«En redescendant, le cœur léger, je sifflote gaiement. Je viens de gagner le ticket pour le cap Horn, l’Amazonie… Ah ! Connaître l’enfer vert, la chaleur suffocante, les moustiques, les papillons aux ailes moirées, manger de la soupe de perroquet Ara, de la queue de caïman, avaler des larves gluantes, découvrir les mers du sud, entendre rugir le vent des quarantièmes, entendre hurler celui des cinquantièmes en doublant le cap Horn, siffler le dauphins qui dansent au clair de lune, apercevoir les glaciers qui brillent au fond des fjords ! Je veux vivre à en crever…»
JMB

lunedì 24 febbraio 2014

Achille non è un eroe

Non credo di esser bravo a scrivere. Non credo di esser tagliato per lo scrivere e neppure di avere del talento per farlo. Non penso di esser naturalmente predisposto per farlo.
Però mi piace e ho voglia di farlo. Quando si ha voglia di fare una cosa e la si fa, poi la mente attiva una quantità di processi mentali che ci fanno progredire in quella determinata direzione. Si perché ci fa stare più attenti quando sentiamo dei discorsi relativi, e questa attenzione permette di assorbire un maggior numero di informazioni e, di conseguenza, ci fa assorbire ed elaborare nuove idee in modo più efficace a riguardo. Vediamo sotto luce differente una diversa dimensione della nostra mente. Cominciamo a guardarla da lato, poi dall'alto e tutt'attorno, quasi fosse un albero, o una scultura.. La voglia di fare ciò che ci piace fare ci da prospettive diverse di noi stessi. Questo mi piace, perché ci permette perlomeno di costruirci delle personalissime opinioni a riguardo e, quindi, impedisce a qualcun altro di farsele al posto nostro. Io parlo di opinioni di noi stessi in merito a ciò che ci piace. Se qualcun altro ha un opinione in merito a noi stessi a riguardo di una cosa di cui non abbiamo un opinione, saremo tesi a considerare più valida l'altrui opinione.
Queste idee possono riflettersi anche sui processi motori, ovvero sui movimenti - per le attività che li prevedono-. Infatti sento parlare molto di queste cose, anche nello sport. Sento spesso frasi del tipo "non ci sono portato" oppure "mi riesce bene", etc... Il livello professionistico è un'altra cosa, credo. Ma non ne voglio parlare qui e adesso. Io ora parlo della libertà d'espressione che ognuno ha il diritto, credo, di esercitare, se lo vuole e se non reca danno al prossimo.
Io dico che la prima forma di talento e predisposizione è la voglia. Che si tratti di scultura, pittura, scrittura, musica, fotografia o attività sportiva, se qualcuno ha voglia di fare: è già talentuoso. La voglia nasce da dentro ciascuno di noi, tramite ispirazione, immaginazione, attrazione o che so io. Chi sa spiegare il perché siamo attratti da questo o da quell'altro luccichio? Perché abbiamo una stella preferita in uno spazio di cielo preferito? Perché abbiamo colori preferiti?

Ed ecco qui in seguito, l'espressione di ciò che mi piace fare. Questa è "Achille non è un eroe", condita da due citazioni, riportate, come sempre, in corsivo, che mi aiutano ad introdurre l'argomento tramite parole che io non sarei mai capace di mettere assieme.

Achille non è un eroe

Ma da un po'di tempo ho ricominciato a sentire molto bene, se mi concentro, i singhiozzi che ebbi la forza di trattenere davanti a mio padre e che scoppiarono quando, più tardi, mi ritrovai solo con mamma. In realtà, essi non sono mai cessati; ed è soltanto perché la vita si è fatta più silenziosa intorno a me che li sento di nuovo, come quelle campane di conventi che il clamore delle città copre tanto bene durante il giorno da far pensare che siano state messe a tacere e invece si rimettono a suonare nel silenzio della sera. MP

