Chi si ritroverà a leggere queste righe sarà un poco come colui che cammina sulla neve nella nebbia, senza riferimenti. Per chi lo ha provato sa che è facile perdere la bussola, perché, si dice, ognuno ha una gamba più forte dell'altra e così si finisce per girare in tondo. Chi ha provato questa sensazione di smarrimento sa di cosa sto parlando :-)
Quindi magari uno si legge queste pagine e si rende conto che alla fine è tornato proprio dove era partito. Senza averne nulla...o forse si? Anche l'alpinista sale in cima e torna giù. Cosa ne ha avuto? Niente direste? Un attimo di smarrimento può valere una gita? Una giornata? Cinque minuti?
Scriviamo e pensiamo da alpinisti...conquistatori dell'inutile...
Valle d'Aosta, un pomeriggio umido di un agosto piovoso agosto.
"Andiamo a farci una sgambata?"
"Accordato!".
Siamo in quattro ad imboccare quella strada ciottolosa e ripida che si muove dentro al bosco. La strada delle mosche. Si! Delle mosche e dei funghi. Degli aghi di pino e dell'erba bagnata che si asciuga sulle gambe. Terriccio grigio di roccia spaccata e odore acre di terra bagnata. Verde, marrone.
Dopo un'ora la maglia comincia ad appiccicarsi alle scapole, il bosco si dirada, a noi si apre il cielo grigio che ha ombre di nero. Il barometro segna il completamento dei primi 600 metri di dislivello. Ci fermiamo a bere ad una fontana accanto ad una baita: tutt'intorno nessuno, solo il silenzio di una bava di vento che accarezza l'orecchio.
La baita volge a sud est e un piccolo prato diventa poi, venti metri più in giù, prima un pendio e poi un dirupo. Per riposare faccio due passi verso il ciglio, metto le mani sui fianchi e guardo verso il basso: una nebbia sale a vortici verso di noi tutti e basta poco perché un getto di aria tiepida ci arrivi in faccia. Laggiù, persa tra i vortici di aria, un'aquila guadagna il cielo. Ci vola sempre più vicina, ma allontanandosi e poi riavvicinandosi nei suoi continui avvolgimenti. Ecco che è alla nostra altezza: conclude l'ennesimo giro e ci passa accanto. Non saprei dire quanto vicino, ma non avevo mai sentito il rumore delle sue ali prima d'ora. Il rumore era un sussurro. Niente di dolce, niente di cattivo, niente di pauroso. Ma tutto vero. Dannatamente puro e semplice. Chi ha visto Donnie Darko forse può capire ciò che intendo quando parlo del sussurro di Nonna Morte nell'orecchio di Donnie: "Ogni creatura sulla terra quando muore è sola".
La seguo con lo sguardo attentamente. La vicinanza con il vuoto mi fa perdere la condizione di equilibrio. Vacillo, come se mi stesse portando con se. Poi non saprei dire di preciso cosa accadde, ma ad oggi resto convinto di aver visto il suo occhio guardarmi.
Il brivido che ne è conseguito, non l'ho più riprovato. La regina del cielo aveva posato il suo occhio su di me. Vedere il suo occhio è stato un brivido unico. Magico.
Chi avrebbe il coraggio di alzare la palpebra e di guardare l'occhio di un gatto che sembra morto accanto alla strada, abbattuto sotto la furia di una macchina come un rullo compressore e con il pelo bruciato da una marmitta rovente? Immaginatevi la pelle rosa e nera a strisce ancora fumante. Poi dite, che ne sarebbe di voi se mentre tendete la mano per aprirgli gli occhi questo gatto di scatto si torcesse nel dolore?
Sarebbe come guardare negli occhi l'impossibile. O piuttosto ciò che è non è possibile essere. Non ci è dato di essere. "Diverso" perché impossibile, non "diverso" perché sconosciuto. Oscuro come il male che si è capace solo di infliggere a se stessi. Buio come uno scantinato. Vuoto. Ma non vuoto come un sacchetto vuoto. Non l'assenza di sostanza. Ma come l'assenza di immagine per rappresentare, come l'assenza di ragione per confrontare, come l'assenza di giudizio per decidere.
Il nero di quella pupilla attaccata ad un corpo senza vita era il simbolo dell'ombra, il mantello dell'ignoto. Un cerchio di morte per l'occhio che tutto vede. La verità che nessuno accetta. Un sonno senza sogni.
