Il fatto è che scrivo in questo momento dopo una settimana di stop completo da ogni attività causa infiammazione rotuleo ginocchio sx. EH, perché stop da tutta l'attività se il male è al ginocchio? Beh sai, ci sono anche dei momenti di depressione nella motivazione. Tu vorresti sprofondare. Anzi, meglio...mettere la testa sotto il terreno per sbucare nel mondo rovescio e poter cambiare prospettiva. Senza cercare più l'approvazione di nessuno.
Ma la motivazione interna, sebbene a volte è ridotta ai minimi termini, trova sempre la forza di rinascere...vediamo come...
Per l'anno in arrivo ricorda alcune piccole cosucce. Sai, processi mentali che hai imparato ad usare durante gli anni, e da utilizzare nei momenti belli e nei momenti brutti. Nei momenti così così, nei momenti così cosà....un piccolo vademecum.
Gli obiettivi devono essere perfettamente commisurati, ovvero: datti obiettivi raggiungibili, ma mai obiettivi così grossi che sai di non poter superare ma mai così piccoli che sai di poter superare.
E non puoi confinare la felicità nel weekend. Devi trovarla sempre. E non preoccuparti di fallire. Perché magari si può vincere come hanno vinto in altri cento, o perdere come tu non hai mai pensato di poter fare.
Ricordati dei cambi di prospettiva, fondamentali per la ripartenza, la crescita, l'arrivo. Guarda in alto quando vuoi crescere, guarda sopra: perché quel che sta sotto non sa cosa sta sopra, ma quel che sta sopra sa cosa c'è sotto. Nei momenti buoni coltiva l'umiltà. Punta in alto, alla vetta, sentiti piccolo. Parti dalle piccole cose, giorno dopo giorno. Ape, formica...Tuc...tuc...tuc...
Se davvero meriti meglio o più di ciò che ti viene offerto dimostralo sempre e una volta in più, se necessario. Basta con le scuse. Doping, raccomandazioni, sotterfugi, difficoltà, mancanza di tempo, perdite, talento, sfortuna. Sono palline di carta con lo sputo. Armi non adatte al posto in cui stai andando.
Fa ciò che ami. E, se non puoi, ama ciò che fai. Facilmente qualcuno ama ciò che non può fare, perché difficilmente si può fare ciò che si vuole. E uno ama sempre ciò che non possiede. Ma tienilo sempre presente e vivo nella tua mente accanto a te. Tutto guadagnerà dignità: il tuo lavoro e il tuo stesso io che per guadagnarsi il diritto di vivere fino a sera sta facendo qualcosa che in principio odierebbe. A valle di molti giorni, il tempo sarà la lente giusta per vedere ciò che il tuo disegno ti ha portato a fare, e quel tuo stesso io che si arrabattava in qualche maniera per guadagnare un giorno di speranza in più ti sembrerà meno ingenuo, meno piccolo, meno stupido di quanto credi: ti vorrai più bene. Perché ti sembrerà ti abbia regalato il suo tempo e che ti abbia pulito da un odio. Il tuo stesso io di allora ti illuminerà il viso per un attimo, come la fiammella di un fuoco non assopito. Stella sul tuo cammino di domani.
Ci saranno momenti un po' più difficili. Per atterrare bisogna prima rallentare e questo tu non lo sai fare.Spingi fino alla rottura, ma queste sono lezioni da imparare.
Se per caso cadi, hai i mezzi per poter risalire la china. Ora la cima prende l'altro magnifico significato. Ricordati che in cima non ci si arriva mai. Ricordati che arrivato in cima non puoi far altro che scendere. Tu, conquistatore dell'inutile.
Ricorda che il punto fondamentale è che lo fai perché ami farlo. E allora funziona tutto, anche nel momento dell'abbandono. "Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato" dice Steve Jobs nel suo famoso discorso agli studenti di Stanford.
Guarda in basso se devi ripartire: vedrai tutti i gradini della tua scala percorsa. Ritrova le cose che avevi perso nei momenti in cui l'impegno, la foga, la smania, la frenesia, l'abitudine, i preconcetti della società, il giudizio altrui, ti toglievano lo sguardo dalle piccole cose che fanno grande la tua vita. Se te le portano via non smettere di amarle per questo. Perché in te hanno vissuto e in te rivivranno, ogni volta che vorrai. Il modo lo troverai. Perché tu sei ciò che ami, non ciò che ama te.
Non costruire la tua motivazione con l'odio, il rancore, la rivalsa, la rivincita, l'invidia. L'odio che proviamo ci sopravvive sempre. Fa quello che ami, ama quello che fai e la tua motivazione non si spegnerà mai.
Sarà la lanterna di un rifugio nella nebbia. Una pepita nel setaccio. Il sorriso di una Gioconda sulla vernice screpolata. La brace a riposo, che aspetta la prima bavetta di vento per ridestarsi e tornare a scaldare, illuminare, bruciare, arrossare la notte. Sarà una stella sempre presente che brillerà sul cammino e che ti guiderà nei momenti di sconforto. E tu, a piedi nudi sulla roccia, abbattuto dall'impeto della tempesta, avvolto nella coperta fradicio di pioggia e gobbo sotto la fatica che preme e sull'abbandono senza fine, inarcherai le spalle e chinatoti sulla tua ultima brace rossa, tenderai le labbra come per baciarla. E lei, protetta dalla tua coperta, divenuta mantello, saprà rinascere per sempre dal tuo soffio speranzoso; vedrà il tuo viso arrossire del suo stesso calore e farà nascere una stilla, che serpeggerà nel piccolo vuoto di quell'ora e che traccerà due cornici arancioni sul bordo delle tue pupille. Allora la stilla si farà seme e le tue pupille ovuli, nel grembo gravido della nuova speranza nascente.
E nessuno rinchiude una speranza, perché la mente è più ampia del cielo. La nuova speranza dilaterà tempo e spazio: quell'ora buia diventerà una vita intera, poi un millennio; quella piccola stilla diventerà lapillo e poi la roccia si farà vulcano, fino a diventare l'orizzonte per un tramonto. Fino ad espandersi fino ai confini della concezione: ossia fino ai limiti della gelatina agglomerata in cui si sono fermati i "perché?" della tua stessa esistenza, della tua stessa presenza, della tua stessa coscienza, dove in tempi immemori hanno proseguito soltanto i miracoli, le chiacchiere, l'illogicità,
le suggestioni, i sogni, i ricordi sfalsati, le speranze. Dove nessuna forza di gravità terrà mai in orbita i pensieri.
Tu! uomo, padre, naufrago, scopri che la vita non viene da te. Tu! donna, madre, brace, Gioconda, scopri che la vita non viene a te. E' la brama che la vita ha di se stessa che spinge la speranza a riprodursi.
Non ti scaldi senza di lei. E non sai dove andare senza di lei.
Fiammella sempre accesa. Stella tra le nuvole.
E, per quanto sia possibile, ti prego...Vivi all'altezza dei tuoi sogni, più che puoi.
Qualcuno mi dirà che questo è un esercizio di stile ;-)
Buon anno
JMBReRe
PS: diario
Settimana 12-18 Gen:
- Un cazzo di niente
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