«En redescendant, le cœur léger, je sifflote gaiement. Je viens de gagner le ticket pour le cap Horn, l’Amazonie… Ah ! Connaître l’enfer vert, la chaleur suffocante, les moustiques, les papillons aux ailes moirées, manger de la soupe de perroquet Ara, de la queue de caïman, avaler des larves gluantes, découvrir les mers du sud, entendre rugir le vent des quarantièmes, entendre hurler celui des cinquantièmes en doublant le cap Horn, siffler le dauphins qui dansent au clair de lune, apercevoir les glaciers qui brillent au fond des fjords ! Je veux vivre à en crever…»
JMB

domenica 26 febbraio 2012

Virtual Partner Garmin + Settimana 20-26 Feb

Allora la settimana sportiva è finita e può andare...
Vediamo, ecco il conto...
  • Corsa: 4 all (1 Mar da 7, 1 Gio da 7, 1 Ven da 13, 1 Sab da 13) ... mi pare
  • Bici da corsa: mi si è rotta la catena...
  • Mtb: 0, neanche mosso di casa...
  • Trave: 2 
  • Arrampicata: 1
No, ecco, presto spiegato il titolo del post. Con il mio buon vecchio e ritrovato Garmin ho ripreso ad allenarmi anche con il Virtual Partner (VP) e quindi pensavo di mettere giù qualche sensazione come promemoria. Quello qui di spalla a destra è un video di propaganda dell'applicazione usata da un'atleta professionista. Direi che loro che hanno allenamenti più frequenti e più regolari e più efficaci di me e necessitano di mille info più di me troveranno nel Virtual Partner un ottimo alleato per gli allenamenti.
Dal canto mio mi sento di dire che lo dovrò usare con cautela. In particolare mi riferisco al VP usato durante la ripetizione di una corsa e usato come taregt. Allora se lo uso come target, ok...cioè niente di particolare, ho sempre corso con le soglie...soglie sul passo, soglie sul battito cardiaco...etc...etc...
Ma se lo si imposta durante la ripetizione di una corsa? Ecco, qui le mie prime perplessità...quando ho registrato la corsa quanto avevo dormito la notte prima? quanto avevo lavorato? quanto o cosa avevo mangiato? Che giorno della settimana era? Da quanto tempo era che non correvo? Cioè, in che contasto l'avevo inserito? Quella volta avevo fatto riscaldamento adeguato? Cioè...se vengo battuto dal VP devo dedurre che sto peggiorando? No, no....oltre ad acquisire i dati bisogna anche elaborarli e dar loro un senso...che in effetti è proprio la differenza tra dato e informazione...
Beh direi allora che se usato intelligentemente il VP può dare una mano a rifare un buon allenamento e magari a darci qualche motivazione in più. Attenzione però: io mi creerò un ventaglio abbastanza largo di opzioni. Non solo di chilometraggio, ma anche di condizione. Avrò il giro da 7 km in diverse modalità  per esempio: 1) in ottima forma 2)il giro da 7 per lo scioglimento 3) per il recupero...etc....inoltre ottima cosa: il VP può aiutare a non saltare  la parte di WU (warm up) ...infatti registro sempre le corse con un bell'inizio (1,5 km solitamente) con passo 6/6:30 min/km....nel ripetere le corse cerco di restare fianco a fianco con il mio VP. Quindi non basta mettersi a rifare un percorso e continuare a controllare il display cercando di non farci sorpassare dal VP!! Questo vale per la corsa e per l'allenamento...utilizzabile chiaramente anche in bici da corsa e mtb con le stesse premesse...

Ecco tutto...anzi non è tutto ma ci sarà modo di approfondire...ciao!
JMBReRe

venerdì 24 febbraio 2012

Piramidi in cantina

Ieri sera ottima corsetta e ottima trave... La corsa prima della trave, secondo il mio punto di vista, è un fantastico riscaldamento. Ricordo che molti testi consigliavano 5-10 min di corsa lenta...io ho fatto un pochino di più ma va beh.... Poi mi sono messo alla ricerca di qualcosa che parlasse di allenamento in rete e ho trovato qualche sito interessante. Nozioni interessanti su http://www.sportmedicina.com/ e su http://www.rawtraining.eu/ ... Se uno ha voglia di leggere....

