in sloughs and
bog-holes, in forlorn and savage places, appeared for an instant trivial to me who
had been sent to school and college; but as I ran down the hill toward the
reddening west, with the rainbow over my shoulder, and some faint tinkling
sounds borne to my ear through the cleansed air, from I know not what quarter,
my Good Genius seemed to say -- Go fish and hunt far and wide day by day --
farther and wider -- and rest thee by many brooks and hearth-sides without
misgiving. Remember thy Creator in the days of thy youth. Rise free from care
before the dawn, and seek adventures. Let the noon find thee by other lakes, and
the night overtake thee everywhere at home. There are no larger fields than
these, no worthier games than may here be played. Grow wild according to thy
nature, like these sedges and brakes, which will never become English bay. Let
the thunder rumble; what if it threaten ruin to farmers' crops? That is not its
errand to thee. Take shelter under the cloud, while they flee to carts and sheds.
Let not to get a living be thy trade, but thy sport. Enjoy the land, but own it not.
Through want of enterprise and faith men are where they are, buying and selling,
and spending their lives like serfs."  (Walden)

PS: ieri sera ritorno alla civiltà e allenamento di trave proficuo. Niente da segnalare di preciso ma è in atto il cambio di allenamento a fine ciclo mensile. Ora per ogni cambio posizione si dovrà trazionare fino a braccia chiuse, come direbbe Barney: "It's gonna be legendary!!"

Ciauz!
JMB Re Re

martedì 15 novembre 2011

La soglia

La soglia, alias il punto da non oltrepassare.
Come detto nei post precedenti per Gullich è il limite oltre cui non andare per non andare in sovrallenamento...in sintesi quel punto ottimale in cui è meglio finire l'allenamento per dare i giusti tempi di recupero e di cui si godranno i frutti nella successiva sovraelongazione, ovveero il miglioramento.

Per il mitico Jolly Lamberti si ha una cosa analoga...la riporto prelevata da http://www.jollypower.com/ con i miei commenti in grassetto come sempre...

E’ sempre un problema di soglia. Che il troppo e il troppo poco non vadano bene, non siano performanti e creino dei problemi per tutte le cose della vita, lo aveva capito già Aristotele molto tempo fa. Il Problema è che questo “ giusto mezzo” è un concetto del tutto relativo, e quello che va bene per me, può essere troppo per un altro.
Bisogna trovare  per ciascuno di noi il massimo, tale che non rechi danno. Questo limite è, appunto, La Soglia.
Il massimo carico di allenamento tale che non crei sovrallenamento. Il massimo numero di esercizi allenanti tali che non creino lesioni ed infiammazioni. Il massimo dimagrimento tale che non ci porti alla debolezza e denutrizione. Il massimo grado di attivazione psichica, mentre si esegue una performance, tale che non si tramuti in ansia. Il massimo riscaldamento possibile, tale che non si tramuti in affaticamento. La massima intensità possibile, mentre eseguo un esercizio, tale che riesca a farlo correttamente…eccetera.
Fin qui è un'ottima spiegazione!
Questa idea del “giusto mezzo”, bella quanto inutile perché priva di un riferimento concreto, di una scala e due estremi fissati onde calcolarne il centro, venne elegantemente rappresentata, molti secoli dopo Aristotele, da Gauss con la sua famosa curva di distribuzione delle probabilità:
Il massimo è, appunto, a metà; se si oltrepassa quella soglia, si decresce fino a tornare a zero: Se non mangio sono zero se mangio troppo sarò zero, se non sono attivato e dormo in piedi sono zero se sono troppo attivato e mi paralizza l’ansia  torno a zero. Qui non sono d'accordo...secondo me non è simmetrica nemmeno nelle migliori ipotesi...però va beh...
Ovviamente non è sempre una Gaussiana a rappresentare il rapporto tra il troppo e il troppo poco.. se arrivo al carico di rottura del tendine, per esempio, e lo oltrepasso, dalla prestazione massima andrò a zero senza la splendida simmetria qua sopra mostrata!. Devo essere capace dunque di scalare la curva di Gauss fino in cima e  affacciarmi sul baratro che da lì si intravede… e sapermi fermare.
Abbiamo detto che il miglior carico di lavoro è il massimo carico di lavoro che non provochi sovrallenamento. Questa soglia evidentemente varia da persona a persona: per qualcuno due sedute a settimana di due ore sono già il limite massimo oltre il quale vedrebbe decrescere le proprie prestazioni, per un altro tale quantità di lavoro non sarebbe neanche sufficiente a mantenere il livello acquisito. Ora si è visto che nella maggior parte dei casi, ad una soglia alta (possibilità di fare grossi carichi di lavoro) si associa più facilmente una alta potenzialità di prestazione. In parte questa soglia è scritta già nel DNA . Ci sono persone che “di costituzione” riescono a sopportare meglio grossi carichi di lavoro. In parte però è innalzabile con l’allenamento. E’ soprattutto su questo, sull’innalzare oltre natura questa soglia di allenabilità, che agisce il doping portando però con se danni enormi, fisici e morali. Esiste dunque un allenamento all’allenamento: allenare l’allenabilità oltrepassando varie volte,  poco per volta, quella soglia, e vedendo sicuramente nel breve e medio periodo decrescere la prestazione, sperando però nel lungo  termine di vedersi innalzare la capacità di allenarsi tanto. [...] Un allenamento giusto è un allenamento che ci fa essere in forma quando lo vogliamo noi, ma non è detto che un allenamento sbagliato prima o poi non ripaghi comunque.
Boh, non molto educativo quest'ultimo punto, io cercherò di evitare...stando al di sotto della soglia...ma è anche vero che a confronto dei due sopraccitati signori, io sono una cacchina...

