«En redescendant, le cœur léger, je sifflote gaiement. Je viens de gagner le ticket pour le cap Horn, l’Amazonie… Ah ! Connaître l’enfer vert, la chaleur suffocante, les moustiques, les papillons aux ailes moirées, manger de la soupe de perroquet Ara, de la queue de caïman, avaler des larves gluantes, découvrir les mers du sud, entendre rugir le vent des quarantièmes, entendre hurler celui des cinquantièmes en doublant le cap Horn, siffler le dauphins qui dansent au clair de lune, apercevoir les glaciers qui brillent au fond des fjords ! Je veux vivre à en crever…»
JMB

domenica 20 gennaio 2013

Lo scroscio miracoloso

Capita a volte che si vada a correre in inverno sotto la pioggia.

Capita anche di tornare a casa coi capelli bagnati. Capelli bagnati di quell'acqua fredda che ha attraversato i chilometri di cielo invernale per giungere alla nostra testa.  
Capita anche che si sudi. E che si veda evaporare il proprio sudore, vedendo volar via il nostro calore in una timida nuvola bianca.
Capita anche che dopo la corsa ci si faccia una doccia (spero :-) ). L'acqua calda della doccia arriva da chissà dove, in passato è stata pioggia e magari in futuro sarà sudore.

Ed è proprio quando l'acqua calda della doccia ci tocca i capelli e si unisce al sudore e alla pioggia che tutto si ricompone. E' quello il momento in cui la forza della natura del tempo si unisce alla forza della natura dell'uomo. Si uniscono, e quel miscuglio miracoloso attraversa il viso.

Quello scroscio, in quell'esatto momento, scuote le cariatidi del corpo e un brivido percorre la schiena. E' li che il miracolo si completa. Perché ci viene restituita in un secondo tutta l'energia spesa nella corsa, con tutto l'impeto di un temporale. Energia. Quasi fosse una ballerina che brilla, gira e suona dentro un carillon appena aperto. Tutto è fluito, tutto si è trasformato. In noi, per noi, attraverso noi. Lo scroscio prodigioso entra nello scarico e ricomincia il suo ciclo meraviglioso. Verrà a ritrovarci in una goccia di sudore sulla fronte o in una goccia di pioggia invernale? Chissà dove dovrà passare prima. Forse addirittura, prima, dal mare, o da un torrente di montagna, o da un temporale.
Sarà energia. Sarà la nostra energia. Siamo stati e saremo come il mare, come un torrente, come un temporale.

JMBReRe

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