Il mio interesse più nello specifico nasce in seguito alla situazione di stallo in cui mi trovo ora. Infatti con l'allenamento di due volte a settimana più un'uscita a settimana mi trovo fermo, a non progredire. Devo ammettere che gli allenamenti non stanno variando in intensità, ma questo va bene e infatti prova quello che dico ora. Non è vero infatti, come sospettavo, che un carico di lavoro di mezz'ora a seduta per due volte a settimana porta alla fine alla condizione di poter effettuare lo stesso allenamento senza sentire la fatica. Questo forse vale per un tempo che tende all'infinito...ecco forse si, per un tempo infinito si raggiunge l'asintoto, che è il poter eseguire lo stesso allenamento senza sentire la fatica. Nessuno ha il tempo per aspettare fino all'infinito...io neppure ovviamente...quindi è meglio interrompere il periodo di crescita verso quel limite per fornire all'organismo un altro tipo di stimolo e quindi un asintoto più alto e un limite più distante. In altre parole la rapidità di crescita che si ha imponendo uno stimolo nuovo è da sfruttare per progredire e crescere in senso assoluto. E' altrettanto ovvio però che i nuovi stimoli devono essere commisurati ai vecchi e, praticamente sempre, devono essere superiori in volume e/o durata e/o frequenza e/o densità e/o difficoltà. In altre parole, l'asticella va spostata sempre più in alto non appena ci si rende conto che si riesce a saltare ad una certa altezza, ma lo stimolo settimanale non fornisce miglioramenti.
Quello che succede a mio modo di vedere è quello che succede quando si costruisce una piramide in Egitto (sebbene io non abbia mai partecipato alla costruzione di una piramide in Egitto). L'altezza della piramide è commisurata alla larghezza della sua base. Con una base larga un tot si andrà in alto di un tot e poi basta. Con una base più larga l'altezza raggiungibile è maggiore. Questo mi sento di dirlo in uno sport come l'arrampicata in particolare...dove per esempio serve sia la forza di dita che la forza di braccia e dei muscoli della schiena e degli stabilizzatori addominali etc.... Il mio allenamento settimanale era molto centrato sulla forza pura e prevedeva molte trazioni e questo mi ha permesso di costruirmi una base in tal senso, ma mi sento di dire che ora l'altezza della piramide è massima. Allora ecco cosa ho pensato...la frequenza di tre allenamenti a settimana non la vario perché non me la sento...ecco allora che aggiundo mattoni alla base per costruire dita più resistenti e reattività maggiore. Quindi tolgo un po' di trazioni e bloccaggi su prese grosse per mettere più trave-tour con uso di dita e lanci a due mani per l'aumento della reattività e della coordinazione. Questo mi dovrebbe garantire la possibilità di aggiungere mattoni alla base della mia piramide e quindi poterne aumentare l'altezza :-)
Una volta esaurita l'altezza massima per la nuova base allora sarà il momento di modificare ancora. Magari tornando intensamente sulla forza pura, che ora avrà nuove e rinnovate potenzialità di miglioramento. Aumentando senza fretta, ma senza sosta...E con criterio! E questo vale per tante attività nella quale si devono sviluppare diverse attitudini. Ci devo pensare, e so che sarà così anche per la corsa...per ogni attività, la propria piramidina....Le piramidine sono tutte li in cantina, vicino alle scarpe da corsa, vicine al magnesio, vicine alla bici, vicine....

JMBReRe


lunedì 20 febbraio 2012

Settimana 13-19 Feb

Bella settimana questa...avrebbe dovuto concludersi con una bella snowboard-alpinistica questo week end ma le condizioni di salute non lo hanno permesso...nondimeno le condizioni di innevamento in Valle d'Aosta erano veramente scarse...alla fine il risultato è stata una piccola gita di 700 m di dislivello sempre in Valle d'Aosta, ma con delle belle curve in discesa in mezzo al bosco, con tratti di neve trasformata o crostosa o a strati che ha permesso un ottimo allenamento (con zaino in spalla pesante e piccozza in mano! Non male! :-) ...). Quindi allora vediamo:
  • Corsa 3 all: 1 Lun da 12, 1 Mer da 14 (ah ah mer da!), 1 Dom da 11;
  • Trave 2 All
  • SnowAlp: 1 da 700
  • Mtb: 1 da 35 km Dom 500+ m di disl. (indico con 500+ m i metri di dislivello attivi)
Nient'altro da dichiarare per ora.
PS: Cambiamento sul trave....il cannotto che avevo messo in verticale per allenare le pinzate ora è in posizione orizzontale per allenare i lanci da tacchette o da manigliette a due mani... Ho reintrodotto il listello di legno che avevo tolto in precedenza e ho in mente di aumentare un po' l'allenamento di dita...direi che ormai è ora....

Beh...per il resto tutto nella norma...ciao!!

JMBReRe

giovedì 16 febbraio 2012

Importare percorsi GPS su Garmin Forerunner 305

Stamattina mi sono alambiccato cercando di importare alcuni percorsi trovati sul web tramite i file di tipo: GPX, KML, PLT, TRK sul dispositivo GPS Garmin Forerunner 305. Il seguente metodo funziona anche a detta di qualcuno sui prodotti: Forerunner ed Edge nelle versioni 205/305.

Prima di tutto diamo a Cesare quel che è di Cesare e citiamo i siti dai quali ho preso spunto: tutto è cominciato cercando quelche percorso su http://www.piste-ciclabili.com/ e poi ne è scaturita una ricerca. Quello che mi serviva è il percorso in formato *.txc, che è quello digerito dal Training Center della Garmin. Io personalmente ho scaricato i file in versione KML, che è quello che è più facilmente importabile in Google Earth e quindi è più immediato visualizzarlo.
Dopodiché mi sono scaricato un programmino free: tcxConverter (da quiTCXConverter, che ha mille lingue compreso italiano e inglese ). Il download è libero, ma è suggerita una donazione .... facile facile tramite PayPal ... Una volta installato e aperto il programma ho convertito da KML a tcx in rapidità.

Attenzione a salvare il tcx come CORSA (course) e non come CRONOLOGIA (history). Mi è bastato poi andare su Training Center ->  File -> Importa su account utente corrente -> Corse ... Ora si tratta di provarlo ma questi passi sono già fatti...per la prova del percorso non ci saranno problemi perché sarà la parte divertente.... Per chi volesse approfondire, personalmente posso consigliare www.mtb-forum.it oppure mtbclubspoleto.forumup.com, in cui si discute anche del caso in cui si dovesse partire da un punto nel mezzo del percorso e non all'inizio.

Nulla ci vieta perciò di inventare dei percorsi partendo da immagini satellitari e poi importarli sul Forerunner. Beh...ora spazio alla fantasia, tenendo sempre bene presente gli errori di posizione più o meno pesanti dei dispositivi GPS: cioè non è che mi posso aspettare di andare su Google Earth e di segnare un pino in mezzo al bosco e di farmici portare dal Garmin! Ad ognuno a scelta anche sul grado di avventura da mantenere, in base a considerazioni sulla sicurezza, sull'etica e sul rispetto delle leggi non scritte della natura (cioè tutto e niente...). Insomma io suggerirei come in tutte le cose: rispetto e sicurezza. Arrivederci su queste pagine se vorrete saperne di più su come utilizzerò queste nuove conoscenze....per allenamenti e avventure....
Ciao!   