Diamo tempo al tempo perciò...ora il volume di allenamento a trave a secco prevede due mezz'ore, il lun e il gio...ecco va bene per adesso rimanere su questi standard, tanto siamo solo all'inizio e non c'è fretta....

JMB Re Re

lunedì 14 novembre 2011

Settimana 7-13 Nov.

Allora la settimana appena trascorsa segna, come clima, l'inizio della fase invernale degli allenamenti...ergo pantalone lungo e scaldacollo all'ordine del giorno...
  • 4 Sessioni di corsa (1 mar da 7 ai 4 e 40, 1 mer da 7 ai 5 e 30, una ven da 10 ai 5 e 20, una sab da 400 mdd in 0:48 min (Corno d'Aquilio))
  • 1 sessione di bici (50 ai 25 Sab)
  • 2 all di trave (Lun e Gio)
Domenica invece uscita a Sottomarina (Chioggia) per provare la vela da traino, con lo scopo di imparare per poterla in futuro applicare alla conduzione dello snow sulla neve...clima ottimo ma poco vento nel pomeriggio, anzi diciamo pure che non ce n'era proprio :-(

La vela è un 4 cavi da 4 mq tipo:
http://www.alivola.it/traz-4cavi-speciali-viper.asp

Ok...buona settimana allora....
JMBReRe

venerdì 11 novembre 2011

Cani sciolti

Mercoledì sera ottima corsa serale sotto la scintillante cupola delle notti...ieri sera ritrovo con cani sciolti per visionare le foto di una spedizione in Marocco (http://www.umanirandagi.com/) di una coppia di umani randagi---->!!
Direi paesaggi incredibiili, il deserto è magnifico...

Nonostante ciò non si sarebbe mai potuto rinunciare alla seduta serale di trave...ho provato anche ad introdurre nuovi es ma solo alla fine della normale sessione, così per vedere che effetto possono fare...si tratta di lanci da tacchette invece che dalle classiche prese comode di partenza...in uno dei prossimi cicli mensili si potrebbero introdurre, per il momento, buono così...

