L'altra sera riflettevo su una cosa. La vita è una ruota panoramica? Il chiacchiericcio di sottofondo del locale mi aiutava a rendere fluidi i pensieri. Sorseggiavo dal mio bicchiere e pensavo. Poi mi hanno distratto.
Procedo in macchina. Nel baule gli sci. Salgo per una stradina di montagna asfaltata e rallento perché la corsia è invasa da una mandria di mucche che procedono a rilento. Rumore di zoccoli ovattato.
Apro il finestrino per sentire temperatura e umidità dell'aria. Il rumore degli zoccoli da sommesso si fa più chiaro. Osservo il vibrare dei corpi delle bestie che pesano ogni colpo sull'asfalto. Il ciondolare delle loro teste è accompagnato da uno sbuffo d'aria calda che esce dalle loro narici e si condensa nell'aria. Vapori bianchi nel cielo azzurro, l'attesa dell'alba e la brina che copre, a tratti, l'asfalto nero. Stanchezza e sonnolenza. Fatica. Logorio.
La vita non è una ruota panoramica. Non si ferma mai per farti scendere. Non si ferma mai per farti salire. La vita è un sacrificio: è il procedere di una mandria di mucche che sorpassi quella mattina che vai a sciare. Ci si rassegna accettando che è così: il tuo labbro si spacca dopo che cadi sulla una lastra ghiacciata a tre curve dalla fine. A pensare a queste cose ti viene in mente che le macchie di sangue sulla neve sembrano le bacche di un sorbo selvatico. Pensi ai romanzi russi. Al ciclo delle stagioni. Alle esistenze ritmate dagli inverni. Mentre quelle teste di ruminante dondolano senti un gong lontano. Ripetuto, come il suono dei campanacci che si infila nei valloni dei torrenti. E quella figura umana che ti aspetta nel punto più alto a braccia aperte, è la croce della cima che ti aspetta per abbracciarti. Per trattenerti. Per strapparti per un minuto dal mondo. Per rubare un minuto alla tua vita. Per moltiplicarlo e restituirtelo ingigantito, decorato, affrescato, reso magnifico.
E corri e corri e corri. Senza fretta, ma senza sosta, una mattina.
Mi ritrovo a camminare su una roccia bagnata e fangosa. Ho una strana paura di cadere, non so cosa sia. Ho le gambe deboli e la roccia mi appare scivolosa. I piedi sono rannicchiati nelle scarpe bagnate. Sono ore che si cammina. Nella testa ho un leggero brusio. Come se i miei pensieri fossero api.
Api che se ne vanno non appena mi ritrovo ad un balzo di roccia. Il ronzio sale, esplode, sparisce. Il mio corpo si gira faccia a monte e scende una piccola scaletta d'acciaio composta da cambre fissate alla roccia. Questa scala mi fa atterrare in posto strano. Sembra di camminare su una nuvola. Qualche passo e riesco ad alzare lo sguardo. La cortina fumosa si alza e la paura di cadere se ne va. Arriva la solitudine bellissima e chiarissima. Quello che vedo è l'arrivo di un carosello. Il sole cala la sua falce d'oro e fa srotolare un lago ai miei piedi.
"Buttati", mi dice una voce nella mia testa, di un'ultima ape rimasta. Resta qui per sempre. Sarà notte e giorno allo stesso tempo. E sarai ovunque ad ogni istante. Le stelle saranno gocce di miele, perché le tue idee avranno impollinato i cieli.
La mia cabina comincia a dondolare. No. Non ora. Non qui. Non adesso. Quale cabina? Beh, la vita è una ruota panoramica, no? Ti fa salire, ti fa scendere. Perciò se per quell'attimo smette di ruotare, la tua cabina prende ad oscillare. Ebbene si. Si ferma in tutti i punti. Anche nel punto più alto. Dondola lassù, tra terra e cielo. Sotto, un lago immenso o, altre volte, i riflessi multicolore della città illuminata. Sopra, la luna gigante e sfacciata. Pensi ai romanzi sudamericani. Alle chiacchierate all'ombra dei manghi. Alla vita vissuta con ironica accettazione. Alla cachaca.
Allora si, o no?
Non so, come detto, mentre ci pensavo, mi hanno distratto.
A me piacciono i vini liquorosi. Il porto, il brachetto, il passito, il vin santo. Ma se non ce l'hai va bene anche una birretta. O un sorso di acqua fresca versata nel palmo della mia mano. Va bene qualsiasi cosa, purché facciamo un altro giro. Fatemi fare un altro giro, vi prego. Su questa sorta di giostra che a volte sembra proprio una ruota panoramica.
- corsa: 8 lun, 11 mar, 8 gio, 8 sab (400 D+), 10 dom (1000 D+)
- Nuoto: Mer
Settimana 11-17 Ago:
- Corsa: lun 16 km 2000 d+, sab 20 km 2000 d+;
- Mtb: 110 km;
- Via di roccia mar;
Settimana 18-24 Ago:
- corsa: 8 lun;
- escursionismo: 4 giornate full immersion (tot 4000 d+ stima);
Settimana 25-31 Ago:
- escursioni lun boh (700 d+ stima) + sab 400 d+?;
- corsa: gio 8, ven 8, 20 km dom 2000 d+;
- bici: 50 dom;
- escursioni: 2200 dom;
- corsa: 8 lun, 8 mar, 8 mer, 15 ven, 8 sab;
Settimana 8-14 Sett:
- esc: 400 d+ gio, 200 d+ sab;
- corsa: 8 lun 700 d+, 8 mar 400 d+, mer 15 400 d+, ven 11;
Allora agosto è sempre un mese un po strano. Diciamo che è sempre un po' un casino fare il conto di agosto...proviamoci...quindi approssimativamente agosto consta di:
- Corsa: 12 uscite (8000 d+ più o meno) :-)
- Bici: 50 km :-(
- Mtb: 2x140 km :-(
- Via di roccia :-(
- Falesia 1 volta che schifo :-(
- Escursioni: svariate...mettiamo in tot 6 x 6000.... so di essere conservativo...
Agosto degli anni passati??
Tutto agosto 2013 insomma conta:
- Falesia: 2;
- Via alp: 1;
- Corsa: 142 km in 13 all;
- Bici: 445 km in 8 all;
- Nuoto 1500 m (che schifo...)
Agosto 2012 ha visto fare:
- Corsa: 10 All: 89 km (sotto media)
- Mtb: 4 All: 102 km;
- Esc: 4: 6000+;
- Falesia: 2;
- Via lunga;
- Nuoto 1 All...ah ah,potevo anche non metterlo...(non ho detto non farlo, ho detto non metterlo!)
PS: gli shot dell'ultimo mese:
Prima foto: Petit Mont Blanc, Monte Bianco, Valle d'Aosta, Italia (foto: GR, grazie!).
Seconda foto: Trolltunga, Odda, Hordaland, Norvegia (foto FM, grazie!)
Seconda foto: Trolltunga, Odda, Hordaland, Norvegia (foto FM, grazie!)
Tante care cose
JMBReRe
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