«En redescendant, le cœur léger, je sifflote gaiement. Je viens de gagner le ticket pour le cap Horn, l’Amazonie… Ah ! Connaître l’enfer vert, la chaleur suffocante, les moustiques, les papillons aux ailes moirées, manger de la soupe de perroquet Ara, de la queue de caïman, avaler des larves gluantes, découvrir les mers du sud, entendre rugir le vent des quarantièmes, entendre hurler celui des cinquantièmes en doublant le cap Horn, siffler le dauphins qui dansent au clair de lune, apercevoir les glaciers qui brillent au fond des fjords ! Je veux vivre à en crever…»
JMB

venerdì 21 dicembre 2012

Delirio


A volte metto su carta quattro scarabocchi o quattro parole tanto per ricordarmi a cosa ho pensato durante l'ultima corsa. Solitamente scrivo i pensieri con una penna su di un fogliettino volante che lascio costantemente sul tavolino. Ci sono casi in cui il flusso di pensieri è regolato da alcune frecce: proprio come un diagramma di flusso. Capita anche che quel foglietto rimanga li per mesi, prima di essere riassorbito e di esser messo giù sotto forma di post o mini racconto. Che alla fine, quello che viene fuori ha le sembianze di un post, ma è solo un racconto di viaggio; il viaggio che fa un'idea. Un'idea che ha avuto una nascita, una crescita e un suggello. La destinazione del viaggio dell'idea è un pensiero. Il pensiero è quello che un'idea diventa non appena la sua crescita è completa. Non appena si ha un pensiero completo, l'idea iniziale e la sua immagine diventano dei gusci vuoti. Potremmo dire che il pensiero è la farfalla generata dal bruco dell'idea?

La nascita di un'idea non è altro che il superamento di una soglia da parte di un cumulo di pensieri e solitamente l'innesco di questa nascita è un'immagine, una visione. (Che bisogna peraltro chiarirsi bene nella testa la differenza tra immagine e visione).
La crescita non è altro che il rimuginamento silenzioso e incosciente che noi applichiamo al nostro cumulo di pensieri che comincia nel momento in cui colleghiamo la prima immagine (o visione) e che continua con l'aggiunta di idee e immagini (o visioni) accessorie. Tutto ciò è fatto per preparare il baco all'idea. Per preparare il baco la mente si serve di tutto: conversazioni, suoni, musiche, profumi, immagini visive, sensazioni, gusti, visioni .... tutto ciò che interagisce con noi e di cui noi assorbiamo la parte che serve alle nostre idee.
Il suggello è il primo volo della farfalla, ovvero il Pensiero formulato e diventato un tondo che racchiude il cumulo iniziale, la prima immagine e tutte le componenti accessorie: ogni cosa è diventata parte dello stesso tutto e, ora, resta indistinguibile.
Un pensiero è completo quando non ha bisogno di altri componenti accessori per esser rivisitato.
Magari si potrebbero trovare altri componenti che sarebbero andati bene durante la crescita dell'idea e che avremmo potuto usare. Ma ora il pensiero è completo e ogni altro esempio di componente accessorio non si attacca più al pensiero formulato: lo sfiora, si compiace di aver potuto farne parte, e se ne va.

Esempio applicativo: tempo fa ho scritto sul famigerato fogliettino:
Diverso tra i simili e provocazione della sensazione di solitudine.
La stella che brilla, il treno in arrivo, il cipresso o il ciliegio. E il flauto di Gabriel (mi suonava meglio dell'"oboe di Gabriel", forse perché nel film "Mission" il protagonista usa un flauto per suonare il pezzo. In realtà mi riferisco a Gabriel's Oboe, scritta da E. Morricone. Se non ce l'avete presente correte a rendervela presente!!!!).

Nascita: Il cumulo di pensieri iniziale era dato da questa domanda: se uno corre da solo, si sente solo? Beh io non mi sento solo se corro da solo. Esser solo non significa per forza sentirsi solo. Proprio vera quella frase che dice: "una stella a farmi compagnia". Cerco la compagnia di qualcosa d'altro che sia solo. Non la cerco in una serie di tante cose. Dove sta la differenza? Cos'è che mi provoca la sensazione di solitudine?
E' la diversità tra i simili che reca solitudine, non un'essere solo. Mi provoca molto maggiormente solitudine una stella che brilla diversamente da tutte le altre. E' la Stella Polare a recarmi solitudine: non la prima stella che si avvista dopo il tramonto, che è l'unica visibile in cielo. Se il cielo è nuvoloso e si vede una ed una sola stella in cielo, quella non mi provoca solitudine. Un cipresso solitario non mi provoca solitudine, è unico, distinguibile; un ciliegio fiorito fuori stagione in mezzo ad altre piante tutte verdi mi provoca solitudine.
Crescita: Stavo aspettando il treno. La sera era buia ed era fredda. In fondo in fondo, laggiù, dove i binari sembrano incontrarsi prima di sparire nel buio, sono comparsi all'improvviso i fari del treno. Quel treno non mi provocava solitudine, sebbene fischiasse da solo e corresse da solo. Quegli stessi fari mi hanno fatto ripensare alla stella solitaria che avevo visto tra le nuvole durante le mie corse serali, chissà quante volte. Non l'avevo mai usata come elemento accessorio. Ora la stella e i fari del treno erano elementi accessori per la costruzione dello stesso pensiero.
Suggello: Avviene tipicamente al primo volo del pensiero. Alla prima prova. E' accaduto infatti che un pezzo di un brano, ascoltato chissà quante volte, ora finisse per servirmi come accessorio definitivo per la prova del volo. Ho risentito Gabriel's Oboe e la parte dell'oboe (appunto) che arriva come un treno in ritardo nel buio o come una prima stella dopo un tramonto mi ha permesso di formulare tutto il pensiero come unico tondo.
Quanti casi simili si trovano in giro? Quanti esempi potrei fare? Non ho usato altri accessori e ora questi esempi sfiorano il mio pensiero, si compiacciono di aver potuto farne parte, e se ne vanno.
Mi sento molto più solo quando corro in mezzo a gente che non conosco, magari durante una gara. In quel caso sono diverso tra i simili e mi sento solo.
Quei fari in lontananza, quella stellina solitaria e l'oboe di Gabriel erano e sono il mio "correre da solo".