Inoltre da poco tempo è anche stato partorito una specie di simbolo per il nostro gruppo di disperati...
Eccellente....

mercoledì 9 novembre 2011

Da zero a mito

Contro ogni pronostico ieri sera piccola corsetta serale... Non volevo andare, solo che mi son trovato per strada vestito da corsa con un piccolo brusio nell'orecchio...
Quel brusio era l'iPod che scandiva le note di "All in the Mind", quella strada era il mio circuito, non ho potuto far altro che cominciare a correre...
La luna piena, la temperatura gradevole e le gambe sciolte hanno fatto il resto...(7 ai 4 e 40 -> il solito più o meno quindi...)...

Ieri interessanti studi riguardanti i muscoli sollecitati durane le trazioni prone (quelle di interesse per i climbers e che posso fare alla trave...dato che in natura il numero di prese rovescie è limitato...)...
Mi è piaciuta in particolar modo una discussione trovata qui: http://www.fituncensored.com/forums/bodybuilding/4361-dcss-training-trazioni-da-zero-mito.html

Allora, secondo me c'è da scremare un poco, perché di si....per prima cosa penso che sia dannoso partire con le braccia totalmente distese, almeno in allenamento...detto ciò riportiamo le parti per me interessanti...
In grassetto ci sono i miei commenti, in corsivo il testo originale, a meno delle cancellazioni ai riferimenti alle figure che non volevo riportare...

[...]
La forza di una catena si valuta da quella dell'anello più debole. Se cede il gruppo muscolare più debole (nel caso delle trazioni, i bicipiti), il gruppo forte non può essere stimolato per quanto dovrebbe. Incredibile, vi state sottoallenando!
In più, il corpo è fatto per eseguire dei movimenti. Più diventate forte in un movimento, più aumentate le vostre capacità di reclutamento (spaziale e temporale), sincronizzazione, coordinazione intra e inter muscolare. Sono convinto che per avere la “massa”, qualità dispendiosa perchè va creato nuovo tessuto e poi nutrito, il corpo debba essere ad un livello di abilità tale per cui può sopperire ad uno stimolo solo crescendo. Se voi non siete sufficientemente abili nello sfruttare quello che avere, il vostro corpo avrà margini di miglioramento e non creerà la massa che tanto bramate.
Se non ci credete, e associate la difficoltà allo stimolo sul muscolo, dovreste allenarvi allora con gli esercizi che coinvolgono ogni muscolo nella maniera più difficile possibile.

Però sono sicuro che nessuno ha mai ottenuto risultati allenando il corpo come somma delle parti. Perchè il corpo non funziona così.
Per diventare forti nelle trazioni supine, dovete allenare ANCHE quelle prone, e poi quelle a presa mista, e quelle a presa stretta supine e prone, quelle con le catene, quelle alle parallele, quelle...
Un'altra cosetta: questa è una trattazione per chi va in palestra. I freeclimbers sono maestri nel fare le trazioni ma hanno metodiche ed esigenze del tutte diverse. A noi della presa ci frega il giusto, non ci interessano prove di forza quali le trazioni allo stipite della porta, con le unghie o i mignoli. Tanto di cappello, rimango estasiato, ma dico “no grazie”.

[...]
Beh ma continuiamo a leggere lo stesso anche se i freeclimbers sono stati bellemente esclusi :-/
[...]
Le trazioni sono a ragione considerate la panca per la schiena: il movimento utilizza tutti i muscoli del dorso (ad eccezione degli erettori spinali) e i bicipiti, risultando estremamente completo.
I principali gruppi muscolari coinvolti nelle trazioni sono 3: grande dorsale (ma và...), bicipite, pettorale (inteso come pettorale e coracobrachiale)
Quando il gomito è più in alto della spalla e cerchiamo di tirarci su, possiamo considerare l'omero come punto fisso e il torace che si sposta verso l'alto. In questo caso il pettorale si contrae per elevare il corpo. Oltre a questa funzione, che si esaurisce quando il gomito è più in basso della spalla, il pettorale ha il compito di stabilizzare l'omero tenendolo ai lati del corpo.