Una strana sensazione. La paura era l'ambito, ma più il turbamento era la faccia. Non una cosa certa, ma un brontolio. Quasi fosse il vortice di una colata lavica che sbuffa. Un rigurgito. Una vita senza vita. L'immobilità appesa al vento. L'incorruttibile e maligna imperturbabilità della certezza. Il ghigno di chi tutto sa e tutto sa aspettare. Crudo come la selezione della specie. Senza dolore, senza credo, senza peso. Senza dio. Senza paura di soffrire. Senza domande da fare, perché dotata di un'intelligenza per ragione e di un coraggio per passione coincidenti nella natura stessa, la Natura delle cose: una legge che niente lascia decidere, accettabile solamente da quelle creature che sanno lasciarsi morire senza commiserazione per se stesse.
Come un ricordo incancellabile. Come un passato che non cambia. Così, da li a poco ci spariva alla vista, nel grigio delle nuvole, misteriosa come un segreto, maestosa come il destino, la regina del cielo valdostano.
Siamo ripartiti, io un po' turbato, ancora più in alto, verso il cielo. Lassù, una piccola sagoma a forma di croce, due ali che giravano in tondo ad una colonna di vapore: una breccia in un muro leggendario.
Io, ecco, JMBReRe periodo senza post. Senza corsa. Senza scrivere. Niente flow.
Sono un marinaio sulla barca senza vele e senza remi.
Sono un passeggero, e aspetto il primo treno.
Sono un naufrago e aspetto una bottiglia con un messaggio.
Sono un assonnato e attendo la culla del sonno.
Attendo il flow. Il flusso, il vento. Il ritorno del battito accelerato.
Nella testa una musica, una melodia.
Questo falco continua a pulirsi le piume accovacciato su di un cartello stradale.
Sul cartello c'è scritto: "tutte le direzioni".
Perché neanche alla regina del cielo valdostano, è dato di poter volare senza aria.
JMBReRe (in stop dalla corsa)
Stasera nuoto: 10'WU,6x(1:35,25")100mt,4x33rematine,10'CD...ahah...che belli i numeri però!
Diario:
Settimana 19-25 gennaio
- Scialp: Sab: 1000+;
- Bici: Sab 60;
Settimana 26 gen-01 feb:
- Secco: lun, mar, mer, gio, ven, sab, dom;
- Nuoto: lun, mar, mer, gio, ven, sab, dom;
Settimana 02-08 feb
- Skiroll: Gio, ven, sab, dom 1000 D+x4
Settimana 9-15 feb
- Secco: mar, mer, gio;
- Nuoto: mar, mer, gio;
Settimana 16-22 feb
- Secco: lun, mar, mer, gio, ven;
- Nuoto: lun, mer, sab;
- Scialp: 1000D+ dom;
Gennaio 2015 conta:
- Corsa: 4 all, 39 :"-( (fermi per infiammazione)
- Secco: 8 all; :-/
- Nuoto: 7 all; :-/
- Trail: 3 all: 2200 D+; :-/
- Scialp: 1, 1000D+; :-(
- Bici: 1, 60k; :-(
Gennaio 2014 allora:
- Corsa: 6 all: 65 km (fermi per infiammazioni) :"-(
- Secco: 16 All; Mi pare.... :-)
- Nuoto: 18 All; ?? boh :-)
- Bici: 50 km; :-(
Gennaio 2013 conta:
- Corsa: 22 all, 212 km; :-)
- Bici da corsa: 2 all, 70 km; :-/
- Nuoto: 1 All; :-(
- Scialp: 2 (1700 D+) :-/
- Fondo: 15 km; :-O
- CORSA Sessioni: 18, Km: 145 -> Va bene, siamo nella media....
- BICI da CORSA Sessioni: 3, Km: 160 ...beh va beh, uno schifo...
- MtB Sessioni: 2, Km: 60
- ARRAMPICATA Uscite: 1
- BOULDER Uscite: 1
- SNOWBORDALP Gite: 1
- ESC-ALP Gite: 1
- SECCO-PESI Allenamenti: 9
- ROLLER Allenamenti: 1, km: 15
Come mese di transizione mi pare che comunque qualcosa abbiamo fatto. Abbiamo fiducia in questo...nel secco ci buttiamo senza pietà esercizi posturali e stretching. Ma ogni volta che entriamo abbiamo voglia di fare volare un bilanciere dentro al soffitto. Non caricare è praticamente impossibile. Ormai superati gli 80 kili di peso.
Nessun commento:
Posta un commento