JMBReRe

martedì 14 febbraio 2012

Settimana 6-12 Feb e corsa al freddo

 Allora la settimana ha detto:
  • Corsa: 4 all. (Mer 9, Gio 7, Sab 7, Dom 9)
  • Trave 1 All, solo lunedì...Giovedì ero cotto stracotto che ne ho fatto mezzo e poi sono caduto come un salame su uno degli esercizi più facili e ho deciso di gettare la spugna... :-(
  • Boulder 1 uscita
 Ieri corsa di 14 sulle colline innevate. Questo mi ha dato lo spunto per la discussione sulla corsa al freddo (più o meno freddo insomma, diciamo sottozero...).
Ho tratto dei bei spunti su www.benessere.com/ e quindi ora li incollo un po' perché mi torna quello di cui si scrive. Qui diversi punti:
1) La corsa è uno sport che può essere praticato anche in condizioni climatiche difficili o estreme. Si corre nel deserto con temperature elevate, si corre fra i ghiacci del polo nord o del polo sud. [...]
2) Quando si corre in condizioni di freddo anche non estremo, talvolta, si ha l'impressione che "i polmoni si congelino".  I fisiologi Fox, Bowers e Boss riportano studi di Moritz e Weiser, che dimostrano come il pericolo di congelamento dei polmoni sia in pratica impossibile. L'aria viene infatti "condizionata" durante il suo tragitto verso i polmoni, nelle vie aeree superiori. L'aria fredda che entra nell'organismo attraverso la respirazione, è riscaldata fino a raggiungere valori solo del 2-3% inferiori rispetto a alla temperatura corporea. Tale riscaldamento avviene appena l'aria inspirata ha raggiunto la profondità di 9 cm dentro la cavità nasale, non solo, ma l'aria riceve dalle vie respiratorie anche vapore acqueo. Quando si espira, parte del calore e dell'umidità è rilasciata alla mucosa che ricopre le vie respiratorie.  Questo è il motivo per cui durante allenamenti o gare prolungate eseguite in ambiente freddo si può andare incontro ad irritazione della gola.[...]
3) Un leggero strato di grasso sottocutaneo consente di sopportare meglio le basse temperature. I corridori in genere tendono, giustamente, ad essere più magri possibile.  Chi vorrà partecipare ad una gara sul ghiaccio sarà bene che si presenti in leggerissimo sovrappeso. Troppo grasso creerebbe altri problemi, in relazione alla corsa, un piccolissimo strato di grasso proteggerà gli organi interni. [...]
4) Uno dei maggiori pericoli può essere costituito da tenersi addosso indumenti bagnati di sudore. La testa dovrà essere coperta da un cappellino di lana da togliersi qualora non se n'avverta più il bisogno.
Le orecchie:
capitano anche in Italia quelle giornate rigide in cui sembra che le orecchie si spezzino; il cappello deve quindi coprire anche le orecchie, oppure si può indossare un cappellino ed un para-orecchie. 
Il tronco
dovrà essere coperto con una maglia a maniche corte, termica, ed una felpa o maglia a maniche lunghe piuttosto pesante, sempre termica.Se fa veramente molto freddo e spira molto vento, sopra potrà essere indossata una giacca sempre in materiale con le caratteristiche sopradescritte.Con il passare dei chilometri, se non tira vento, la giacca potrà essere tolta e legata in vita.
Le gambe
saranno coperte da una calzamaglia lunga, sempre in materiale termico.
I piedi
saranno invece coperti con un bel paio di calzini piuttosto spessi. Sono da preferire i calzini lunghi in modo da tenere coperti i polpacci. Prima di mettersi i calzini si consiglia di preparare il piede con dei balsami che garantiscano una buona circolazione del sangue.
Le mani
dovranno essere coperte con guanti leggeri da togliere in caso di caldo eccessivo. Situazione che difficilmente avverrà se correrete ai poli Nord o Sud. Chi corre più veloce potrà coprirsi meno, specialmente in gara.
Durante quest'ultima, una maglia termica a mezze maniche con sopra una a maniche lunghe ed un paio di bermuda saranno più che sufficienti. I calzini dovranno allora necessariamente coprire il polpaccio. La canottiera sociale sarà l'ultimo indumento da indossare ed avrà scopo più decorativo che protettivo. Chi invece corre ad andatura più lenta, anche in gara, dovrà stare coperto come indicato in precedenza.

5) Il freddo è consigliabile non affrontarlo subito correndo, è molto utile riscaldarsi prima in ambiente temperato. È  preferibile eseguire esercizi di mobilizzazione generale, un po' di corsetta sul posto ed anche qualche esercizio di stretching prima di affrontare la corsa in ambiente freddo. Alla fine della corsa è saggio andare subito al caldo. 
Suggerimenti vari
Pensando a quanti si allenano di notte e poi si fermano a fare stretching prima di salire in macchina, a costoro va detto di non restare a prendere del freddo inutilmente, ma di andare, prima possibile, in un luogo asciutto, cambiarsi e dopo fare stretching. 
Quando è freddo è sconsigliabile eseguire allenamenti con accelerazioni e rallentamenti
.