La piattezza e la monotonia, come tratti della solitudine -o dell'abitudine- ci danno ciò che è necessario per una vita felice. Infatti solitudine e abitudine, come tratti dell'esistenza, sono il nostro silenzio e il nostro "spaccato pacato": ci forniscono le similitudini con le altrui esistenze che sono necessarie alla nostra personale diversità per potersi esprimere. E noi tutti, credo, abbiamo bisogno di silenzio. Il silenzio è il mandorlo del cipresso, il cipresso del vento, il vento dell'erba, l'erba del fiore. Come gli eroi hanno bisogno della paura per essere coraggiosi; i misericordiosi hanno bisogno della vergogna per essere compassionevoli. Il cipresso ha bisogno del mandorlo per essere alto, le campane della sera esigono il clamore della città per farsi sentire. Il vento ha bisogno del cipresso per bearsi della propria forza. E quello che il vento non riesce a fare sull'erba di campo è quello che il mandorlo riesce a fare al febbraio, e l'erba strugge per i suoi fiori tanto quanto gode del corteggiare del vento. E questo anello mai si stanca di girare, ruotare e capovolgersi, coinvolgendo tutti, col passare delle stagioni.
Cipresso, vento, erba e fiori si accorsero allora che solo la vita simile alla vita di chi ci circonda, la vita che si immerge nella vita senza lasciar segno, è vera vita, che la felicità isolata non è felicità. BP

E' la vergogna che fa del misericordioso un compassionevole.
Achille non è un eroe. Non ha paura.
Ed è la paura che fa del coraggioso un eroe.

Ecco tutto...

Settimana 3-9 Feb
  • Secco: lun, mar, gio, ven;
  • Nuoto: lun, mar, gio, ven, sab;
  • Corsa: 6 mer, 6 sab;
  • Ghiaccio Dom;
Settimana 10-16 Feb
  • Secco: mar, gio, ven;
  • Nuoto: mar, gio, ven, sab;
  • Corsa: 8 mer, 6 ven;
  • Scialp 1000D+ sab;
Settimana 17-23 Feb
  • Nuoto: Lun, Mer, Gio; :-/
  • Corsa: 8 mar; :-(
Quindi siamo strafermi con la corsa e la bici per acciacchi infiammatori che non passano. In compenso la neve sorride e ieri si è surfato degnamente fino al tramonto.... ma non mi sembra il caso di segnare come allenamento...



Fate bene...

JMBReRe

domenica 2 febbraio 2014

Tutti per uno, uno per tutti

Sono sceso dal treno l'altra sera. Il treno era il regionale delle 18 e 47. Ero salito in coda al treno e quindi,
appena sceso, per raggiungere le scale dei sottopassi, ho percorso tutta la banchina a fianco dei vagoni ancora fermi ed esitanti.
Era buio e la pioggia picchiettava. Fine fine.
Per ogni carrozza c'erano diversi scompartimenti. Per ogni scompartimento c'era un finestrino. Per ogni finestrino c'era una figura che, nella luce gialla e calda delle carrozze, sbucava contornata dall'alone grigio-oro della condensa illuminata. La luce dava vita al finestrino appannato tanto quanto i visi davano sostanza a quelle figure sulle quali, ora, si condensava la mia attenzione.