Quella era l'idea e questo è il pensiero per il quale non mi sentirò mai solo, se corro da solo.

PS: Domanda spontanea: un pensiero può morire? Non credo. Può mutare...o diventare meno vero, meno forte. Ma non morire. Forse si può sfaldare, perdere gli accessori e tornare ad essere un'idea. A quel punto le idee sono il punto di non ritorno dell'immaginazione creativa. Una volta create, non scompaiono più.

Ho l'impressione che la corsa abbia su di me gli effetti che la droga ha sui compositori di pezzi rock....

JMBReRe

mercoledì 12 dicembre 2012

Settimana 3-9 Dic

Nella settimana in questione ho fatto:

  • Corsa 5 all: 10 lun, 10 mer, 10 gio, 10, ven, 8.5 sab;
  • Secco trave: 1 all gio :-(
  • Snow Alp: 1 sab (1000D+), 1 Dom (1150D+);

C'è una nuova pubblicità che appare su alcune riviste "di montagna".
Tanto per capirsi, è questa:
Una pubblicità con un'immagine in cui nessuno dei soggetti sorride. Una pubblicità in cui si dice che gli scialpinisti non seguono strade già battute, tracciano la loro via bla bla bla ....
Schivi, imperturbabili, fieri, incorruttibili. Mi rimanda alla pubblicità di un suv coi vetri neri che sfreccia in una città vuota, o alla pubblicità di un profumo. Solo che qui si tratta di montagna e la parola alpinismo arricchisce e abbellisce un immeritevole banner. Una volta c'era il perbenismo interessato e la dignità fatta di vuoto, ora mi pare più un consumismo interessato e una libertà fatta di vuoto.

Beh, ecco, questa pubblicità, a me, fa cagare.

JMBReRe

giovedì 6 dicembre 2012

Novembre: FAME (+settimana 26 Nov - 2 Dic)

Tut tut... dobbiamo rendicontare novembre e poi fare il sunto della settimana scorsa mi pare:
  • 4 all corsa: 10 lun, 8.5 mar, 10 mer, 8.5 dom;
  • 2 secco-pesi mar e gio;
A novembre invece: 
  • Corsa: 12 All, 146 km :-\ 
  • Bici corsa: 1 da 25 :-(
  • Secco-Pesi: 8 all ;-P
Concludo ammettendo che l'arrivo delle temperature più basse rende difficile avviare l'allenamento. Il buio poi, le ore tarde, l'ottobre intenso alle spalle :-( beh, non buttiamo via nulla e stiamo sempre sul filo ...
Allora adesso... il perché del titolo e qual'è il trend del giorno? 
Altra riflessione e presa di coscienza: ultimamente i post sono molto spocchiosi e pomposi, più che tecnici! E' il blog che sta prendendo una propria vita? 

Beh, a volte capita mai di aprire il frigo e richiuderlo senza motivo, senza aver toccato nulla? A me non succede spesso per carità ma ammetto che è ridicolo ed assieme degno di nota!

Mi piacerebbe poter rivedere i pensieri del momento in cui il frigo si spalanca e quella luce asettica riempie la vista, magari di notte!
Mi piacerebbe sapere che espressione assumo mentre guardo quel nulla. Probabilmente la faccia di un pesce rosso in una boccia quando guarda un dito appoggiato sul suo vetro. Attendo il momento in cui tutti i frigoriferi si ribelleranno e, arrivando di fronte alla porta di camera nostra l'apriranno e accenderanno la luce, guarderanno dentro e poi richiuderanno la porta e spegneranno la luce come se niente fosse.

Ma questo per dire cosa? Per dire che forse, a volte, faccio così anche con le giornate, con le possibilità. Guardo dentro ad una giornata e poi la richiudo, senza mangiar nulla, senza fare mio nulla, senza prendere nulla: senza alimentarmi con quello che mi offre. Ed è tutto li a mia portata, ed è uno spreco. 
Penso che se avessi fame, la fame vera, la fame sana, non aprirei mai il frigo per nulla e non lo richiuderei senza aver preso nulla. E così con le giornate. 
Quando c'è la fame sana, la fame vera, la fame di vita, magari non si sa quel che si cerca ma si sa quel che si trova. E a volte è così... Mi piacerebbe poter rivedere i pensieri del momento in cui il frigo si spalanca e quella luce asettica riempie la vista, magari di notte, in quelle occasioni! 
Mi piacerebbe sapere che espressione assumo mentre guardo quel nulla. Probabilmente la faccia di uno squalo in una rete quando guarda un dito di un sub che gli indica il naso. Un bello squalo incacchiato... Con quel suo occhio vitreo, senza vita, gelido. Con quel suo occhio affamato di vita. 

Le giornate si ribelleranno come i frigoriferi?
Le occasioni di cui è piena la giornata dovrebbero far sanguinare la vita ed attrarci come gli squali sono attratti dalle loro prede ferite...

E io sono solo un JMBReRe