Ok...ora tocca a me...niente da segnalare di particolare. Sebbene le temperature alle quali io abbia corso mi sembrano le più disparate missà che il mio range non è il più ampio possibile...correndo con al massimo 35 gradi e minimo -5 gradi non si abbracciano le temperature estreme e quindi sono sempre rimasto nella normalità. Riguardo all'abbigliamento, senza cascare nell'ovvio, vorrei parlare di scaldacollo e scarpe chiodate.
Ho letto in un blog di un tipo che ha chiodato le scarpe da corsa e le ha rese ottime per le corse su neve battuta. Nel blog scriveva: "ho inserito delle viti autofilettanti con una rondellina antivibrazione per fare spessore nella suola, un pò il vecchio principio delle gomme chiodate delle auto. Di certo non risolvono il problema ma aiutano in certe condizioni di neve pestata." !!! lagrandecorsadifranchino.blogspot.com
Non sono riuscito a trovare il post in cui spiegava bene come fare operativamente a chiodare le scarpe. Dal web leggo: "Le gomme chiodate si possono comprare direttamente chiodate, oppure comprare dei chiodi artiglianti multiuso amovibili, che si possono applicare a qualsiasi pneumatico (auto, moto, ecc.), applicandoli tra le lamelle, tra i tasselli o sul tassello stesso del battistrada." boh.....chissà, forse auto, moto, scarpe da corsa....
Ecco, forse uno di questi...
Però ovviamente bisogna proteggere secondo me la pianta del piede dalla testa filettata e quindi serve un sottopiede buono, se non rinforzato (che dipende dallo spessore della suola e dipende se la vite è passante o no...).
Si dovrebbe dire che approfondendo la ricerca si comincia a sforare nel mondo del trail...e qui è tutta un'altra storia. Basta vedere un sito come www.on-ice.it . Quindi direi che per me va benissimo una soluzione artigianale, anche solo per divertirsi ed ingegnarsi :-) Vedremo, anche perché non siamo in Russia, e dubito che la neve duri per mesi qui...quindi non so quanto ne valga la pena.
Quasi dimenticavo lo scaldacollo, per me fondamentale! Io personalmente lo uso molto per i recuperi, magari dopo uno sprint o dopo una salita, quando mi tocca respirare a pieni polmoni con naso e bocca insieme, magari per pochi respiri ma buoni infilo bocca e naso dentro lo scaldacollo e cerco di far arrivare aria preriscaldata all'interno delle vie respiratorie....comodo, economico, versatile, leggero...funziona? Non funziona? boh...io so che mi trovo bene e che la corsa e lo scaldacollo secondo me mi stanno salvando da parecchi malanni di stagione...sopra ho incollato la sezione in cui si diceva che l'aria arriva comunque riscaldata e i polmoni mai si ghiacceranno! Si ok, ma allora possiamo vedere le vie respiratorie come i tubi di uno scambiatore di calore e dire che se l'aria dentro arriva più fredda magari non danneggia i polmoni ma magari tende a raffreddare il corpo, che di conseguenza deve usare energie per mantenere la temperatura!

Beh....queste sono le mie opinioni...ognuno può fare ciò che gli pare....run and let run....

JMBReRe

sabato 11 febbraio 2012

Lo scoiattolo di Walden

Perciò in questi giorni di copiose nevicate (ovunque tranne che qui) si può godere di un clima adattissimo a riflessione e letture. Brutte notizie dal fronte spalla sinistra, con riposo forzato dall'amata trave, ancora una volta! Forse è giunto il momento di cambiare esercizi e di puntare su altri tipi di sforzi! Ormai le dita dovrebbero essere pronte e perciò si potrebbe iniziare a lavorare di tacchette. Inoltre con un'uscita boulder il martedì sera, l'allenamento del lunedì non è proprio la cosa più furba che si possa fare :-/ 
Nota positiva invece: ritorno del Garmin! Insieme giovedì sera abbiamo ripercorso il classico circuito dei 7! Per il resto -> riposo preventivo...fa nulla...ma se aggiungiamo alla lista degli eventi papabili anche la Milano City Marathon? milanocitymarathon ??? 
E attenzione...cosa dirne della Dolomiti SkyRace del 22 luglio 2012? 
Dai... intanto pensa che ti pensa e tra cartine, relazioni di vie, libri e racconti di viaggi tutto continua a scorrere anche se non l'abbiamo chiesto! 

Come promesso incollo il racconto tratto da Walden (sempre lui) che parla appunto di uno scoiattolo e ne descrive i movimenti come non ho mai letto fare prima (se si può dire).....

"Di solito, lo scoiattolo rosso (SCIARUS HUDSONIUS) mi svegliava all'alba, correndo sul tetto e su e giù per le pareti della casa,quasi fosse stato mandato fuori dei boschi a questo scopo. Durante l'inverno gettai sulla crosta della neve, presso la mia porta, mezzo staio di pannocchie di grano dolce che non s'erano maturate, e mi divertii così a spiare i movimenti dei vari animali che neerano attratti. Al crepuscolo, o di notte, venivano regolarmente iconigli, per farvi un pasto sostanzioso. Per tutto il giorno gliscoiattoli rossi, andavano e venivano, divertendomi con le loromanovre. Uno si avvicinava, dapprima cautamente, attraverso gliarbusti di quercia, correndo sopra la crosta della neve, a scattie a colpi, come una foglia spinta dal vento, facendo, con meravigliosa rapidità e spreco d'energia, qualche passo da questa parte, affrettandosi incredibilmente, con le sue zampe, come per una scommessa, e poi faceva altrettanti passi nell'altra direzione, e tuttavia senza fare mai più di mezza pertica per salto; quindi, con espressione comica e una capriola gratuita, si fermava, come se gli occhi dell'universo fossero fissi su di lui, giacché tutti i movimenti d'uno scoiattolo, anche nei più solitari recessi della foresta, suppongono spettatori, come i movimenti d'una ballerina (infatti non ne vidi mai nessuno che camminasse); poi, improvvisamente, prima che si potesse dire "opla", era già sulla sommità di un pino, caricandosi l'orologio, e rimproverando tutti gli spettatori immaginari, recitando un soliloquio e parlando a tutto l'universo contemporaneamente - per nessuna ragione che io mai potessi scoprire o della quale esso fosse conscio, credo. Alla fine arrivava al grano e, scegliendo una bella pannocchia, saltellava nello stesso incerto modo trigonometrico sullo stecco più alto della mia catasta, davanti alla finestra, da dove mi guardava; stava là per delle ore, di tanto in tanto rifornendosi di nuove pannocchie, che prima rosicchiava vorace e che poi gettava in giro, quasi spoglie, finché poi si faceva ancora più delicato e giocava con il suo cibo assaggiando solo la parte interna dei chicchi, e la pannocchia che, con una zampa, teneva in equilibrio sullo stecco, scivolava alla sua stretta trascurata e cadeva al suolo. Allora la guardava con una comica espressione d'incertezza, quasi la sospettasse dotata di vita, non sapendo se raccoglierla o doverne prendere un'altra, o andarsene; ora pensando al frumento, ora tendendo l'orecchio per sentire la voce del vento. Così il piccolo impudente sciupava molte pannocchie in un solo pomeriggio; finché, alla fine, afferratane una più lunga e rotonda e notevolmente più grande di lui, e tenendola abilmente in equilibrio, fuggiva con essa nei boschi, simile a una tigre con un bufalo, con la stessa corsa a zigzag e le stesse pause frequenti, graffiandosi, con essa, come se fosse troppo pesante per lui, cadendo ogni istante, diagonalmente, ma deciso a ogni costo a portare l'impresa acompimento; era un compagno singolare ed estroso; così, con la pannocchia, si trascinava dove viveva, forse anche sulla vetta di un pino a quaranta o cinquanta pertiche. Più tardi, io trovavo le pannocchie sparse nel bosco, in varie direzioni."

