Non tutte le montagne sono fatte di roccia. Non tutte le imprese si misurano in chilometri.
Alcune si svolgono lontano dagli sguardi, in silenzio, nei tornanti invisibili del pensiero, nei crepacci profondi del cuore. Sono viaggi che non lasciano impronte sulla terra, ma scavano solchi nell’anima. E per quanto silenziosi, sono reali. Faticosi. Trasformativi.
È nella mente, in quei pochi centimetri di cranio, che si combattono le salite più dure. È lì che si superano i limiti più veri. Ed è lì che si possono raggiungere vette che nessuno vedrà mai, ma che cambiano tutto.
Non serve una cima per essere alpinisti. Non serve un traguardo per essere atleti. A volte, basta restare presenti. Avere il coraggio di stare dentro quello che si prova, anche quando fa male. E continuare a camminare, anche quando la strada non si vede.
Ma questo tipo di viaggio ha i suoi pericoli. Non sempre si attraversano paesaggi puliti e ordinati. Spesso si finisce a rovistare tra i rifiuti del passato: emozioni trascurate, paure represse, pensieri che puzzano di rassegnazione. Ci sono angoli dell’anima coperti di polvere e catrame, pieni di vergogna, rabbia, solitudine. Ci sono pietre che, se sollevate, liberano vermi. Luoghi in cui non si vorrebbe mai entrare.
Eppure anche lì va guardato. Anche lì va camminato, se si vuole davvero andare oltre. Chi ha il coraggio di guardare negli occhi la propria notte interiore, sarà capace di riconoscere la luce vera, quando verrà.
Questa è l’avventura più difficile. Quella che non si misura in medaglie o chilometri. Ma è quella che trasforma davvero. Perché non c’è vetta luminosa che non abbia un’ombra alle sue spalle. E non c’è libertà che non richieda l’attraversamento del proprio buio. Serve umiltà per scendere dove fa male, e forza per risalire. Ma chi ha il coraggio di farlo, torna cambiato. Più leggero. Più vero.
Alla fine, la conquista più grande non è quella che si può fotografare. È quella che si sente dentro, quando si scopre che, nonostante tutto, siamo ancora capaci di muoverci. Che possiamo restare, respirare. E continuare a vivere, a camminare. Nonostante tutto.
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