Proseguivo camminando. Una signora, sarà stata sulla quarantina, si mordicchiava il labbro superiore. Nel contempo, leggeva un giornale. Aveva dei capelli biondi, ma non chiarissimi. Quasi castani. E ricci.
In più aveva degli orecchini ad anelli grandi. Quegli orecchini la invecchiavano però, non so perché, forse perché erano troppo classici. Sembrava una maestra di storia delle superiori. Aveva l'aria stanca ma beata.
Un ragazzo dormiva a bocca aperta, con la fronte appoggiata sul lato destro del sedile. Aveva la barba incolta. Mentre lo guardavo, alle sue spalle, passava una ragazza che si faceva largo tra i sedili. Non era molto aggraziata e, secondo me, stava rientrando dal bagno e tornava a sedersi al proprio posto da cui si era alzata. Secondo me ci sono alcune persone che, nonostante vadano in bagno in treno portandosi dietro tutto il proprio bagaglio, fanno sempre ritorno al proprio posto, come se il bagno fosse un posto del treno dal quale, una volta usato, prendere le distanze. Questo pensiero mi ha distratto dal ragazzo dormiente con la barba incolta e di cui, ora, non ricordo molto altro e del quale, quindi, non posso scrivere altro.
Un signore stava armeggiando con un portatile che teneva sulle ginocchia. Aveva una giacca di taglio elegante. Era quasi privo di capelli e aveva degli occhiali con stanghette trasparenti e con delle leggere e fini righe rosse. Sotto la vestiva un lupetto nero. Il lupetto mi ha fatto pensare a Steve Jobs. Una ragazza si limava le unghie. Si guardava le mani e poi guardava fuori. Due volte lo ha fatto, nel breve tempo in cui sono
passato accanto al suo finestrino. Aveva delle cuffiette bianche e dei capelli castani lisci che lasciava cadere a lato del viso. Aveva il tipico viso di quelle persone che sembrano tristi, forse perché un labbro inferiore
marcato e delle sopracciglia crucciate sopra al centro degli occhi e inclinate verso il basso all'esterno, donano loro un piccolo broncio perenne. Ciononostante, a me, lei sembrava molto serena. Aveva occhi bellissimi. Il suo broncio triste ma sereno, unito ad uno sguardo verso il buio di una stazioncina, davano quasi l'impressione che avesse gli occhi lucidi e fosse pronta a piangere per la contentezza: forse stava ascoltando una canzone che portava a galla ricordi emozionananti. Dietro di lei un ragazzo di colore di età indefinibile sembrava assopito in qualche vago rimuginamento mentale. Sopra la sua testa e al suo cappello con visiera, penzolavano le fibbie nere di quella che credo fosse stata una grossa borsa. Lui era vestito di tutto punto, con un piumino arancione slavato ed una sciarpa. Dopo qualche metro due ragazzi se la ridevano allegramente. A quanto pare si stavano prendendo in giro a vicenda. Mi davano l'idea di due studenti universitari che se ne tornavano dopo una giornata di lezioni e di biblioteca. Dalla pettinatura fino al maglione erano diversi per colori e stile, ma qualcosa mi diceva che condividevano stesse compagnie e stesse problematiche. Erano due amici che se la ridevano. Per quel momento è venuta anche a me la voglia di ridere dicendo la prima stupidata che mi veniva in mente. Mi è venuto un piccolo colpo di tosse come se stessi reprimendo una risata da non esternare. Non molto lontano stava un tizio sulla trentina che mi ricordava Bradley Cooper. Stava parlando con un'altra figura di cui non ho potuto scorgere nulla. Mi ha fatto pensare ad "Una notte da leoni", ma a dire il vero, anche al "Lato positivo" e, più che altro, ad "American Hustle" e a Jennifer Lawrence. Questo mi ha impedito di potermi concentrare sulle due figure successive. Qualche passo dopo mi accorgo che sto quasi sbattendo contro il capotreno. Il capotreno sarà stato 10 cm più alto di me. Mi dava le spalle e, in mano, teneva una luce verde. Alzava questa luce verde sopra la sua testa e faceva come un "ciao" esagerato con il braccio, indicando al macchinista che il convoglio poteva ripartire. Dopodiché ho dovuto fare attenzione al cartello con su scritto il nome della stazione. Poi mi è passato accanto un tizio di corsa che ingamberandosi con le fibbie della sua tracolla cercava di attirare l'attenzione del capotreno per poter salire all'ultimo secondo a disposizione. Ho riguardato il treno e ci ho visto dentro un signore che dormiva tutto serioso. Aveva i capelli bianchi e degli occhiali alla Antonello Venditti. Solo che i suoi erano trasparenti. Stava li, tutto serio, con gli occhi chiusi. Si era tolto la giacca ma se l'era lasciata sulle spalle: forse aveva un poco di freddo. Aveva una camicia bianca con trama scozzese fine blu e gialla. Il cappuccio della sua giacca aveva il pelo. Non so se era pelo vero o finto. Sulla sua persona incombeva la figura di un signore che era appena salito, ma che si stava proprio per sedere sul sedile di fronte. Quest'ultimo aveva un cappotto beige e teneva in mano una valigetta marroncino chiara. Non so se era una valigetta in pelle. Il signore con gli occhiali alla Antonello Venditti, forse, al suo risveglio, si sarebbe trovato davanti qualcuno che "prima" non c'era.
Ormai ero arrivato al primo gradino del sottopasso. Ora c'era luce anche per me. Era la luce asettica tipica dei neon dei sottopassi delle stazioni. I gradini mi hanno affrettato il passo, proprio mentre sentivo il segnale di chiusura delle porte del treno. La striscia gialla dei finestrini stava ripartendo lenta. Rimanevano le figure e scomparivano i visi. Ora, nella mia testa, stanno colando tutti via.