Beh....senza parole!
Ciao


JMBReRe

mercoledì 8 febbraio 2012

Ruled by Secrecy


Ruled by Secrecy è il titolo di questo clip ed è ovviamente tratto dall'omonimo brano dei Muse.
Mi fa venire in mente lo scoiattolo rosso di Walden, di cui avrò cura di parlare il prima possibile.

Il filmato è relativo ad una mini uscita in cerca di scatti fotografici vincenti, con i colori giusti del tramonto nella tavolozza, in attesa della luna...

JMBReRe

lunedì 6 febbraio 2012

Settimana 30 Gen-5 Feb ...2009? Qualcosa è cambiato...

Caro F, con la presente cercherò di sintetizzare la mia preparazione e la mia giornata di gara....
Non sono mai stato a zero di corsa, e prendo come inizio preparazione il 25 ottobre scorso 2008, dopo la fine della Venice!

Perché prendo quella data? Per vari motivi! Per tenere conto delle diverse sensazioni dopo le due gara (Venice 2008 e Garda 2009).
Infatti ti dico che a Garda sono arrivato con la mente più lucida sicuramente e senza dolori muscolari evidenti dovuti a crampi o a contratture!!
Ma anche perché mi sono accorto che con un tot di allenamenti a settimana (e un dato regime alimentare e un dato regime di ore di sonno!!) si può solo mantenere una data forma (diciamo pure un dato tempo nella maratona) (sotto l'ipotesi di dare il massimo ad ogni gara, si intende); ci sono in pratica alcune barriere!! Ti faccio un esempio: per la Venice dell'anno scorso mangiavo normale e correvo forse 15-30 km a settimana (nei periodi di allenamento??? di media???) e il tempo si è assestato a 4 e 20 circa (la suddetta barriera).
Con il regime mantenuto quest'ultimo anno mi sono asssestato attorno ad un altro tempo (le agognate 4 ore). Questo per dirti che se uno corre tutta la vita un tot di chilometri a settimana diventa routine e la gara non procura dolori e accorcia i tempi di recupero, ma non accorcia sostanzialmente quelli della gara, secondo me!!
Credo che per fare il salto alle tre ore e mezza quindi necessito di un gradino supplementare...detto ciò comunque se il corpo è abituato a stare in movimento i tempi che desideriamo (sotto le 4, per ora!!!) sono raggiungibili...il gradino supplementare è un carico più alto ogni settimana, ma dovrei rinunciare all'alpinismo??? No grazie (e queste sono scelte)...oppure aumenti il numero degli allenamenti a settimana (seh...e mi sveglio prima per correrre????)....
Ora dovrei riguardare il mio calendario che ho sul comodino (perché ho segnato ogni allenamento) e ti direi che ho corso in media 90-100 chilometri al mese..(poi il regime alimentare è cambiato un po'...[dieta che prevede più pasti a minor quantità ciascuno!!])..ma quello che ho imparato è che è incredibile ma si può "allenare la voglia di correre"...proprio così...e questo si riece a fare facendo capire al proprio corpo e alla propria mente che andare a farsi 10 km di corsa richiede lo stesso sforzo mentale di andare in cucina a bere l'acqua!!! Perché dico che è utile correre alle nove di sera di inverno dopo un giorno passato tra facoltà e treno mentre piove e dopo uscire a bere qualcosa? Perché abituo me stesso al fatto che la corsa è parte integrante di quello che faccio. Mettere i vestiti per la corsa sempre negli stessi posti, legarsi le scarpe sempre nello stesso posto, accendere il cronometro li, fare sempre lo stesso percorso, segnarsi gli intertempi... il cardio......sono tutte operazioni che ti allenano lo sforzo mentale...e meno sforzo mentale richiede un'operazione che di per se ti rilassa e diverte, più alleni la voglia di farla!! (E' lo stesso motivo per il quale nei giorni di arrampicate intense si andrebbe via con qualsiasi tempo...mentre se si va una domenica ogni tanto, due gocce di pioggia il sabato prima già ti fan passare la voglia...dico bene???).
Se alleni la voglia di correre è fatta, perché il tuo fisico dipende dalla testa!! se il tuo cervello capisce che tu hai bisogno di un fisico da corsa, ci pensa lui a modellarti nel modo migliore!!! Non c'è bisogno di altro!! il corpo cambia se capisce che non è più adatto al regime di vita che tieni!!! (concetto ripreso anche da Dean Potter in alcune sue pubblicazioni)....e da MArk Twight, ma anche da molti altri!
Per quanto riguarda lo specifico ti dico che ogni tanto ci buttavo dentro qualche allenamento in assenza di glicogeno....(andarci piano però...secondo me sono un po' deleteri!! ma in definitiva almeno sai cosa aspettarti durante la gara, perché accade proprio la stessa cosa....).
L'ultima settimana l'avrei impostata così (non è andata proprio così perché lunedì sera stavo male, ma ora ti spiego):

2012: Treno carico di stronzate in arrivooooo...binario 1, scostarsi dalla linea gialla...

