«En redescendant, le cœur léger, je sifflote gaiement. Je viens de gagner le ticket pour le cap Horn, l’Amazonie… Ah ! Connaître l’enfer vert, la chaleur suffocante, les moustiques, les papillons aux ailes moirées, manger de la soupe de perroquet Ara, de la queue de caïman, avaler des larves gluantes, découvrir les mers du sud, entendre rugir le vent des quarantièmes, entendre hurler celui des cinquantièmes en doublant le cap Horn, siffler le dauphins qui dansent au clair de lune, apercevoir les glaciers qui brillent au fond des fjords ! Je veux vivre à en crever…»
JMB

sabato 1 marzo 2025

Di un airone cosciente, e delle sue zampe gelate

Una notte d'inverno incontrai un airone, e lo trovai intento a pescare con le zampe nell'acqua gelida. Mi scorsi meglio a guardarlo, e notai che stava piangendo. 

Subito pensai che l'airone stesse piangendo per il freddo, e per la mancanza di cibo. Gli offrii un aiuto, e ingenuamente gli suggerii di togliere i suoi piedi dall'acqua gelida. 

A quel punto lui disse: -"Non farci caso, non piango per l'acqua gelida e nemmeno per la mancanza di pesci"-. 

- "E allora perché piangi, di grazia?" - risposi. 

- "Non riesco a togliermi dalla testa una domanda che mi hanno fatto l'altro giorno... ecco c'era un tizio con la camicia a quadri, i pantaloni rossi, e una barba col pizzetto..." -

- "E cosa ti ha chiesto che ancora ti porti addosso?" -.

- "Stavamo dibattendo e lui ha deciso di ferirmi a morte, chiedendomi qualcosa a cui io non potevo e non volevo rispondere." - 

- "Ma cosa, quindi?" -.

- "Mi ha chiesto... Airone, cosa faresti se il paradiso fosse questo? Cosa faresti se tutte le panzane a cui ti sei abituato fossero vere, che il paradiso esiste ed esiste la vita eterna, ma non fosse una vita eternamente lunga ma solamente eternamente densa?" -.

- "Beh, si, insomma, non c'è da stare allegri con questi discorsi, ma è opinione sua...." -.

- "Il fatto è che io, ecco, penso che abbia ragione. E che siamo dei folli qui giù a non rendercene conto. Io e te facciamo esperienza del mondo solo tramite noi stessi, e ogni cosa vive e cresce solamente dentro di noi. Il nostro universo inizia e finisce in noi. Il resto, sono storie per bambini..." -.

- "Ma per esempio"- chiesi? 

- "Hai mai sentito il detto la speranza è l'ultima a morire? Beh, ecco, non è vero. Ti va bene se è la penultima. L'ultima è la disperazione, e poi c'è l'oblio."

Poi l'airone, ormai sentitosi coinvolto in questa sua introspezione, continuò:

"Mi hai chiesto se ho freddo. Ma non non ho freddo, non sento il freddo come lo senti te. Io sopporto il freddo perché non ho alternativa. La mia natura non concede un'alternativa. Me ne sto qui coi piedi nell'acqua gelida e stabilisco che è giusto così. Sono in un rapporto unidirezionale col mondo. Non è che mi piego, ma mi modello, come l'acqua stessa. Non provo pena per me stesso e non penso povero me quanto sono infelice!"

A quel punto sapevo che quell'airone non poteva che essere una mia estensione, e mi parve chiaro che ero immerso in un sogno. 

So bene che se rimango a guardare questa tazza di caffe per un tempo abbastanza lungo non riuscirò più a distinguere la differenza tra me e la tazza. Io sarò la tazza. E se la tazza si rompesse? 

Un airone, ecco vive meccanicamente, pensai. Non si pone certe questioni lui... 