A volte succede che mancano 10 minuti alla fine dell'allenamento e sono già esaurito. Più che un esaurimento fisico è un esaurimento mentale. Le giornate lunghe fanno si che un allenamento serale possa trasformarsi in una piccola impresa da portare a termine. Questo accade specialmente alle ore 21 e 20 quando vado in piscina la sera. Infatti l'allenamento serale di nuoto si chiude alle 21 e 30.
La voglia cala drasticamente e non vorrei essere più li. Vorrei non essere più io, vorrei essere qualcun altro. Basta, non ho più forze di essere uno per tutti. Vorrei andarmene. Vorrei che qualcuno prendesse il mio posto e finisse l'allenamento al posto mio. Sono stanco di portare da solo questo fardello.
Resto in attesa e faccio ancora qualche vasca. I pensieri corrono lontano, all'oscurità delle profondità del lago di Zurigo, dove mi immagino immerso quest'estate.
Dopo poco sono sulle spalle di qualcuno che mi trascina. Durante il respiro successivo osservo le vetrate della piscina scorrere veloci al mio fianco. ...sono salito a bordo di qualcosa. Mi godo la scena, non sono più solo. E non sto più nuotando. Posso godermi la vista delle scie lasciate dalle mie bracciate, come dai traghetti ci si può sporgere per vedere le increspature dell'acqua create dallo scafo che solca i mari. La mia corsia fino ad un istante fa era vuota ed ora ci sono già due persone che ci stanno nuotando.
Poco prima della successiva virata noto altre persone: tutte mi somigliano ed eppure son diverse. Un ragazzo sputa negli occhialetti e li guarda sospettoso prima di partire per il suo allenamento. Un altro ci osserva seduto sul trampolino e sorride. Si sta infilando la cuffia. "Non comincerà mica anche lui a nuotare qui...siamo già in 4 adesso!".
Non appena viro, sulla sinistra, un ragazzo col mio stesso costume e la mia stessa cuffietta mi sorpassa lasciandosi dietro una scia di bolle piccolissime e diradate. Sono confuso ma respiro tranquillo: un'altra vasca è andata e ora mi giro per osservare l'orologio appeso alla parete. Sotto l'orologio passa un tizio che si appresta a cominciare il proprio allenamento. Getta l'asciugamano a parte e si guarda i palmi delle mani e poi si toglie delle pellicine. Secondo me si toglie le pellicine dai calli della palestra. Si siede sul bordo della vasca e vi immerge i piedi. "No! Fermo, non vedi che siamo tantissimi qui? Vai accanto che è vuota!".
In certe sere, dopo le 21 e 20 la mia corsia è affollatissima. Di persone che sono stato in passato. O di persone che sarò. Di persone venute fuori dall'altro ieri. O di persone venute fuori dall'oscurità del lago di Zurigo. Persone che io non sono. O che forse sono senza saperlo. Sono tutti li per uno. Tutti insieme per connettere due punti. Questi due punti sono distanti 10 minuti nel tempo, centinaia di metri nello spazio. Tonnellate e decine di metri cubi d'acqua e centinaia di bracciate ci separano da me. Da questo punto in poi, aldilà di questi minuti, aldilà di questo muro d'acqua, aldilà di questo allenamento in questo posto, aldilà di questa gente e aldilà dell'assoluto concetto di fatica... vedo un posto...c'è un momento...c'è un punto nella mia vita.
E qualcuno là ci sta aspettando, per essere di nuovo uno per tutti.

JMBReRe

Rendicontazione mensile ora!

Settimana 6-12 Gen
  • Corsa: 2 all: lun 18 500 D+, Ven 10;
  • Nuotot: 4 all;
  • Secco: 3 all;
Setimana 13-19 Gen
  • Corsa: 10 Sab;
  • Nuoto: 4 all (Mer, Gio, Sab, Dom);
  • Secco: 4 all (Mer, Gio, Sab, Dom);
Settimana 20-26 Gen
  • Secco: mer gio ven, sab;
  • Nuoto: mer gio ven sab;
Settimana 27 Jan-2 Feb
  • Corsa: 1 all da 6 km;
  • Secco: lun mar gio ven sab;
  • Nuoto: lun mar gio ven sab;
  • Scialp: dom;
Gennaio 2014 allora: 
  • Corsa: 6 all: 65 km (fermi per infiammazioni) :"-(
  • Secco: 16 All; Mi pare.... :-)
  • Nuoto: 18 All; ?? boh :-)
  • Bici: 50 km; :-(
Gennaio 2013 conta:
  • Corsa: 22 all, 212 km;         :-)
  • Bici da corsa: 2 all, 70 km;  :-/
  • Nuoto: 1 All;                       :-(
  • Scialp: 2 (1700 D+)            :-/
  • Fondo: 15 km;                    :-O
Gennaio 2012
  • CORSA Sessioni: 18, Km: 145 -> Va bene, siamo nella media....
  • BICI da CORSA Sessioni: 3, Km: 160 ...beh va beh, uno schifo...
  • MtB Sessioni: 2, Km: 60
  • ARRAMPICATA Uscite: 1
  • BOULDER Uscite: 1
  • SNOWBORDALP Gite: 1
  • ESC-ALP Gite: 1
  • SECCO-PESI Allenamenti: 9
  • ROLLER Allenamenti: 1, km: 15