-da domenica sera blocco di carboidrati!! (zero pasta e pane e riso e derivati!!) 
-lunedì (allenamento=super lungo sopra i venti chilometri, alimentazione=zero carboidrati!!)
-martedì (allenamento=corto,alimentazione=zero carboidrati!!)
-mercoledì (allenamento=corto,alimentazione=zero!! ti devi sentire vuoto!!!Se non ti senti svuotato, corri più veloce mantenendo comunque corta la distanza [pricolo giunture nella settimana della gara!! Se ti stiri mercoledì col cazzo che corri domenica]...se arrivi che sei stremato nessun problema, perfetto!! )
-giovedì (allenamento=0,ora che hai toccato il fondo comincia a costruire quello che serve per domenica!! Costruiscilo con tutta roba sana!!! I carboidrati prendili dal riso e dalla pasta, non dalla birra!!! VERDURA!!! ACQUA!!! FRUTTA!!! Mattino (meglio gallette o fette biscottate che i biscotti!!!) mezzogiorno e sera, butta dentro!!!!!!)
-venerdì (allenamento=0,l'analogo di giovedì....tutta roba sana, acquista regolarità anche per andare in bagno....BEVI!!! MANGIA!!!)
-sabato (allenamento=corto, lento e sciolto!!!, alimntazione: mezzogiorno ancora carboidrati, la sera sparati proteine se riesci...bistecca e uova!!! VERDURA!!)
-domenica mattina (pasta, frittata avanzata dalla sera prima...niente latte se puoi...magari un caffè...grana...gallette....banana...)mentre si avvicina la gara, mantieni idratato il corpo...BEVI (piccoli sorsi e frequenti)!!!
 
2012: Se uno non è un professionista io sconsiglio la pratica di questi consigli esplicitamente! Il mio alterego non capiva una minchia...è stato tutto troppo sbilanciato...! Sono arrivato alla gara con 35-40 km fatti in settimana e quindi era ovvio trovarsi in difficoltà...alla partenza avevo gà mal di gambe... :-( ..sconsiglio lo svuotamento da carboidrati ai miei altereghi futuri! Infatti alla Lake Garda del 2011 non l'ho applicato e sono andato meglio...oppure bisogna pensarci una settimana e mezza prima, non arrivare vuoti e stare a digiuno mercoledì sera....bah!! Si ecco, forse pensarci prima! Altrimenti il corpo non fa in tempo ad abituarsi... :-(

-post gara importantissimo!!!!! A volte si tende a pensare (almeno io ) che non ci sarà un dopo...col cazzo!! dopo avrai mal di testa se ciondoli per gli stand a fine gara e non bevi!!! Mi raccomando...
DENOMINATORE COMUNE 1: stretching....io non l'ho quasi mai fatto ma credo si possa allenare la "voglia di fare stretching" (vedi sopra cosa intendo...)
 
2012: Questo è sicuro come l'oro invece! Lo stretching non va fatto prima e dopo l'allenamento, ma FA PARTE dell'allenamento...e ALMENO ALMENO l'allenamento inizia e finisce con lo stretching!!

DENOMINATORE COMUNE 2: stai fermo quando hai un piccolo dolore? dipende dall'intensità...io in genere se non è troppo forte corro lo stesso, forse sbagliando (lo scoprirò tra 10 anni)...
 
2012: Ecco altre megastronzate in arrivo...correre col dolore? Dall'alto del 2012 direi di no...ma che cavolo facevo nel 2009?
 
casomai cerco di non dimenticare!!! Impara da ogni singola cazzata!! Esempio, mi è venuta fuori un po' di fascite...e poi ho notato che è venuta fuori nel piede in cui avevo la scarpa a cui non avevo fatto il giro nell'ultimo passante con i lacci...!!Oggi ho le vesciche sul piede destro perché ad un ristoro mi sono bagnato quel piede li!!! (GLI ERRORI CI STANNO ECCOME!!! ma...quelli forti cosa fanno?? uno: riconoscono che un errore è un errore (non sempre facile) e due: non lo ripetono!!!)
Vediamo alla giornata del 27: mi sono cambiato vicino a uno ceh era alla 31esima maratona!! e dall'altra parte c'era quello col pettorale numero uno!! (ho provato i cerotti per capezzoloi, ottimi!! Ho provato la vaselina al cavallo dei pantaloni: ottima!!)Poi siamo partiti e ho cercato di stare in mezzo tra i pacer delle tre ore e 50 e quelli delle 4!!! Sono ragazzi eccezionali...molto appassionati e tengono su il morale a tutti!! Ovviamnte la maggior parte della gara sono stato proprio a metà tra i due gruppi e quindi ho avuto poco a che fare... al 31 esimo chilometro non ce la facevo più!! nel senso che dovevo andare in bagno pesantemente!! ma i sanitari??? eh, non è che li mettono dove ti servono e così mi sono buttato giù da un sentiero...se tu riesci vai in bagno prima della gara!!! Magari aiutati a casa con un kiwi o delle prugne...perchè prima della domenica hai mangiato in quantità....devo correggere quest'aspetto!!! poi sono andato molto
bene....mi sono affiancato ogni tanto a qualcuno e prendevo un ritmo più costante che potevo...non c'è stato bisogno di nessun "check" della postura durante la corsa perché come ti ho detto ero molto lucido mentalmente....poi sono arrivato "tra le ali di folla"...impossibile spiegare le sensazioni...il resto scorre via tranquillo...poi ho fatto un ottima doccia (vicino a me c'era uno a torso nudo col tatuaggio: "300 maratone"!!!!!!!!!!!!!!!!! Spero stesse scherzando, ma non credo).....