Non potei desistere quindi dallo sfruttare l'occasione, e di poter ingaggiare in una discussione con il primo airone cosciente che mi capitasse di incontrare. Magari mi avrebbe svelato il segreto, e la risposta alla domanda: e se il paradiso fosse questo

Quindi non persi tempo, e gli dissi: 

-"Sai, se potessi passare qualche giorno senza coscienza, forse ti potrei capire..."-

Lui non fu per nulla sorpreso del fatto che avevo capito che nel mio sogno lui diventava cosciente. 

-"Ma tu sari senza coscienza"- Disse. -"Stanotte"-

E l'airone proseguì: "Ora stai sognando, e non sei conscio, là fuori. Ma ieri sera, ti sei addormentato nella speranza che ti saresti risvegliato in te stesso. Nella speranza della risurrezione, dite voi... Per me, amico, tutto questo è indifferente, ma voi... voi vivete la vostra vita al ritmo di questa speranza. "

Al che gli dissi: -"Io, ecco, voglio essere come te, non voglio sentire più freddo ai piedi, non voglio più soffrire...Aiutami ad essere come te."-

-"Il metodo è semplice"- disse. -"La tua vita ti appare grave nella misura in cui ti sono gravi i tuoi pensieri. Ricordati: senza alternativa non c'è sofferenza. Quel che devi fare è tramutare una speranza in certezza. Una cosa certa non ammette alternative. E senza alternative c'è sempre dolore, ma non c'è più sofferenza"-.

Abbassai lo sguardo e finii col fissare ancora i piedi dell'airone nell'acqua gelida. "Non esiste il freddo per chi vive un eterno inverno..."- dissi sottovoce. 

-"E' proprio così"- Disse lui. -"Sai, tutti prima o poi si fermano a contemplare l'oblio. Tutti lo percepiscono prima o poi, e la domanda arriva. Alcuni hanno detto mi piace, altri hanno avuto paura, alcuni hanno avuto cieca indifferenza. La maggior parte, invece di fissare il baratro per il tempo necessario a farlo diventare parte di loro, al pari di una tazza, hanno voluto evitare che la tazza si rompesse. Credendosi incapaci di giudicare a proprio modo, si sono accodati, e hanno creduto in un tempo eterno. Alcuni l'hanno chiamato dio, altri diavolo, senza che potesse cambiare nulla, che poi, si sa, anche il diavolo è venuto dal cielo."-

-"Ma tu mi hai detto che per eliminare la sofferenza bisogna tramutare una speranza in certezza, quindi tanti l'hanno trovato il modo e ci sono riusciti!"-

-"Bella sorpresa. Eccotela qui invece la tua vita: sei il nucleo infinitamente denso che raccoglie tutto qui e adesso. L'infinito è come qualunque altro luogo, qui. Puoi essere in un posto dove fare un passo infinitamente corto richiede un'infinità di tempo, oppure in un posto dove un passo infinitamente lungo richiede un tempo infinitamente corto. Ti trovi fermo, a cavallo della tua vita. Appeso, li nel mezzo, ci stai tu nel tuo paradiso. Oltre, ecco, c'è un punto totalmente indifferente."-

-"La mia vita mi è grave nella misura in cui mi sono gravi i miei pensieri"-, ripetei tra me e me. -"Sai, i miei pensieri mi sembrano talmente reali da sembrarmi materiali. Invero, mi sembrano così densi da sembrarmi l'essenza della mia vita. E senza questi pensieri, non potrei far altro che stare, che lasciarmi vivere in modo m-e-c-c-a-n-i-c-o. Ecco, vivere mi pare impossibile solo tramite la mia presa di coscienza, solo tramite la mia capacità di assorbire tazze. E tutto questo è involontario, senza sforzo."-

-"Ma scommetto che i tuoi pensieri hanno una reale influenza, e quindi una reale sostanza..."- 

-"Certamente"- dissi.  

-"Ecco, capisci perché piango?", disse l'airone. 



"Non ha freddo chi vive un eterno inverno"

 JMBReRe