«En redescendant, le cœur léger, je sifflote gaiement. Je viens de gagner le ticket pour le cap Horn, l’Amazonie… Ah ! Connaître l’enfer vert, la chaleur suffocante, les moustiques, les papillons aux ailes moirées, manger de la soupe de perroquet Ara, de la queue de caïman, avaler des larves gluantes, découvrir les mers du sud, entendre rugir le vent des quarantièmes, entendre hurler celui des cinquantièmes en doublant le cap Horn, siffler le dauphins qui dansent au clair de lune, apercevoir les glaciers qui brillent au fond des fjords ! Je veux vivre à en crever…»
JMB

lunedì 24 novembre 2014

"Elogio della tecnica" o "Pezzi d'anima" o "Morire alle Azzorre" (+ Ottobre 2014)

Ecco.Non so se è troppo.
Però questo è quello.

Armando è uno dei tizi che il mercoledì sera viene a fare il corso di apnea in piscina. L'ho conosciuto mesi fa, perché si stava allenando nella corsia accanto alla mia.
Ecco lui è stato operato da poco ai ventricoli. Che io neanche sapevo che esistessero i ventricoli. Ad ogni modo il medico gli ha detto di andarci piano ad allenarsi.
L'apnea è uno sport (posso chiamarlo sport?) di notevole impegno fisico e mentale. A me fa paura l'apnea. Armando mi dice che è fondamentale la concentrazione e il rilassamento.
Ed è per questo che lui pratica. Per rilassarsi, per star meglio, perché gli piace...perché...eh. Vediamo....Passione, talento, arte, sono parole abusatissime. A dire la verità secondo me
quando si fa una cosa ripetutamente senza che nessuno la chieda e non si sa dire perché la si fa, beh allora siamo molto vicini ad aver centrato il mezzo con cui ci esprimiamo.
E molte volte lo facciamo da soli. Una volta ho sentito dire che "passione è ciò che fai quando nessuno ti guarda...". Mah, chissà...ma non divaghiamo...
Armando, ecco.
Vederlo il mercoledì sera alle 21 e 20 entrare in acqua dopo una lunga giornata di lavoro mi ricorda proprio questo concetto.
Dopo l'operazione ai ventricoli, va piano. Fa due vasche in apnea invece che tre. Perché il medico gli ha detto di calmarsi un po'. Ha la pancetta, Armando...e una muta nera e blu un po' bruttina ecco...
E poi una maschera. Che gli da proprio un aspetto strano. Una barba spesso incolta. A dire il vero ha anche dei denti storti. Ma un sorriso fantastico. Si perché
quando si riposa tra una serie e l'altra e magari si mette a chiacchierare con te e ti spiega tutte queste cose, lui ride. Quando ti parla dell'operazione, delle lunghe giornate di lavoro
, delle due vasche invece che tre...ride. Contento.
Io ci vedo il suo modo di voler bene ai suoi cari. Il suo modo di ricambiare ciò che ha avuto. E' il suo modo di esprimersi.
Non so, io credo nella forza di queste cose.

Nessuno può dirti in cosa o come devi esprimerti.

Per favore la libertà d'espressione. Che poi oggi è attraversare con il rosso. O attraversare i binari davanti al cartello "vietato attraversare i binari". Libertà oggi è il fumarsi lo spinello proibito.
Fare le 4 di notte in discoteca e poi venirsene fuori con frasi "ciò che facciamo in vita riecheggia nell'eternità"..."vivi come se dovessi morire domani"...ma perché hai bevuto 10 gin tonic e sei splendido?" ma vaffanculo...
Questo è peggio di un surrogato della libertà d'espressione.
La libertà d'espressione, intesa come naturale esternazione della propria individualità è "pino nella nebbia". Si sta rinchiudendo in un barattolo di conformismo. Tutto tracciato e recintato.
Riprendersi il diritto di esercitare la propria individualità parte anche nell'esprimersi in ciò in cui ci si sente di riuscire a farlo.
Ma Saviano aveva ragione. Chiunque abbia voglia di mettere il proprio ramo fuori dalla nebbia viene rimesso a posto.
Ci provano a rimetterti a posto. Ma non accade sempre. Perché fuori dalla nebbia c'è il sole, e la vita trova sempre la strada per rinnovarsi.