In sintesi: non avevo nessun cronometro, non avevo cardiofrequenzimetro, non avevo scarpe al top...ma solo tanta conoscenza del comportameto del mio corpo sotto sforzo (e qu l'utilità di allenamenti di altri sport...calcio, arrampicata, trekking, pattini, bici, nuoto, ...) e voglia di fare più che di correre...non starò tutta la vita a cercare di limare il record alla maratona...dai, forse si ma lo vedo più come un qualcosa di personale..la vedo un po' come lo studiare un argomento che non ti chiederanno all'esame, ma di cui puo sfruttare la conoscenza per esami successivi.....bisogna sempre spostare il proprio orizzonte...e sai bene quali sono le mie prospettive.....in definitiva.....proprio in cima non arrivi mai....e figuriamoci se intendo cima una gara di 42 chilometri per strada asfaltata!!! 
 
2012: Ve beh dai...pensala pure come ti pare...! :-)
 
Dopo la prima maratona ora è già diverso...per questo credo che tu non ti sia offeso ce ci sono andato da solo....la prima non la dimenticherò mai....

A presto!! membro dei Cani Sciolti Team!!!

2012: Dovrei riscrivere un po' tutto, ora...ma questo mi fa piacere, se guardo indietro e vedo che qualcosa è cambiato, appunto. Da quel lontano 25 ott 2008 tante cose sono cambiate e questo è bene...il cambiamento è l'essenza del progresso, il mantenimento ne è il sussidio vitale se questo progresso lo si vuole chiamare progresso....senza mantenimento e crescita, non tutto quello che viene dopo potrà essere considerato progresso. E se niente è progresso, niente è successo....

Ciao a tutti
JMBReRe

mercoledì 1 febbraio 2012

Gennaio + racconto di E. Previtali (si, proprio lui)

Allora il mese di gennaio si conclude così...

CORSA Sessioni: 18, Km: 145 -> Va bene, siamo nella media....
BICI da CORSA Sessioni: 3, Km: 160 ...beh va beh, uno schifo...
MtB Sessioni: 2, Km: 60
ARRAMPICATA Uscite: 1
BOULDER Uscite: 1
SNOWBORDALP Gite: 1
ESC-ALP Gite: 1
SECCO-PESI Allenamenti: 9
ROLLER Allenamenti: 1, km: 15

Ora vorrei incollare qui un racconto trovato sul blog di Emilio Previtali. Io sono in scarsa vena scrittoria e questo racconto mi è piaciuto molto....Lo trovate su emilioprevitali.blogspot ...enjoy...

LA FUNIVIA. | Un racconto.

