«En redescendant, le cœur léger, je sifflote gaiement. Je viens de gagner le ticket pour le cap Horn, l’Amazonie… Ah ! Connaître l’enfer vert, la chaleur suffocante, les moustiques, les papillons aux ailes moirées, manger de la soupe de perroquet Ara, de la queue de caïman, avaler des larves gluantes, découvrir les mers du sud, entendre rugir le vent des quarantièmes, entendre hurler celui des cinquantièmes en doublant le cap Horn, siffler le dauphins qui dansent au clair de lune, apercevoir les glaciers qui brillent au fond des fjords ! Je veux vivre à en crever…»
JMB

domenica 16 ottobre 2016

''30 Leghe d'Azzurro'' o ''Il volo di Cefalo''

Incipit
Cefalo uccise sua moglie per errore durante una battuta di caccia [A1]. Condannato all'esilio per questo omicidio giunse a Tebe, dove in quel momento regnava Anfitrione che lo accolse e gli fece omaggio di un'isola che da allora venne chiamata Cefalonia. Qui pare che, un giorno, colto dal rimorso per la morte di sua moglie, si sia gettato in mare da una rupe. Qui ci si immagina che, testimone di una caduta lenta (come può esserlo quella di Alice nella tana del Bianconiglio), Cefalo abbia potuto ripercorrere lo sviluppo del suo pensiero dalla nascita alla morte. Buttatosi nel pieno delle sue facoltà mentali, la discesa verso lo schianto non è solo la caduta di un corpo, ma anche l'irreversibile svolgersi della storia del suo pensiero. Ecco che mano a mano, il mondo accanto a lui perde i connotati, le sue raffigurazioni. In seguito la sua mente perde modelli e astrazioni, e perde la possibilità di creare un pensiero critico, di creare iterazioni e ricorsioni. Si accorge che, con la perdita di successive facoltà mentali, il dilemma del suicidio gli appare futile. La sua solitudine, la sua infinità interiore, assieme alla sua finitudine, lo lasciano come un mantello che si stacca dalle spalle con una folata di vento. Al loro posto, una pace sublime, che nell'istante in cui si realizza, si distrugge.
Solo nell'irreversibilità della situazione Cefalo ha quella pace che cerca. L'universo, che con indifferenza assiste al Volo, non può far altro che convertire l'energia della caduta, del calore del corpo e della sua vita materiale e corporale, in connessioni neuronali (ricordi) delle vite degli altri. Non cambia nulla e si parla di memoria.

Il volo di Cefalo
Mentre precipitava, quella vampata di calore [Tw1] che lo investiva assieme all'acqua vaporizzata dei flutti fragorosi, lo condensarono e lo fermarono. E c'era un vuoto non comune nel mondo non rappresentato. Perché non c'era simbologia alla genesi del pensiero. Eccolo li, a tre metri dal suolo, il ritratto del capriccio umano, la rivolta dell'uomo e lo scudiscio dell'universo che la sopprime; a tre metri dal suolo, nell'inarrestabile caduta, nell'irreversibilità dei fatti, la libertà assurda, la libertà dal domani, la vita senza obiettivi, il vivere per il gusto di vivere [Ca1], il sogno incorrotto, la particella all'equilibrio tra partenza e destinazione, sospesa tra ragione e passione. Il suo corpo si stese come un ricordo dimenticato, come un pensiero caduto nell'oblio [Pr1]. Aveva vissuto un'esplicazione [Pk2] e l'immagine, senza materia, è solo immaginazione. L'universo si chiuse su di lui [N1] con la stessa futile e sterile indifferenza dell'oceano che si richiude sulla nave affondata [Mv1].
Explicit
Cefalonia, un mattino. Un'ampia distesa erbosa e una scogliera. Un'ampia vista sul sole mattutino e il mare di Grecia. Un giovane, giungeva da ponente. Il suo cammino era quello dell'erba verde nei primi giorni di primavera. Un vecchio, alto e ossuto, coi vestiti pregni d'acqua, giungeva da sud. Aveva una fronte ampia come il cielo e il suo sguardo vedeva al di sopra delle nuvole. Un uomo barbuto, giungeva da nord. La chioma di capelli argentati gli sbatteva sul volto. Un giovane, con il volto dai tratti infantili giungeva da est. Il sole gli sorgeva alle spalle e gli illuminava i ricci biondi. Lui recava in mano frutta, grano e fiori. Era vestito di verde, il giovane. Era portatore di pioggia, il giovane. I quattro si incontrarono e si guardarono rassegnati.
In mezzo alla schiuma bianca e all'acqua turchese, nell'eco delle scogliere risvegliate, veleggiava un canto, e un suono di canne d'organo senza più cotone. Alba, quel mattino, si sedette su un masso solitario e giurò di sentire una voce, che i quattro venti  [Wi2] le facevano roteare accanto... Ed era così, che su quella scogliera, quel giorno e per sempre, la progenie di Alba che, come la scia di una cometa illuminava il tempo immobile dei miti, raccoltasi a lutto, avrebbe pianto l'amato Re.