Occhio se presa larga o stretta quindi!!  Più le mani sono ravvicinate, più il pettorale “tira” perpendicolare alla retta d'azione, perciò in posizione meccanicamente più vantaggiosa.
Questo è uno dei motivi per cui una presa larghezza spalle permette di sviluppare più forza.

Sempre per aumentare lo stupore negli ascoltatori, sembra incredibile ma nelle trazioni c'è un coinvolgimento dei tricipiti.
Il muscolo tricipite ha tre capi che si attaccano per la parte distale tutti sul gomito. Il suo ruolo principale è l'estensione dell'avambraccio, però se il capo medio e il capo corto si attaccano per la parte prossimale sull'omero, il capo lungo si inserisce nella scapola: la contrazione del tricipite porta l'omero in basso e indietro. Il capo corto del tricipite ha funzione di estensore e adduttore dell'omero.
Sottolineo come sia assolutamente impossibile isolare un gruppo muscolare
Le macchine da palestra in effetti sono nate anche per questo... : se voi allenate i tricipiti solo con i push down ai cavi (che fanno bruciare i poveri tricipitini...) in realtà non state stimolando a dovere il capo lungo, non state perciò isolando un bel nulla ed è per questo che un allenamento a gruppi muscolari isolati a base di cavi e cavetti non è efficace come un brutale attacco a base di multiarticolari.
Il tricipite ha una funzione di muscolo sinergico (di aiuto) nelle trazioni, per questo non è allenato massicciamente dalle trazioni stesse. Il suo ruolo è di stabilizzatore, nel senso che contraendosi tiene l'omero in sede impedendo di essere tirato in basso dal dorsale. Analogamente, nella panca vi è un coinvolgimento del bicipite (entrambi i capi) come stabilizzatore dell'omero per non farlo slittare fuori dalla spalla. Quando fate la panca usate i bicipiti!
Idem per il pettorale che agisce anch'esso da sinergico anche se vi è un deciso coinvolgimento nel movimento. Tutto questo non deve stupire se ricordate il ruolo del dorsale nella panca, e dovrebbe far capire che una distinzione netta fra muscoli agonisti ed antagonisti non è mai possibile: quello che “tira” da una parte è aiutato in parte anche da quello che “tira” dall'altra. Il corpo umano è progettato troppo bene per sprecare un muscolo in un ruolo solo...
Il bicipite ha due capi che si inseriscono nella spalla in due punti differenti, che non sono rilevanti per quello che ci riguarda. Il capo corto ha anche la funzione di supinatore della mano, nel senso che la fa extraruotare: se tenete la mano prona, per ruotare il pollice dall'interno all'esterno dovete contrarre il capo corto del bicipite. Il concetto è comunque: la presa supina permette l'uso del capo corto in maniera certamente migliore rispetto alla presa prona ed è proprio per questo che le trazioni supine siano quelle dove esprimete più forza.Interessante: il muscolo più grande e più sollecitato
Il movimento di tirarsi su appesi a qualcosa coinvolge principalmente il muscolo grande dorsale.Il grande dorsale ha una attaccatura sull'omero con un tendine molto spesso e largo, e sulla schiena da circa metà, in giù (scusate il linguaggio orrido). E' un muscolo fortissimo ed è il responsabile della forma a V della schiena che tanto a noi piace.
Sul piano saggitale Usare WIKIPEDIA per tutti sti vocaboli, o un manuale di anatomia!! il dorsale ha la funzione di estensore dell'omero: tira indietro l'omero. Sul piano frontale il dorsale ha la funzione di adduttore dell'omero: lo porta dall'alto verso il basso.
