«En redescendant, le cœur léger, je sifflote gaiement. Je viens de gagner le ticket pour le cap Horn, l’Amazonie… Ah ! Connaître l’enfer vert, la chaleur suffocante, les moustiques, les papillons aux ailes moirées, manger de la soupe de perroquet Ara, de la queue de caïman, avaler des larves gluantes, découvrir les mers du sud, entendre rugir le vent des quarantièmes, entendre hurler celui des cinquantièmes en doublant le cap Horn, siffler le dauphins qui dansent au clair de lune, apercevoir les glaciers qui brillent au fond des fjords ! Je veux vivre à en crever…»
JMB

lunedì 21 novembre 2011

Settimana 14-20 Nov. e digressione sui guanti da freddo

Dato che il week-end è stato utilizzato per lavoro, gli allenamenti di questa settimana sono ridotti all'osso :-(
Quello che si è contato allora è:
  • 2 Trave (Lun e Gio, ormai sono la normalità!)
  • 1 Corsa (Ven da 10 ai 5 e 10 credo)
  • 1 Mtb (Sab da 2 h, non so i dati perché il Garmin è ai box :,,-(     )
Quindi non ci siamo proprio, speriamo che la settimana in corso vada meglio.

Si ma se qui non si avrà un po' di neve a breve come facciamo noi?!
Per ora il novembre ci sta regalando giornate stupende, e non piove in pianura...firmerei per un brutto dicembre ma con un gennaio febbraio pieno di neve e giornate magnifiche...beh, mi pare ovvio!
Interessandomi ai guanti più idonei per le mie attività al freddo scopro che ci sono alcuni che stanno mettendo in atto ciò che penso da un po'! Perché non usare l'attrezzatura da sub per la protezione dal freddo e dal bagnato? Beh ci avevo pensato per tutte le parti del corpo e devo dire che per le parte superiore sto abbandonando l'idea per l'eccessiva sudorazione che si viene a creare...la protezione durante la discesa in bici è buonissima, ma si paga il dazio in salita quando la velocità è ridotta e lo scambio termico è a sfavore e quindi si suda etc etc.....sovente mi sono ritrovato coi pantaloni fragili perché il sudore scolava tutto fuori dalla mia canottiera in neoprene e durante la discesa in bici lo trovavo ghiacciato...non bene! Allora direi che lo userò in futuro (aldilà del nuoto che è un'altra storia....) per la parte superiore solo in caso di discesa e mai in salita, e se non ho la possibilità di cambiarmi finita la salita amen, lascio a casa il tutto...sinceramente preferisco provare un freddo docile e continuo che vampate di caldo unite a rischio di gelate di sudore ghiacciato! La cosa secondo può essere un pochino vantaggiosa nel caso delle calzature o dei guanti....ma sempre sempre coaudivati da sovraguanti o sovrascarpe...a questo punto direi che l'ingombro, unito alla difficoltà nei movimenti, unito al fatto che non sono "cose nate per quello scopo" mi fanno desistere, sebbene il prezzo sia moooolto vantaggioso per i guanti e le calzature in neoprene....direi allora che piuttosto che dei guanti in neoprene il guardaroba potrebbe essere questo: sottoguanti antivento (mi mancano ancora, li sto cercando perfino nei negozi di mto e running ma costano troppo!!! importantissimi per le manovre in cui è richiesta precisione e manualità in caso di raffiche e freddo, es chiusura bastoncini o allacciare ciaspole o snow ), guanti buoni da mettere sopra (migliaia di modelli), moffole in piuma d'oca (per i casi di foooorza maggiore! Le moffole in lana cotta non le sopporto! Fastidiose!). I guanti più importanti alla fine sono quelli di ricambio! Almeno un paio di emergenza, siano essi di pile, di lana, di seta, di caucciù! Come sottoguanti si valuti anche l'ipotesi di un guanto adatto alle cascate di ghiacchio con le seguenti caratteristiche: gommine per aderenza e manovre, libertà nei movimenti, ingombro ridotto per permettere di mettersi i guanti sopra per quando si è fermi, resistenza all'abrasione, aderenza perfetta e materiale antivento e un minimo antigelo.....dum de dum....non so neanche se esistono...aspetteremo i saldi di inizio gennaio per evenuale acquisto, dai fornitori di fiducia! Speriamo in bene!

Intanto stasera la trave ci attende, sono sicuro che è la che mi aspetta e se ne ride dellafragilità della vita? Era così? Aspetta...aspetta....ah ecco:

"Lungo le due rive del fiume gelato si stendeva la cupa e tetra foresta di abeti, dai quali il vento aveva appena spazzato il manto di brina. Nella luce crepuscolare quegli alberi neri e sinistri sem-bravano inclinarsi l'uno verso l'altro. Un silenzio minaccioso incombeva sul paesaggio, privo di qualsiasi segno di vita o di movimento, e desolato e freddo al punto da non poter ispirare che un solo sentimento: quello della più triste malinconia. E nello stesso tempo pareva che da quel paesaggio trapelasse una specie di riso, un riso ben più spaventoso di qualsiasi malinconia o tristezza, un riso tragico, come quello di una sfinge, un riso agghiacciante più della brina e che rammentava l'incombere minaccioso dell'ineluttabile. Era la saggezza potente e impenetrabile dell'eternità che ir-rideva alla vita, alla sua futilità e agli sforzi degli uomini. Era il Wild, il selvaggio Wild delle spietatamente gelide terre del Nord".
J.L.
Beh, la mia trave non è proprio pericolosa come l'Alaska d'inverno, ma era solo per rendere l'idea del sorrisino malefico che mi immagino stia facendo ora....seh va beh....

Ciao e buona settimana!
JMB Re Re

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