Tu sei salito per ultimo. Sei rimasto lì fuori ad annusare l’odore di quella gomma nera piena di buchi che veniva su dal pavimento, poi sei entrato. Hai sgomitato un po’ e hai trovato il tuo spazio tra la gente. Le porte sono scivolate dietro di te, il conducente ha dato una spinta alla maniglia e ha controllato la chiusura. Poi si è dondolato indietro e si è seduto al suo posto dentro a una gabbia fatta di tubi di alluminio, un po’ di traverso, con la spalla destra appoggiata al montante della cabina e le gambe incrociate. Ha premuto un tasto rosso illuminato e dopo un attimo la funivia si è messa in moto. Lui ha abbassato subito lo sguardo e ha iniziato a giocare con un pezzetto di carta stirandolo tra i pollici. Tu gli hai subito guardato gli scarponi, sono quelli che aveva l’anno scorso. Gli stessi. Anche il movimento nervoso del suo piede è sempre lo stesso dello scorso anno. Ti sei appoggiato con la schiena e con la testa alle porte scorrevoli, proprio in mezzo, dove c’è quella guarnizione nera con cui si uniscono le due metà. E ora guardi in alto, verso il soffitto della cabina. Respiri. Otto minuti e sarai su, gli altri ti stanno aspettando. Guardi intorno. A fianco a te c’è un tipo vestito di bianco e di nero, piuttosto attillato. Giacca a vento corta, una specie di giubbino. Gel sui capelli, niente berretto. Profumo di dopobarba. Occhiali viola fumé tipo grande fratello, ha una dolcevita sotto. Nera. Stringe due paia di sci tra le mani, cortissimi, sono presi al noleggio, si capisce. E’ senza guanti. Ha le dita un po’ pelose e sul quarto dito della mano destra ha un anello d’oro di forma quadrata, con un rubino nell’angolo, uno piccolo. E un braccialetto argento a un polso, una catena, abbastanza grossa. Chissà che mestiere fa? Il meccanico, probabilmente. O forse il commesso in un negozio di abbigliamento. Si gira a destra e fa un sorriso a una ragazza con indosso una giacca in piumino color argento. Lui le chiede come và, rimbalzando con la voce sull’accento finale. Vuole essere gentile, si vede. Lei non lo guarda e non sorride. Non gli sorride proprio, anzi, sembra incazzata. Sicuro che non ha voglia di sciare. O forse era incazzata già da prima, da ieri sera o forse da sempre. Forse è una che è sempre incazzata - a certe donne capita. Non è molto alta, però è carina. Molto carina. Capelli neri lisci, un paraorecchi di quelli ridicoli con il cerchietto e con quei batuffoli di peluche bianco ai lati. Lei ha un buon profumo, di fresco, lo stesso della segretaria del tuo dentista. Tiene due paia di bastoncini tra le mani in modo un po’ goffo – ha i guanti, a paletta – e la giacca a vento un po’ aperta sul davanti. Si, sicuro che lei e il tipo stanno insieme. Lui se la fa. Non da molto, però. Anche lei ha una dolcevita sotto, anche lei nera. Si intravedono le bretelle dei pantaloni che deviano intorno al seno. Due belle tette, ma non tanto grosse. Però sembrano sode. Cerchi di non fissarle, fai finta di niente e ti giri con la testa. Guardi un po’ fuori in diagonale, giù verso il basso, oltre quei due strati di plexiglas tutti rigati. Gli alberi sono già tutti imbiancati, c’è più neve dello scorso anno, molta di più. E c’è più gente del solito, i piazzali già quasi pieni, per questo dove metti la macchina di solito non c’era più posto oggi, sei arrivato un po’ tardi. Ti è toccato parcheggiare più in giù e fare un bel pezzo di strada con gli sci in spalla. Ora sei sudato. Lo senti il sudore che si raffredda sulla schiena e sulle cosce. E anche alla testa senti caldo, vorresti toglierti il berretto ma no - meglio di no. Guardi ancora fuori, ora c’è il terzo pilone, whoooof, senti un’onda nello stomaco, quando eri piccolo ci andavi matto per questa cosa delle budella che vengono su. Qualche donna lancia un urletto, senza vergogna. Anzi. Vedi l’altra cabina sfrecciarti a lato, scendere e sparire via. Metà strada. Alla tua destra c’è un ragazzino dello sci club un po’ sovrappeso con uno zaino gigantesco in spalla. Parla con due amici della sua età vestiti come lui e mastica una gomma a bocca aperta, lo hai notato prima, mentre aspettavi. Tutti e tre hanno già il casco calcato in testa e la maschera abbassata. Lente azzurra, contorno degli occhi deforme, il volto sudaticcio. Non è stato zitto un attimo quel ragazzino, da quando si sono chiuse le porte. Gli altri due ascoltano e ti guardano. Tu li guardi. Ridono. Capisci che stanno ridendo di te, allora tu fai finta di niente e ti giri un po’di lato, guardi via. Poi cominci a spingere all’indietro quello che hai più vicino, il ciccione. Però non subito, lo fai dopo un po’, dopo qualche secondo. Non lo spingi con cattiveria, però lo spingi, deciso, appoggiandoti progressivamente al suo zaino. Inesorabilmente, in fondo tu sei più grosso. Lui smette di ridere e anche se non lo vedi, lo senti che è fuori equilibrio e che si deve tenere ai suoi amici per non cadere. Ora non parla più. Che bastardo che sei. Ora a fianco a te, alla tua destra, hai un signore molto alto con i capelli bianchi - quasi gialli a dire il vero, non molto puliti - con una fascia paraorecchie rossa di lana e anche lui con un paio di sci cortissimi, con gli attacchi da alpinismo, quelli ultraleggeri. Se ne andrà a farsi una gita, ha le pelli già montate. E’ da solo? Si, è da solo - sicuro. Ha gli scarponi arancioni slacciati, la barba non fatta e guarda fisso davanti a se rigirando la lingua intorno ai denti. Ha un alito agghiacciante. Deve essere tedesco, senz’altro. Un professore di scuola superiore. O un ingegnere. O un autista di autobus, forse. Nell’angolo dall’altra parte della cabina ci sono tre snowboarder. Uno ti saluta sollevando le sopracciglia, lo hai già visto in park altre volte, tu rispondi sollevando la mano con un gioco di polso. I tre snowboarder non parlano, sono fermi immobili, tutti e tre con la musica nelle orecchie, ognuno per conto suo. Si guardano. Uno di loro ascolta la musica nelle cuffie a volume altissimo, sta ascoltando una canzone degli Hot Chili Peppers. E’ “Scar Tissue”, anche quelli lì intorno la sentono, anche la ragazza carina. La stanno seguendo tutti, quella canzone. La seguono con il pensiero, in silenzio.

Push me up against the wall /Young Kentucky girl in a push-up bra /Fallin’ all over myself /To lick your heart and taste your health ’cause / With the birds I’ll share / This lonely view...

Nell’altro angolo della cabina, giù in fondo, senti qualcuno che parla di multe e di polizia e di autostrade e poi c’è una ragazza che parla di un film che ha visto ieri sera in tv. E poi degli uomini che ridono e scherzano in tedesco o forse è un’altra lingua. Probabilmente è polacco, si, è polacco – sono polacchi. Poi la cabina rallenta. E poi si ferma. Le porte non si aprono subito, c’è qualche secondo di pausa, come un’esitazione della meccanica, un istante di nulla collettivo. Qualche secondo di silenzio ancora e il conducente sblocca la maniglia poi tira la porta verso di sé e tutti ricominciano a parlare. Apre e scende per primo con una specie di giravolta, tu gli hai fatto spazio. Poi tocca a te scendere, fai un passo e giri a destra, poi ancora quattro passi e giri ancora a destra intorno alla cabina e poi entri in un corridoio semibuio. Senti tutti gli altri che ti seguono, che camminano goffamente dietro di te affondando i talloni e le punte degli scarponi dentro quella gomma maleodorante e poi arrivi davanti a una porta a vetri che ti si apre davanti. Fuori ci sono tutte le ragioni per cui sei lì. C’è il sole. C’è l’aria fredda. Ci sono le montagne e il cielo azzurro. C’è la neve, la annusi e la senti scricchiolare sotto i piedi. I tuoi amici non si vedono in giro, probabilmente sono al bar. Ancora al bar. Allora ti prende una voglia fortissima di farli aspettare e di andare via, lontano da tutte quelle persone che hai osservato dentro la funivia, lontano da tutti quei rumori e lontano da tutti quelle cose che hai visto. Lontano da quelle vite mescolate nel caos e lontano da tutti quei pensieri che non riesci mai a fermare. Allora prendi gli sci, li liberi dalla presa degli ski-stop, li butti a terra di piatto e ci monti sopra. Chiudi gli attacchi e ti spingi via, giù, in discesa. Prendi velocità. Aria. Ti farai un giro da solo, ne hai bisogno.
Per essere felice.

Pubblicato su 4Skiers n.16 - Dicembre 2010

 Per essere felice.... :-) Grazie Emilio
JMBReRe