«En redescendant, le cœur léger, je sifflote gaiement. Je viens de gagner le ticket pour le cap Horn, l’Amazonie… Ah ! Connaître l’enfer vert, la chaleur suffocante, les moustiques, les papillons aux ailes moirées, manger de la soupe de perroquet Ara, de la queue de caïman, avaler des larves gluantes, découvrir les mers du sud, entendre rugir le vent des quarantièmes, entendre hurler celui des cinquantièmes en doublant le cap Horn, siffler le dauphins qui dansent au clair de lune, apercevoir les glaciers qui brillent au fond des fjords ! Je veux vivre à en crever…»
JMB

mercoledì 23 maggio 2012

My Everest Odyssey

Allora la settimana scorsa è stata un po' una merda...come anche quella prima...beh:
  • Corsa: 3All Lun 7 Mar 17 Sab 10
  • Bici 33 Gio
  • Mtb 33 Sab
  • Canoa Dom...si fa per dire...
Come da titolo del post ecco che mi accingo a parlare di uno dei libri più belli che un affamato di avventure possa desiserare di leggere. Il libro è scritto a quattro mani da Goran Kropp (il protagonista dell'avventure, che parla in prima persona) e David Lagercrantz... Figurarsi che mi sono interessato a lui dopo che ne avevo sentito parlare sul libro di Stefan Glowacz, On The Rocks....
Io l'ho comperato su www.amazon.it , e non l'ho mai e poi mai trovato in italiano :-(
Tutto sommato però è capibile in inglese, anche se non sempre, infatti ci ho messo mesi a finirlo...
Beh che dire: si tratta di un personaggio che è partito da casa sua in bici ed è arrivato fino al campo base dell'Everest. Dal campo base dell'Everest ha asceso l'8000 più alto della terra, è ridisceso ed è tornato a casa in bici. Io non vorrei anticipare nulla di quello che succede perché magari qualcuno se lo vuole leggere per conto suo, ma devo dire che mi è piaciuto molto!

Il personaggio è raccontato anche qui: it.wikipedia.org e anche qui en.wikipedia.org e anche qui www.theargonauts.com.... ma tantissimi altri...vi volete rovinare la giornata? beh leggete il racconto dell'incidente che ha messo fine alla sua vita... è riportato tra le note in basso tra le fonti delle pagine di wikipedia. Leggevo che è stato anche al centro di alcune controversie per aver fucilato un orso bianco al polo sud, ma lungi da me voler giudicare... io suggerisco solo la lettura del libro perché ne vale veramente la pena di farsi trasportare con lui lungo i 25000 km del viaggio. Mille situazioni al limite del tragicomico, al limite della sopportazione. Imprevisti e attimi di paura, la paura quella vera. Ma anche le immense distese desolate e la solitudine e la monotonia... la vittoria, la sconfitta, la rivalsa. Sicuramente un personaggio eccentrico e unico nel suo genere: capace di guardare ed andare oltre. Visionario ma anche atleta determinatissimo. Eccezionale  interprete di quel modo di fare sport ed alpinismo che a noi piace veramente. "By fair means" come direbbe Messner...ridurre all'osso gli aiuti esterni (fino al rifiuto di una banana offerta o fino al rifiuto di un aiuto banale per raddrizzare la bici). Scelta l'etica, avere il coraggio di rispettarla e mantenerla viva come filo conduttore per tutta la durata dell'avventura. Ecco la dimensione più bella secondo me dello sport, visto come attività prima, ma che poi si trasforma in qualcosa di più...passa per l'alpinismo, fino a diventare avventura e poi viaggio...una miscela che garantisce sensazioni forti ovunque si vada.
Grazie Goran, inspiratore vero di mille avventure....

JMBReRe



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