Sono Re della mia stessa terra [Wi1]
Affronto tempeste di polvere
Combatterò fino alla fine
Creature dei miei sogni si alzano
E danzano assieme a me
Ora e per sempre, sarò il tuo Re 
Ora e per sempre, sarò il tuo Re [M83]

(Alba si sedette quel mattino ad ascoltare)

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Appendice al testo

''Note al testo'' o ''come leggere l'autore tra le righe''

[A1]Questo post l'ho pensato dopo aver visitato Cefalonia e poi Corfu. Quello commesso da Corfu, mi sembra a tutti gli effetti un suicidio filosofico. Quello di Cefalo, un suicidio corporale. Ecco che mi sono interessato a Sisifo.
[Ca1]: ''Camus'' e il suo ''Mito di Sisifo''. L'assurdo, chiaramente.
[M83]: qui l'autore fa un'approssimativa e subdola traduzione del testo di ''Outro'', M83.
[N1]: In questo blog si accetta l'idea dell'equivalenza tra massa ed energia. Si accetta (ma non si comprende [Ps1]) anche l'infinito del tempo e dello spazio. Quindi si accetta che l'energia di cui facciamo esperienza è sempre esistita. Quindi si accetta che non si crea nulla e non si distrugge nulla, si crede nell'immortalità dell'energia. Si accetta inoltre che la materia sia energia condensata. Corpi, connessioni neuronali (idee), esplicazione delle idee (concetti, conoscenza,) siano forme diverse di un energia che si conserva. Ecco che l'universo si richiude su Cefalo; ecco che il grande conto matematico ritorna ancora ed ancora, nell'equilibrio energetico, che cessa di essere pulsazione, corpo caldo, movimento e diventa ricordo, calore, connessione neuronale nella vita degli altri. Non cambia nulla e si chiama memoria [Pk1].
[Pk1]: Ecco che torna, incontrastata impetuosa, tutta la potenza di Pasternak in questi scritti.
[Pk2]: Pasternak di nuovo.
[Pr1]: anche se non fosse, non si parla di oblio senza parlare di Proust, mi sembrerebbe scortese e sconveniente, nonché malfatto.
[Ps1]: perché siamo rasseganti, non presuntuosi. Si legga ''Pascal'', i ''Pensieri''.
[Mv1]: chiaro qui riferimento alla nave del capitano Achab che affonda. Nel ''Moby Dick'' di Melville.
[Tw1]: Che rivediamo in ''Uno strappo con Twight'', in ''Confessioni di un Serial Climber'', d'altro canto.
[Wi1]: Cefalo era Re di Cefalonia, gliel'avevano donata insomma.
[Wi2]: Eos, l'Alba, o l'Aurora, amava Cefalo. I quattro figli di Eos sono Zefiro, Noto, Borea, Apeliote. Quasi certamente ricostruiti nel testo come i quattro individui ritrovati sulla scogliera dopo il Volo. 

Link per tirarsi la tega:

[Ita]
Telomero (se si vuole vedere come vita e morte possono sposarsi)
Esistenzialismo

[Eng]
Crash Course Video
All is well Video
Melville e l'esistenzialismo, da leggere
Albert Camus Video

Citazione colta:
"È Ahab, Ahab? Sono io, Dio o chi altri che alza questo braccio? Ma se il grande sole non si muove da se stesso, non essendo altro che un fattorino del cielo, né una sola stella può ruotare se non mossa da qualche forza invisibile, come può allora questo piccolo cuore battere, questo piccolo cervello pensare, se non è Dio che pulsa quel battito, che pensa quel pensiero, che vive quella vita, e non io?"

Riflessione postuma:
1) Oggi avevo più bisogno di correre che di mangiare.
2) Sulla coscienza, sull'anima come entità a se, sulla precisa precedenza di essere ed essenza, sul perché della presenza di questa energia, dedicheremo altre opere.
3) Stamattina ho cotto una verza e dei broccoli. Li mangerò con olio crudo. E una scaglia di grana.
4) Autunno: siamo più proni, più ligi, più restii. Rifacciamo il letto più volentieri. Ci guardiamo le rughe della mano. Sospiriamo allo stanco tramonto settembrino e soffiamo via dalla mano i capelli che stiamo perdendo.
5) 30 leghe (approssimativamente, al meglio del mio understanding), separano Cefalonia da Corfu.

Dialoghi:
1) ''Dimmi, Albert, non sei anche tu forse parte di quella serie di alfieri di un'utopia che proprio nella sconfitta realizzano i loro valori morali, sottraendosi al banale e corruttore compito della gestione cui l'eventuale vittoria l'avrebbe destinato (pensiero di Massimo Fini su Che Guevara MF_Che, a cui aggiungerei, in versione diversa e meno violenta Chris McCandless e l'ingegner Kirillov).''
2) Grazie Albert. Grazie.
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Perduto nella ricerca.

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