La spalla è l'articolazione più mobile del corpo, e fra tutti i gioielli di ingegneria evolutiva è il pezzo meccanicamente più incredibile: non voglio perciò mandarvi fuori strada facendovi pensare che i muscoli coinvolti siano solo questi. Presento un modello, una semplificazione della realtà perchè questa possa essere gestita.
Vengono coinvolti tutti i muscoli della parte superiore della schiena quali il trapezio, il deltoide posteriore, tutta la cuffia dei rotatori e tutti i muscoli responsabili dei movimenti della scapola. Quando eseguite una trazione alla sbarra il movimento risultate avviene in uno spazio tridimensionale, l'omero va indietro, verso l'interno, le scapole ruotano verso il basso, il torace si alza, la spalla trasla dal davanti verso dietro. Tutto in maniera fluida e uniforme, e le scomposizioni dei moti nei vari piani sono fatte per semplicità di trattazione.
Senza stare a tirare fuori tanti concetti di Fisica (leve, momenti, coppie) risulta evidente a chiunque si sia mai appeso ad una sbarra che alla partenza si ha il massimo dello svantaggio meccanico dato che tutti i muscoli sono tesi: dorsale, pettorale e bicipite. Ciò implica che alla partenza si debba generare la forza necessaria a sollevarsi nella peggiore delle condizioni.
L'intervallo articolare molto ampio e il fatto che il movimento eccentrico termina in posizione di massimo allungamento rende la discesa molto impegnativa, specialmente per l'inserzione del bicipite sull'avambraccio. Chi strattona, oscilla, strappa, chi si lascia cadere per frenare di colpo sottopone il gomito ad un notevole stress.
Eccoci di nuovo coinvolti...non parliamo di muscoli dell'avanbraccio però? :-( Qualsiasi movimento brusco si ripercuote sulla presa e sui flessori delle dita, che inserendosi a loro volta nel gomito rendono il gomito un punto problematico.
E' facile, se non si sta attenti e ci si fissa sul record di ripetizioni (fatte male), trovarsi con i gomiti doloranti o, peggio, con una epicondilite. Chi esegue, come posso dire... ecco: tecnicamente a cazzo, può innescare un problema articolare fastidioso e antipatico, dato che il gomito è una articolazione che difficilmente potete lasciare a riposo: anche esercizi come stacchi e squat, per le gambe, utilizzano i gomiti e se questi sono infiammati, difficilmente riuscirete a dargli tregua anche eliminando l'esercizio causa del problema.
Parole santissime!!
Le trazioni pongono l'omero in trazione verso il basso o, meglio, le forze sono tali per cui l'omero viene allontanato dalla sede nella spalla.
Analogamente fa la panca. Chiaramente l'omero non viene lussato grazie alla presenza di un enorme numero di muscoli stabilizzatori, ciò non toglie che un programma di panca e trazioni possa creare nel medio termine una serie di squilibri tali per cui le spalle fanno male, sono dolenti “dentro”.
Eseguire movimenti sempre sui soliti piani muscolari crea squilibri, e sembra incredibile che l'idea tipica del bodybuilding di “attaccare un muscolo da tutte le angolature possibili” si riveli, alla lunga, corretta: un programma di trazioni robusto ed efficace non può pertanto prescindere dall'uso di tutte le possibili prese e forme di esecuzione, in modo da rafforzare in maniera quanto più possibile equilibrata tutti i gruppi muscolari della spalla. Per esperienza, questa soluzione è grandemente performante e minimizza i possibili problemi.