Per diventare ciò che si è nati per diventare passa senz'altro per il fare le cose come libere scelte. Riprendere e pretendere il diritto di avere i propri mezzi, per esprimersi.

Solo che serve la tecnica per esprimersi.
L'apprendimento della tecnica può sembrare freddo. Metodico. Troppo razionale per esprimere qualcosa che, in realtà, verrebbe meglio se espresso naturalmente. Ecco perché la tecnica deve essere
assorbita. Perché deve diventare parte del proprio movimento nello strato più recondito e legato, dei fasci muscolari.

"This is a guitar, not a fucking bike. Not a piece of steel."
Il mio vicino è inglese, beninteso. Lui è musicista. Mi sprona a prendere in mano la chitarra. "Perché la chitarra è un pezzo d'anima".
Non devo imparare meccanicamente la tecnica. "Just....you know...play it...".
Cavoli...questo non riesco a farlo...non con la chitarra perlomeno. "Non ho la tecnica adeguata", mi giustifico io.
Tento di spiegare l'utilità di imparare la tecnica, no? L'esercizio meccanico, l'attenzione, il metodo, il rigore che di solito delinea schematizza, inquadra la mia settimana d'allenamento.

Tento di spiegare invano che anche uno che va in bici può metterci l'anima mentre lo fa. Lui replica che non può sentirmi mentre vado in bici. Non riesco a comunicare.

Totalmente vero, penso in prima istanza.

Rientro a casa. Non mi va di seppellire la cosa con un "totalmente vero". Soprattutto quando entrando dalla porta, vedo la mia bici. La tengo in salotto perché la casa è angusta.
Non distante c'è la tavola da snow. Li accanto attrezzi di ogni tipo. Legna da ardere. Scarponi da scialpinismo. Scarpe da running e scarpe da trail. La muta, che è meglio
stenderla quando non la si usa. Chiodi da ghiaccio che penzolano attaccati a moschettoni arrugginiti. Calzettoni usati e non. Cronometro. Vecchi pettorali di gare passate. Cinturini riflettenti. Frontali. Pantaloni lunghi o corti. Caschi: da bici, da snow, da roccia...
Non c'è fine a tutta questa schiera di strumenti.
Li guardo con malinconica rassegnazione.
Esco dalla discussione un po' scosso. Ma non desolato. Ancora una volta, mi dico, è questione di equilibrio.
Come fa uno a "suonare e basta"? Da qualche parte, nella sua vita, il suo corpo ha assorbito la tecnica necessaria.
Se lo si fa senza pensarci o con metodica dedizione poco cambia. Quello che serve è la tecnica da utilizzare sul mezzo che si usa per esprimersi. La tecnica è il "mezzo per giungere al mezzo". Con il mezzo, facciamo uscire definitivamente ciò che arriva da dentro.

Guardo la sbarra della Lat Machine oscillare sopra la mia testa. Guardo l'acqua della mia corsia che si acquieta e che aspetta il mio arrivo.
Io dico: Un pezzo d'anima è tutto ciò con cui riusciamo ad esprimerci.

Mi sono arrivate le foto di una maratona fatta di recente. Ce n'è una fatta al 41mo chilometro. Ho una faccia bruttissima (non che di solito sia meglio). Una postura pessima.
Il ginocchio sinistro traversa e, in basso, il piede letteralmente schiaccia e deforma la tomaia delle mie vecchie scarpe.
Non sono scarpe. Sono parte di me. Fanculo a dei pezzi di gomma e tela. Sono le mie scarpe.
"E' la mia rosa", diceva il piccolo principe.