E, per finire...perché per oggi è anche troppo :-/
La difficoltà principale delle trazioni è che inizialmente non riuscite a esprimere forza nel movimento. Non solo perchè non avete massa muscolare, ma principalmente perchè non riuscite ad utilizzare i muscoli che avere: vi manca quello che si chiama schema (o pattern) motorio, cioè la capacità di creare con i vostri muscoli un movimento complesso sotto carico.
Questo capita in tutti gli esercizi in cui si è principianti, capita anche a quelli fortissimi in una cosa che si cimentano in un'altra (un trasferimento di abilità c'è sempre, ma una fase di apprendimento è comunque necessaria). Se però nella maggior parte degli esercizi vi è la possibilità di modulare il peso che crescerà al crescere della vostra “bravura”, le trazioni presentano la barriera d'ingresso data dal vostro peso. E più pesate, più sarà difficile imparare. Si crea un circolo vizioso: non potete imparare il movimento perchè dovete partire da un livello difficile, ma non potete renderlo facile perchè non potete imparare il movimento
.

Questa storia del pattern motorio è moooolto interessante....

Buon allenamento JMB Re Re!

lunedì 7 novembre 2011

Settimana 31 Ott - 6 Nov

Eccoci qui a commentare una settimana interessante...
Lavoro di bici ridotto a mtb, mentre lavoro di corsa ridotto a corsette e lavoro di trave ridotto a trave (come giusto che sia insomma ... )

Inoltre è un piacere per me segnalare l'inizio di una rivolta tecnologica che si sta scatenando a mio danno...dopo la macchina (che di tecnologico aveva poco...ma 100% cuore) il cellulare comincia a dare di matto e sorpresa sorpresa anche il Garmin! Una di queste sere andrò a elemosinare consulenze :-(

La settimana in questione si riassume in:
  • Bici 3 all Mtb (Mar 50 km Mer 25 km Gio 10 km) Isola d'Elba come già detto
  • Corsa 3 sessioni (Ven 9 ai 5 e 10, Sab 7 ai 5 e Dom 10 ai 5 e 20)
  • Trave (1 Gio)
  • Arrampicata (1 Mar)
Va beh...si fa quel che si può...
In attesa della NEVE il programma rimane questo...almeno mantenere mantenere mantenere...

venerdì 4 novembre 2011

Settimana 24-30 Ott

Sono qui per fare il sunto della settimana scorsa ancora...non è che risulterà tutto chiarissimo ma va beh...la settimana in questione è stata veramente povera di allenamenti causa gita fuori porta e quindi risulta facile facile descriverla:
  • 2 Trave (Lun e Gio)
  • 1 Corsa (Dom da 7)
Diciamo che questi sono i ritmi di un bogone che si allena per superare una targtaruga...Diciamo che ho conosciuto tempi migliori, ma torneranno i giorni grandi.

Per quanto riguarda la settimana in corso posso dire che sono già corso ai ripari: infatti si sono registrate tre gite in mtb e una scalata in falesia nella splendida cornice dell'Isola d'Elba. Voglio congratularmi con i toscani per come stanno preservando la loro isola nel rispetto del bellissimo ambiente e delle tradizioni. Gli isolani sono fortissimi!

La falesia visitata è quella di Fetovaia, dove è possibile trovare un granito compatto ma senza fessure :-) .. Infatti a differenza del granito che si trova in montagna qui non c'è stata l'azione del gelo ma bensì l'azione del vento e dell'aria di mare. Infatti gli appigli sono perlopiù levigati e ci sono più svasi che tagli netti (ne consegue che il granito che in montagna sovente è sinonimo di proteggibilità, qui diventa sinonimo di un bel niente...!). Sono presenti anche cristalli di quarzo che offrono piccole tacchette per le dita ma il tutto è sempre coperto da un sottilissimo strato di sabbiolina portata dal vento... Scalare a picco sul mare è stato stupendo: si parte con il fragore delle onde del mare che piano piano sparisce e diventa soltanto brusio di fondo durante i passaggi più impegnativi e si finisce col risentirlo non appena ci si assicura alla sosta finale... Comunque gli isolani ci vanno giù tosti con la chiodatura...il secondo spit mi sembrava ad un chilometro dal primo :-( ... paese che vai, usanze che trovi... :-)

Ciao
JMBReRe