Non so, io comincio a pedalare, una mattina di novembre. Ho dormito poco, ho un vago mal di testa. L'aria frizzante si infila su per le narici. Sento il fresco delle gambe ancora scoperte, prima dell'arrivo dell'inverno definitivo.
La mia bici me l'ha regalata mio papà.
La inforco il sabato mattina. A volte sembra di essere in due a pedalare. Ricordo i suoi racconti. Di passi dolomitici. Di deserti del Marocco.
Penso ai nomi mitici. Allo Zoncolan, al Gavia, al Giau, al Tirolo....sento quasi il profumo degli aghi di pino dello Stelvio...la polvere rossa del deserto.
Fanculo ad "un pezzo di metallo".
Cos'è questo, se non un pezzo d'anima?

Io, forse, ma devo ancora scegliere bene, se dovessi morire domani, probabilmente prenderei un aereo per Lisbona. Arrivato al porto, comincerei a nuotare. Così, verso il tramonto.
Verso l'oceano sconfinato.
Magari prima di mattina arrivo alle Azzorre.

La tecnica è fondamentale. Ma concentrarsi sulla tecnica è come concentrarsi sul modo in cui è scritto un racconto. Os ugli erorri che ci sono detnro :-)
La cosa più bella è leggere senza accorgersi di leggere. Idee, pensieri, saltano dentro senza che ci sia bisogno di masticare.
Lo stesso vale per la tecnica. In corsa, in bici, sugli sci, con la chitarra. Se lasci andare la tavola e riesci a goderti il momento...
lasci andare le dita e riesci a sentire gli accordi. Come quando hai sete e bevi. Ecco, non ti concentri sul bere, senti quella meravigliosa sostanza che scorre in gola e ti raffredda lo stomaco.
Robe così...

Ricordandoci che anche forzarsi a fare allenamento è una libera scelta.
Armando è uno che suona bene.

Ciao...
JMBReRe

Basta ora...

Allora qui c'è un casino che metà avanza. Mettiamo a posto il diario:
eravamo mi pare a:

Settimana 13-19 Ottobre:
  • Corsa: 8 mar;
  • Bici: 60 sab;
  • Nuoto: lun, mer, gio, sab;
  • Secco: sab;
Settimana 20-26 Ottobre:
  • Nuoto: lun, mar, mer, gio;
  • Secco: mar, mer;
  • corsa: 8 ven; 20 dom;
  • Bici: 60 sab;
Settimana 27 Ottobre 2 Novembre:
  • Secco: lun, gio;
  • Nuoto: mer, gio;
  • corsa: 8 mar, 8 ven, 12 sab, 16 dom;
  • Bici: 25 sab, 30 dom;
Settimana 3-9 novembre:
  • Secco: lun, sab;
  • Nuoto: mer, sab;
  • corsa: mer 11, ven 8, sab 8;
  • Bici: 60 dom;
Settimana 10 - 16 Nov:
  • Secco: lun, sab;
  • corsa: 9 mar, 8 ven, 8 dom;
  • Bici: 30 sab;
  • nuoto: lun, sab;
Settimana 17-23 nov:
  • Corsa: mar 12, 8 gio, 10 ven;
  • bici: 50 dom;
  • secco: mer, gio;
  • nuoto: mer;

Ottobre 2014 così conta:

  • Esc: 500 D+...va beh...          :-(
  • Corsa: 11 all, tot: 134 km;    :-/
  • Bici: 4 all; 220 km;               :-/
  • Secco: 5;                               :-/
  • Nuoto: 11;                            :-)
Ma ora ecco il solito confronto con gli alter-ego degli anni scorsi...mi pare che l'anno scorso ci avevo dato dentro di più! Ma ricordo che avevo le due maratone in una settimana in ballo. e successivamente mi ero infiammato il ginocchio destro e mi ero costretto ad un inverno paurosamente povero di km su terra. Quest'anno spero di fare meglio. 


Ottobre 2013 così contava:
  • Corsa: 18 all, 268 km;
  • Bici: 5 all: 290 km;
  • Nuoto: 9 all;
  • Secco: 5 all;
  • Mtb: 1 da 50...
Ottobre 2012 invece?? non avevo ancora cominciato a nuotare forse...
  • Corsa: 16 All, 245 km ... ehm... ok....; 
  • Bici: 8 All, 427 km;